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Notizie economiche, commerciali, opinioni, curiosità e corsivi su: tutto quanto fa orchidee.

The European Orchid Conference, 2006, Padua.

Qualche giorno fa è giunto in redazione, spedito dalla Fiera di Padova, un plico con 2 copie di Caesiana (rivista edita dal Prof. Franco Bruno)
Nel plico non c’era alcuna presentazione, presumiamo che sia un atto dovuto ai congressisti dell’EOC 2006, Orchids Club Italia aveva partecipato con due quote.
Effettivamente nella rivista è riportata un’ampia documentazione dei lavori e dell’esposizione stessa.
Non sarebbe male se le relazioni dei vari conferenzieri venissero pubblicate su internet…e magari anche in lingua italiana, sì perchè la rivista in oggetto esce in Inglese.
Nell’attesa che questo avvenga ci piace ricordare i “Premier Trophy Winners – Plant” consegnati in tale occasione:

Ci riempie di orgoglio verificare che ben 3 primi premi su 8 sono stati assegnati ad orchidee presentate da Orchids Club Italia e coltivate in collezioni italiane .
Orchids Club Italia ringrazia gli organizzatori e particolarmente Henry Oakley EOCCE Past President, che nella sua relazione conclusiva ha voluto ricordare le due piante simbolo della manifestazione, con questa annotazione, :
….In the Show, the title of Grand Champion went to a large, well-flowered, Coelogyne cristata ‘Wossen’. Laella lundii was another huge plant that was awarded.

La mamma di Gianni è volata in cielo

Ieri, verso le ore 11 del mattino, la mamma di Gianni, Ardea, ha lasciato la sua Venezia per l’ultimo viaggio verso l’infinito.

Forse ora sarai un po più solo caro Gianni, la tua Venezianità non avrà più l’ancora, ma tu saprai ugualmente cogliere gli impulsi delle tue radici e sarà la tua mamma a guidare il tuo cuore: non importa se non la vedrai più, lei sarà nella stanza accanto, a sorriderti.


Tutte le amiche e gli amici delle orchidee ti sono vicini in questo momento triste, coraggio Gianni.

Ti giungano le più sentite condoglianze da parte di tutta la grande famiglia di Orchids Club Italia.

Questo piccolo mazzettino di orchidee ci rappresenta tutti, uniti attorno a te.

Dialogando: Oncidium risorto

I miracoli di “Santa Tiziana” da Rimini 😆

Tiziana scrive:
Ciao Guido,
ti volevo fare i complimenti per il blog che vedo sta andando benissimo e sono proprio contenta sia per te che per tutti noi che abbiamo questo strumento preziosissimo!!..oramai è diventato la ns droga quotidiana!!
Ti vorrei raccontare una piacevole cosa che mi è successa….circa un mese fa mi si era staccato un nuovo pseudobulbo del mio Oncidium e non avevo il coraggio di buttarlo nel bidone, perché era bello, sano e doveva vivere, quindi con le lacrime agli occhi avevo deciso di metterlo in un bicchiere con un dito d’acqua (la punta era appena bagnata nell’acqua, non immersa) nella speranza (veramente vana) che potesse sopravvivere…come si fa con il Photos quando lo si vuole moltiplicare!!
Ebbene caro Guido, qualche giorno fa mi sono accorta che sono spuntate delle piccole radicine che stanno crescendo a vista d’occhio!!…non sai che felicità!!…cosa ne dici??? Ce l’ho o no il pollice verde??? 🙂
Adesso aspetto che si allunghino e poi la metto nel bark? Non rischio che marciscano a stare nell’acqua???
Ti allego le foto e ti allego anche la foto della Miltonia finalmente fiorita che mi hai dato lo scorso anno, che ho diviso con Giovanna (a lei però non è fiorita!! tié!!)…

Ancora grazie per tutti gli insegnamenti che ci trasmetti…e la Peristeria elata è spettacolare, non riesco a credere ai miei occhi che sia così bella!!!

Cara Tiziana, grazie per i complimenti, sempre graditi….soprattutto di questi giorni.
E’ veramente impressionante la voglia di vivere delle orchidee! Pubblico la tua testimonianza perché può essere di monito a tutti: mai buttare, aspettare, aspettare, aspettare.
Io metterei il getto (pseudobulbo, foglie e radichette) in un sacchetto trasparente con poco (mezzo pugno) di sfagno umido, oppure anche muschio sul fondo del sacchetto.
Appoggerei la base del getto, sullo sfagno, gonfierei il sacchetto, lo chiuderei con del filo e lo appenderei in una zona luminosa.
All’interno del sacchetto si crea un mini ambiente favorevole alla crescita ulteriore delle radici – addirittura, se hai a disposizione dello sfagno, puoi invasare il getto in un piccolo vaso (sfagno vaporoso e getto con radici appena coperte) ed inserire il tutto nel sacchetto…vado in serra a fare una foto di una mia Vanda in rianimazione e te la posto come esempio… ecco la foto
fresca di Photoshop.
Solo una raccomandazione: usa un vasetto 8-10 cm di diametro al massimo.
Controlla che all’interno del sacchetto non si crei troppa umidità, in 10-15 giorni le radici dovrebbero penetrare nello sfagno ed essere sufficientemente cresciute da poter estrarre il vaso.

Ora spezzo una lancia in favore di Giovanna: mi sa che hai diviso la Miltonia in scala uno a due! 😆
Difenditi Giovanna !!