Musica nel blog: The Police – Every Breath You Take
Il 2010 sta volgendo al termine e come ormai tradizione, Orchids Club Italia si dà appuntamento nella serra… e nella taverna di Alberto Ghedin.
Questa volta, viste le turbolenze dei mesi scorsi, l’incontro assume un significato ancor più pregnante rispetto alle passate edizioni. Dopo alcuni anni di intensa attività realizzata su base spontanea, Orchids Club Italia si è ritagliato un suo spazio originale nel variegato ambiente orchidofilo italiano.
Il modulo associativo proposto a Gorizia con l’atto fondativo del Club, basato sulla spontaneità delle adesioni e senza strutture organizzative verticali (Presidente, tessere… ecc.), ha fatto scuola, altri Club si stanno strutturando su suo modello. Ora però è giunto il tempo di andare oltre.
L’orchidologia italiana
L’ambiente dell’orchidologia italiana è rappresentato anche internazionalmente, dall’Associazione Italiana di Orchidologia (AIO).
Chi ha qualche capello bianco sulla testa sa quante e quali vicissitudini ha avuto e continua ad avere l’associazionismo orchidofilo italiano. A partire dal buon Dalla Rosa con la sua prima (SIO – Società Orchidofila Italiana) – eravamo negli anni 60 -, per arrivare alla attuale AIO, governata con apprezzabile equilibrio e grande disponibilità operativa dal Presidente Guido Diana è passato mezzo secolo, ma molte pagine rimangono ancora da scrivere per dare la giusta forza all’associazionismo orchidofilo italiano.
In questo senso, noi di Orchids Club Italia abbiamo già spezzato una lancia in favore, invitando i nostri aderenti ad iscriversi all’AIO, invito che riformuliamo anche ai lettori di questo post.
Ma allora, si dirà, a che cosa serve essere anche del Club? Certo che serve. La formula snella e dinamica di Orchids Club Italia, libero da verticalismi e dalla burocrazia, rende facile e spontanea la divulgazione della nostra passione, attraverso mostre, oppure con la partecipazione ad eventi orchidofili di respiro internazionale. Inoltre, il fascino ed il piacere dello stare insieme amichevolmente fra le nostre orchidee, contagia sempre nuovi appassionati.
In buona sostanza il Club è lo strumento propedeutico – federalista si direbbe oggi – per dare più forza al livello rappresentativo nazionale… federalista però, non secessionista.
Proposte per il futuro
Si diceva – è giunto il tempo di andare oltre – sì, nel senso di dar corpo a nuove idee organizzative.
Ad esempio, oltre al consolidato programma delle nostre mostre storiche, potremmo immaginare il futuro del nostro Club sempre più come fucina – leggasi fondazione – di iniziative di spessore scientifico e botanico.
Qualora si lavorasse per dar vita ad una fondazione, la mia collezione è già da considerarsi parte del patrimonio costitutivo.
Altro versante di attività, da sempre trascurato dal mondo associazionistico è quello della promozione di corsi formativi per giudici internazionali.
Questo ed altro ancora potrà essere materia di dialogo nel prossimo incontro che avrà luogo Domenica 5 Dicembre p.v. tenetevi liberi, seguirà programma dettagliato.
Nota: quanto sopra scritto fa sintesi delle mie idee e dei miei desideri, anticipati in favore della discussione che può iniziare anche su questa tribuna.
Cordiali saluti a tutte le amiche e gli amici di Orchids Club Italia
Guido
PS) – Every Breath I Take: testi, inglese – italiano
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