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Categoria madre del blog: giorno per giorno con le orchidee, diario di un appassionato.

Di sorpresa in sorpresa

Dialogando

Anche Anna Maria di Brisighella (RA) ci mostra la sua bella sorpresa.

Ho scoperto il vostro sito e da un po’ di tempo vengo a trovarvi regolarmente senza avere mai avuto il coraggio di scrivere…. Complimenti davvero per la meraviglia delle vostre orchidee e per i consigli che date.
Da qualche anno mi sono state regalate orchidee Phalaenopsis e forse perchè in casa mia trovano ciò di cui hanno bisogno, temperatura che in inverno non supera mai i 18° e in estate un terrazzo ombreggiato, e forse anche per…un po’ di fortuna, a distanza di anni sono ancora vive e rifioriscono regolamente.
I giorni scorsi ho letto il post “le sorprese di Andrea” e ho pensato di inviarvi la foto della mia “sorpresa”! Due estati fa anch’io ho notato un germoglio che non era un fiore e a poco a poco sono cresciute due piantine sullo stelo floreale fiorito l’anno precedente. Come si può vedere ora stanno fiorendo (la pianta madre invece è ferma da quando sono nate le due piantine) e non ho ancora avuto il coraggio di tagliarle dalla pianta madre…temo che tutte e tre le piante possano soffrire! Però viste le dimensioni che hanno raggiunto, in primavera mi dovrò decidere a separarle dalla pianta madre.

Di recente mi sono state regalate e mi sono regalata altre orchidee, una in particolare, una bellissima Paphiopedilum rosa di cui non conosco il nome. L’ho acquistata il 20/12 e il fiore era molto bello un bel rosa pastello, dopo qualche giorno si è aperto il secondo bocciolo e ieri mi sono accorta che il primo fiore ha cambiato colore è diventato più scuro ed è come appassito! Dove ho sbagliato?? Troppo freddo in casa? Oppure la durata di questi fiori è così breve? Annaffio tutte le orchidee una volta a settimana, con acqua a temperatura ambiente leggermente fertilizzata (concime per orchidee) e faccio sgocciolare bene i vasi prima di rimetterli nel sottovaso.

Vi mando anche le foto di altre orchidee di cui non conosco il nome, (mi pare una sia un Dendrobium), delle quali non conosco purtroppo le esigenze, temperature diurne e notturne, annaffiature ecc.
Non ho una serra, ho però un ingresso molto luminoso a piano terra, con una temperatura di 8-12 gradi dove da un po’ di tempo ho messo a riposo un’altra Paphiopedilum che ho da almeno 4 anni e che nonostante sia sopravvissuta a varie vicessitudini non è mai rifiorita…anche in questo caso…dove ho sbagliato?
Vi sarei molto grata se poteste consigliarmi anche un buon libro con le indicazioni per la coltura delle orchidee.

Grazie per i consigli che mi darete e tanti auguri per un felice anno nuovo!

Cordiali saluti.
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Nota: Le due foto sopra nel riquadro sono ibridi di Dendrobium, quello in alto a sinistra, le cui foglie sono caduche (con progenitore il D. nobile) per fiorire richiede il classico riposo freddo e secco, mentre l’altro (con progenitori D. biggibum e D. phalaenopsis) può essere alimentato e bagnato sempre. La foto a sinistra rappresenta un bellisimo ibrido fra Odontoglossum e Brassia…forse O. bictoniense x B. maculata.

Anna Maria, grazie per le tue annotazioni e benvenuta fra le orchidee.
La tua Phalaenopsis con i figli in fiore è la migliore risposta per tutti gli appassionati in trepida attesa con i “keiki” delle loro piante.
Come si può notare dalla tua pianta, non c’è alcuna fretta per staccare le nuove piantine…teoricamente possono anche rimanere appese allo stelo per sempre…sono pure belle e coreografiche (in natura si propagano così), purchè si riesca a fertilizzare ed a mantenere umide le nuove piante.

Generalmente i fiori dei Phapiopedilum sono molto duraturi, nel tuo caso, probabilmente il fiore che da segni di crisi era aperto da parecchi giorni, non penso a motivi di stress…vedremo quanto dura il secondo.
La tua pianta è un ibrido, e fra i suoi genitori ci sarà anche il P. delenati, ma è difficile risalire con certezza al nome dell’incrocio.

Per l’altro Paphiopedilum che non fiorisce, penso che abbia bisogno di un buon rinvaso, per i consigli leggi questi post

La tua piccola collezione è composa da orchidee che in natura vivono in ambienti diversi, ma non sempre è facile riprodurli, soprattutto se non si coltivano in serre o orchidari, però con qualche attenzione e tanto amore si possono ottenere buoni compromessi ed ottimi risultati: il nostro Gianni, con la sua coltivazione in casa ne è la prova.

Consigliarti un buon libro sulla coltivazione delle orchidee non è semplice, purtroppo in lingua italiana c’è poca roba e quindi bisogna spaziare sulla letteratura in lingua inglese.
Vai in libreria oppure cerca su internet, acquistane uno, quello che più ti ispira…sarà sicuramente utile e poi verrà il secondo, poi il terzo e come per le orchidee non si finirà più di incrementare la biblioteca
Ad ogni buon conto, nel mondo delle orchidee si dice che per imparare a coltivarle è più utile un’ora trascorsa insieme ad un bravo coltivatore che la lettura di un libro intero.
Anche questo blog è nato per divulgare la passione delle orchidee e siamo felici quando riscontriamo che in fondo, a qualche cosa serve!
Sempre a disposizione di tutti.

Buon Anno a tutti

Piccole orchidee, grandi gioie

Cari amici per primo ancora un augurio di buon anno a tutti, poi voglio rendervi partecipi della mia gioia e fortuna, donatemi da questa piantina, la sera di capodanno.

Collezione Gianni Morello Ulm, Germania
Amesiella philippinense Garay 1972 ex Angraecum philippinensis Ames 1907
Amesiella philippinense ha una storia particolare, scoperta da E.D. Merrill nei boschi montani di Halcon (Filippine) e descritta da O. Ames come Angraecum philippinensis sul “Philippines Journal of science (Botany) R. Schlechter voleva levarla dal genere Angraecum perchè non cresceva nel Madagascar. 1926 descritta postum sulla rivista”Notizblatt des Botanische Garten und Museum” però non conforme alle regole tassonomiche.
Poi descritta regolarmente da Garay nel 1972 come Amesiella philippinense in onore di Oakes Ames (1874-1950) fondatore dell’ erbario dell’ università di Harward, rinomato tassonomo ed autore di libri botanici.
Talora Genere con un unica specie, più tardi furono descritte, Amesiella monticola Cotes & Banks nel 1999 e Amesiella minor Senghas.

Colori e quiz…per cominciare il 2007

Dialogando

Al blog sono giunti questi vostri contributi:

Sorprese a colori: le orchidee di Clà

Claudio, raccontaci le tue orchidee!

I primi auguri ed il quiz di Massimo f.

Orchidea selvaggia

Ciao e buon anno a tutti gli appassionati di orchidee.
Vorrei proporre un quiz la cui soluzione non è facile o, per meglio dire, non si conosce: La fidanzata brasiliana di un mio amico, saputo della mia passione per le orchidee mi ha inviato la foto allegata che ritrae un bel cespuglio di orchidee silvestri scattata
da lei medesima passeggiando nei dintorni della casa di sua madre nelle regione di Santa Cruz in Brasile.
La soluzione è complicata dal fatto che la foto è parecchio mossa nè tantomeno il necessario ritocco e ridimensionamento hanno contribuito a ridefinire con precisione i contorni dei fiori. A tratti appaiono precisi i contorni delle foglie e dei fusti e ciò farebbe propendere per la sua apparteneza ad un folto gruppo di piante sudamericane. Cosa ne dite?

Buon 2007 a tutti

Notizie dal blog:

1 – L’orchidea della foto è un ibrido primario non ancora registrato (Cattleya bowringiana x Laelia rupestris)
E’ fiorita in questi giorni nella mia collezione.

2 – Orchids.it, dal 18.11.05 è stato visitato 81.184 volte, per un totale di oltre 240.ooo pagine lette.

3 – Guardate anche il sito di Alberto … la qualità di certe foto mi dice che babbo Natale gli ha regalato una digitale nuova!!

Grazie e buon 2007.
Guido