Entrare nella serra di Guido è sempre, almeno per me, un’esperienza quasi mistica, quando si apre la porta si entra in un’altro mondo, si fa una sorta di visita virtuale in paesi tropicali mai visti, raccontati però attraverso il colore e spesso anche il profumo dei fiori delle loro orchidee.
Così, una volta tanto, lasciamo parlare loro, le orchidee, con i loro colori e le loro forme…una semplie carrellata di immagini, senza alcuna nota botanica…buona visione!
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Uscita per safari fotografico a Epipactis palustris f. alba
A chi fosse interessato domenica mattina 6 luglio ho previsto un’uscita nel bellunese per fotografare ed ammirare la rara e copiosa fioritura dell’Epipactis palustris f. alba.
L’evento riveste una particolare eccezionalità non solo per la colorazione “albina” di questa orchidea, ma anche per la quantità degli esemplari che si possono ammirare.
Chi fosse interessato a questa scampagnata è pregato di comunicarlo via posta elettronica a moria0672 chiocciola yahoo.it o commentando qui di seguito.
Sarà inoltre possibile l’osservazione di altre specie di orchidee.
La scampagnata è assolutamente non impegnativa e non richiede alcuna particolare attrezzatura, macchine fotografiche escluse ovviamente.
Programma
Il ritrovo è previsto per le 9.30 in piazza a Trichiana, si giunge in situ in circa 20 min. si dedica il tempo che ognuno reputa adeguato e poi decidereremo il da farsi.
Mites and bacterioses in Phalaenopsis
Continue the cooperation with Marcus V. Locatelli, this is another interesting article
published on its website and freely translated. Obviously everyone who find some mistakes or had observations, is invited to post a comment.
The bacterioses in Phalaenopsis, has the most causal agent cited in literature (at least so that I could find) the bacteria Pectobacterium carotovora, whose most common symptoms of infection are soft rot in leaves (pectolytic enzymes released by Pectobacterium carotovora in the internal tissue of the plant, mesophyll, pectates of Ca degrade the middle lamella which is the “cement” that unites in plants one cell to another) and soft rot in pseudobulbos, that rot is also called anasarca (ponding regions and bad smell). In addition to this agent, cited were other bacteria with the potential to cause disease in orchids in general, such as Pseudomonas sp., Erwinia carotovora, Erwinia chrysanthemi and Acidovorax avenae pathovar cattleyae, but to properly identify it is necessary biochemical tests more complex.
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Acari e batteriosi nelle Phalaenopsis
Continuando la collaborazione con Marcus V. Locatelli, ecco un altro interessante articolo da lui redatto e da me liberamente tradotto. Ovviamente chi avesse osservazioni da fare o inesattezze da segnalare è invitato a farlo:
La batteriosi nelle Phalaenopsis, ha come maggior agente scatenante, citato in letteratura (almeno per quello che ho potuto trovare), i batteri Pectobacterium carotovora , i cui sintomi più comuni di infezione sono le muffe molli sulle foglie (enzimi pectolitici rilasciati da Pectobacterium carotovora nel tessuto interno della pianta,il mesofilo, degradano i pectati di Ca nella lamella mediana che è il “cemento” che unisce una cella ad un’altra nelle piante) e muffa molle negli pseudobulbi, muffa che è chiamata anche anasarca (regioni acquose e cattivo odore). In aggiunta a questo agente, sono stati citati altri batteri con il potenziale di causare malattie nelle orchidee in generale, come ad esempio Pseudomonas spp., Erwinia carotovora, Erwinia chrysanthemi e Acidovorax avenae pathovar cattleyae, ma per individuarle correttamente sono necessari test biochimici più complessi.
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Miniature spontanee…Coeloglossum viride
Sembra tornato l’autunno anche se, guardando il calendario, non dovrebbe essere così. La stagione delle orchidee spontanee prosegue comunque mantenendo, più o meno, gli stessi ritmi degli anni precedenti.
Sebbene preferirei programmare le mie sortite per effettuare le mie ricerche, è diventata ormai consuetudine fare le uscite “al volo”…mi alzo al mattino presto, apro il balcone ed in base al tempo decido il da farsi.
Avessi dovuto basare le mie decisioni sulle previsioni meteo, domenica sarei rimasto sotto le coperte a poltrire, ed invece no. Aprendo il balcone ho avuto la piacevole sorpresa di trovare una gionata assolata con il cielo terso, ma con un’arietta tutt’altro che tiepida (gli 11° ricordavano l’autunno piuttosto che l’estate).
Decido allora di dirigermi verso una meta poco distante da casa, che pensavo di visitare già da un paio di settimane, ma che avevo accantonato a scapito di altre.
Non sapendo bene dove andare, parcheggio l’auto in una rientranza alla sommità del monte e mi dirigo verso il crinale, dopo aver visto a fianco della strada alcune Orchis mascula quasi completamente sfiorite. Pochi passi, un centinaio di metri circa, e faccio il mio primo, piacevole, nuovo incontro: alcune Coeloglossum viride (L.) Hartm., Handb. Skand. Fl.: 329 (1820), piccola orchidea che passerebbe inosservata all’occhio medio per la sua taglia minuta, non più di 5/10 cm, e per la colorazione, dal verde chiaro al bruno.
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