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Categoria madre del blog: giorno per giorno con le orchidee, diario di un appassionato.

Il genere delle Barkeria

Qualche notizia, per capire e conoscere un genere di orchidee eleganti e delicate.

Nella foto è raffigurata la Barkeria spectabilis, che più avanti descriveremo ed impareremo a coltivare insieme.

Collezione Guido De Vidi – diritti riservati
Il genere delle Barkeria
Questo genere è composto di oltre 15 specie, tutte molto attraenti, sia per le loro particolarità vegetative e non da ultimo per l’eleganza dei loro fiori.

Le piante di Barkeria, relativamente piccole, non sono di facile coltivazione è però sufficiente conoscere le loro fondamentali esigenze colturali per essere ricompensati con buoni risultati.

Se siete in viaggio nei paesi dove vivono queste orchidee e vi capita di incontrare una colonia di Barkeria nella fase dormiente, avrete la sensazione di vedere cespugli di ramoscelli aggrovigliati, asciutti e secchi.
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Barkeria scandens

Entriamo nel piccolo e magico genere delle Barkeria

Collezione Guido De Vidi – foto11.11.06 – diritti riservati.
Barkeria scandens (Llave & Lex.) Dressler & Halbinger 1977

Sinonimi: Barkeria cyclotella Reichb.f., Gard. Chron., n. s., 13:72. 1880; Epidendrum cyclotellum Reichb.f., Gard. Chron., n. s., 13:72. 1880; Epidendrum lindleyanum var. cyclotellum (Reichb.f.) Veitch, Man. Orch. Pl. 6:105. 1890; Barkeria lindleyana ssp. cyclotella (Reichb.f.) L. B. Thien, Brittonia 22(4):298. 1970.

Questa specie è originaria del Messico, epifita e litofita, vive ad altitudini di 1300-1900 metri.
Pianta leggiadra e disordinata con radici grosse lungo il fusto, corto e dotato di foglie lanceolate e caduche.
Al termine dello sviluppo, il fusto produce al suo apice un lungo ed esile stelo fiorale con 4 – 5 fiori (3-4 centimetri di diametro) di colore viola e molto duraturi.

Nota: se siete interessati possiamo approfondire insieme le peculiarità di questo genere composto da poche specie: inviate qualche vostra foto.

Bc. Mount Hood ‘Mary’ AM/AOS

Grazie a tutti voi per l’affetto dimostratomi, quì nel sito, con le e-mail, al telefono e facendomi visita…sono state le migliori medicine! Grazie ancora

Ripartiamo dopo il riposo con un post leggero, mostrandovi un clone di Cattleya dai fiori di dimensione inusuale. Questa fioritura ha sorpreso un pò tutti, compresa mia moglie che prontamente ha trasferito la pianta in casa: 22 centimetri di diametro del fiore e intenso profumo di mele.

Collezione Guido De Vidi – foto 11.12.06 – diritti riservati.

Bc. Mount Hood ‘Mary’ AM/AOS 1962 (Bc Deese 1947 x C. Claris 1948)

Questo clone è stato registrato da Beall nel 1962 e rispecchia ampiamente le tendenze dell’epoca.

Forse di questi tempi farà inorridire i ‘puristi’, io lo ritengo ancora degno di nota…
All’ inizio del percorso ibridativo di questo clone, troviamo come progenitori le seguenti specie: C. dowiana, C. labiata, C. gaskelliana, C. mossiae e C. warneri

Paphiopedilum niveum

serra
Paphiopedilum niveum Stein 1894. Collezione Guido De Vidi. Ecco a voi uno dei più belli paphiopedilum botanici, originario del nord Malaysia e del sud della Tailandia. Come gli altri Pahiopedilum e specie originarie della Tailandia e zone soggette al clima monsonico, ama il caldo, tuttavia come quasi tutti i paphiopedilum può essere coltivato tranquillamente a temperature intermedie. Per indurre alla fioritura può aver bisogno di una riduzione delle inaffiature nel periodo dicembre gennaio.