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il Genere Promenaea

Piccole orchidee grandi nomi : “Promeneia” – Sacerdotessa Greca.

Il genere:
Promenaea Lindl. 1843.
Sottofamiglia: Epidendroideae
Tribù: Maxillarieae.
Sottotribù: Zigopetalinae.

Il nome del genere deriva da “Promeneia”, sacerdotessa greca di Dodona, menzionata da Erodoto, ed è stato scelto dai botanici, quale omaggio alla bellezza ed alla vaga forma di colomba dei fiori di questo genere di orchidee.
Il genere Promenaea, è originario delle foreste umide del Brasile e comprende circa 15 specie epifite: la bellezza dei suoi fiori e la piccola dimensione delle piante le rende particolarmente consigliate nelle coltivazioni.

Collezione Guido De Vidi – foto del 27.06.04 – diritti riservati.
Promenaea stapelioides(Lindley) Lindl. 1843
Sinonimi:
Basionimo: Cymbidium stapelioides Link & Otto 1828; Maxillaria stapelioides Link & Otto Lindl. 1832; Peristeria stapelioides Lindl. 1832; Zygopetalum stapelioides Rchb. f. 1861- Klotzsch ex Rchb. f. 1863 – Nichols. 1901

Fra le oltre 15 specie del genere Promenaea, P. stapelioides, insieme alla P. xanthina sono le uniche ad essere facilmente presenti nelle collezioni.

Promenaea xanthina vive sulle montagne fredde della parte sud del Brasile, è un’orchidea epifita e/o litofita e prospera nelle foreste a 1700 metri di altitudine. E’ una specie di piccole dimensioni, produce fiori gialli luminosi, abbastanza grandi rispetto alle dimensioni della pianta. I fiori sono duraturi, compaiono all’inizio dell’estate e sono piacevolmente fragranti.

Meno nota della P.xanthina, ma assai attraente è la P. stapelioides. Il nome specifico si riferisce alla somiglianza dei suoi fiori a quelli della Stapelia, una pianta succulenta originaria del Sud Africa- il suffisso “oides” di matrice greca, significa “simile„
Questa specie è nativa delle zone montagnose più fredde nel Brasile: da Rio de Janeiro a Santa Catarina.
Si sviluppa sugli alberi o sulle roccie muscose umide, in zone semi ombreggiate.
Promenaea stapelioides fiorisce in giugno, i suoi fiori durano parecchie settimane, misurano 5 cm di diametro e sono molto compatti: il fondo giallo/verdastro di petali e sepali è notevolmente punteggiato e segnato da barre traversali color marrone/rosso prugna, mentre il labello marrone scuro, tendente al nero, ha i lobi laterali punteggiati.
I fiori spuntano all’apice di steli esili e per questo si posano lungo il bordo del vaso.

Coltura:
Le zone endemiche di queste specie sono documentate come “fredde„, ma in coltivazione possiamo tenerle entrambe in condizioni intermedie ed ombreggiate. Crescono bene se coltivate in vasi poco profondi con substrato di corteccia fine.
Queste specie non hanno periodo di riposo e quindi vanno tenute sempre con il composto umido.
Ad ogni buon conto, siccome entrambe le piante hanno foglie molto sottili e facilmente attaccabili da infezioni batteriche e fungine è utile mantenerle asciutte in ambiente ventilato.

I miei 80

Emozioni.

Evento Garda Orchids – https://www.facebook.com/photo?fbid=359310727137861&set=pcb.359312943804306

Ringrazio con struggente commozione il mondo orchidofilo, per il prezioso pensiero dedicatomi. Conserverò nel mio cuore le profonde emozioni che sto provando.

Prologo

Nei primi giorni di Maggio, a poca distanza dal mio ottantesimo compleanno (20 Aprile 2024), a Peschiera del Garda andava in “onda” la seconda edizione di un evento orchidofilo destinato a diventare tra i più importanti d’Italia. La mostra ha avuto un grande successo di pubblico e di qualità delle piante in esposizione. Il merito va ascritto a un gruppo locale di appassionati che ha saputo avvalersi della collaborazione del mondo orchidofilo italiano che sta crescendo.

Con la cortese disponibilità di Manuele Teano, titolare di Monsoonica, https://www.facebook.com/p/Monsoonica-100054389865850/?locale=it_IThttps://www.facebook.com/p/Monsoonica-100054389865850/?locale=it_IT

ho partecipato alla esposizionne con alcune piante della mia collezione, fra le quali la storica Jumellea sagittata, esemplare che vive con me da oltre 30 anni. L’esemplare è stato premiato dai Giudici AIO con l’oro, ma quello che più mi emoziona è stata la targa donatami dal mondo orchidoilo presente all’evento, quale riconoscimento del mo costante impegno a far crescere l’associazionismo degli amanti delle orchidee. Un caloroso grazie a tutte le amiche ed amici delle orchidee che condividono la comune passione.

Storia

Tillandsia albertiana

Prologo.

Grazie Roberto, il tuo nome sarà legato idissolubilmete a questa piccola divisione di Tillandsia, che tu regalasti a Rosetta qualche anno fa a Pordenoneorchidea. Ora tu non sei più tra noi, ci manca la tua ironia e quel sorriso un po’ sornione che distribuiva empatia. La sua prima fioritua ci ha permesso di identificarla: il suo nome scientifico è Tillandsia albertiana, quel pezzettino del cultivar che ci donasti lo battezziamo in tuo ricordo ” Tillandsia albertiana ‘Roberto Telli”

Descrizione: La Tillandsia albertiana è una delle pochissime specie che produce fiori rossi. Per questo motivo, i colibrì ne vanno matti nel suo habitat naturale: questi uccelli aiutano con l’impollinazione della pianta. Un’altra caratteristica unica del suo fiore è la grande dimensione (rispetto ad altre Tillandsia) e il fatto che il fiore può durare fino a una settimana, anziché solo un giorno come la maggior parte delle specie. La Tillandisa albertiana ha foglie spesse e distiche, che possono raggiungere una lunghezza di circa 8 cm. Dopo la fioritura mette fuori molti cuccioli che alla fine si formeranno in un grande ciuffo sferico. Questa pianta è originaria della provincia di Salta, che si estende dal nord dell’Argentina al Brasile.

Posizione:  questa varietà è sensibile all’irrigazione eccessiva e rischia di marcire se non si asciuga correttamente. È una crescita molto lenta. E’ consigliabile sistemare la pianta in modo da garantire un buon flusso d’aria. Dovrebbe ricevere luce solare intensa e indiretta. Va bene anche all’aperto in condizioni parzialmente ombreggiate, ma negli stati più freddi è necessaria la protezione dal gelo, quindi è più appropriata un’area coperta o interna. 


Maxillaria ochroleuca

Una specie dal profumo paradisiaco di albicocche, pseudobulbi ovali appiattiti con poche foglie strette e coriacee di colore verde scuro, masse di spighe a fiore singolo si affollano attorno alla base dei bulbi in maturazione, i fiori cristallini di colore bianco crema con sepali e petali stretti, e un brillante labello arancione/giallo a far da contrasto.

Storie

Pleurothallis ghiesbreghtiana

Pleurothallis ghiesbreghtiana var. cleistogama L.O.Williams

Pubblicato per la prima volta in Ceiba 2: 103 (1951) Questo nome è sinonimo di

Pleurothallis quadrifida

Pleurothallis quadrifida [La Llave & Lex] Lindley 1842

Endemico in Giamaica, Messico, Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Colombia e Venezuela ad altitudini fino a 1800 metri in luoghi umidi ed esposti, spesso in foreste di macchia, da calde a fresche epifita cespitosa in crescita o litofita occasionale con rami eretti, terete, ramificati portanti una singola foglia, apicale, coriacea, da lineare a oblungo-ellittica o oblanceolata, retusa e ottusa apicalmente, fiorisce in primavera.

“Caratterizzato da foglie oblunghe e glauche, un robusto ramicaul lungo circa altrettanto e un racemo lasso di fiori gialli relativamente grandi. I sepali laterali sono connati in un sinsepalo un po’ più grande del sepalo dorsale. I petali sono grandi e ottusi. il labello è grande e pandurato con apice ampiamente arrotondato e base corta e unguicolata.