Archivi categoria: Orchids

Categoria madre del blog: giorno per giorno con le orchidee, diario di un appassionato.

Luci e colori in questo giorno buio e freddo


Ascocentrum curvifolium (Lindl.) Schlecter 1913


Dendrobium chrysotoxum Lindley 1847

Pensieri:
Statistiche e studi americani, stabiliscono che la giornata più depressiva e triste dell’anno, cade il 24 Gennaio….ho paura di essere in leggero ritardo perchè oggi proprio non mi vuol girare niente.

Zero gradi fissi anche a mezzogiorno, le stufe in serra a forza otto e le orchidee buie come il cielo, hanno contribuito a farmi coniare questo pensiero: chi coltiva orchidee con amore, prova gioia e dolore.

Per fortuna che il mio archivio fotografico, nei momenti di sbandamento, tira fuori le migliori risorse: la luce ed i colori di due stupendi esemplari della mia collezione….. ora anche loro in riposo.

27 Gennaio… oggi qui da me è arrivato in pò di sole!! Tiriamoci su!!

Anteprima Pordenoneorchidea, edizione 2005

ORTO GIARDINO 2005, ANTEPRIMA.
Post aggiornato al 27.01.05
Per informazioni ed adesioni, c’è la finestra dei commenti, oppure inviate una e-mail a Guido

Villaggio di Primavera – Pordenone Orchidea 2005
Cespuglio di margherite, creato con varie verdure dallo chef Tino Savio.

Oggi, in sede della Pordenone Fiere Spa, ha avuto luogo un incontro operativo per organizzare Pordenone Orchidea 2005, nell’ambito di “ORTOGIARDINO”.
Alla riunione, invitati dalla nuova Direzione e dalla Presidenza della Fiera, hanno partecipato collezionisti di piante, appassionati del verde e lo sponsor, Veneto Banca.
Dalla discussione è emersa la proposta di arricchire l’evento “Pordenone Orchidea” con la presenza d’altre famiglie vegetali ed è nato il “Villaggio di Primavera”.
Il nutritissimo gruppo dei presenti, già al lavoro per la realizzazione del programma, sin d’ora chiede la collaborazione delle amiche ed amici che desiderano far parte della grande famiglia dei fiori di Primavera.
PROPOSTE CREATIVE PER “VILLAGGIO DI PRIMAVERA 2005”
Il modulo, che per comodità chiameremo “FLOVER”, porta in fiera un valore aggiunto, determinato dai suoi contenuti e dalla piacevole coreografia d’insieme, tanto da renderlo, non una semplice esposizione merceologica, bensì un evento.
Penso che una buona novità per la Fiera di Pordenone Spa, con riferimento alla sezione “orto-giardino”, possa essere la valorizzazione del collezionismo “verde” Italiano ed Europeo, con particolare riguardo all’est.
Sostanzialmente si tratta di inserire nella pur proficua atmosfera di fiera strapaesana, un’occasione d’incontro del collezionismo presente in Italia, in misura minore d’altri paesi, quindi da incentivare.
QUADRO D’INSIEME
Il quadro d’insieme, deve tener conto dei seguenti soggetti:
Fiera spa, quale collante di riferimento.
Flover dei fratelli Girelli, per l’allestimento e la coreografia dello stand di vendita.
Sponsor.
L’associazionismo.
Collezionisti espositori.
Coordinamento per l’ottimizzazione.
CREAZIONE DELL’EVENTO
Il modulo “FLOVER”, che propone la vendita self-service accompagnando il visitatore in un contesto coreografico ricercato e rilassante, eleva di tono tutto quello che è proposto all’interno dello stand, quindi, possiamo pensare questi spazi come luoghi di evento.
L’evento si costruisce attraverso una sequenza di proposte al pubblico, rendendolo partecipe delle iniziative.
IDEE NUOVE
Ritengo che la manifestazione Fieristica “ORTO-GIARDINO”, anche per la sua particolare posizione geopolitica, può sicuramente incrementare la propria penetrazione verso quel particolare pubblico “qualificato e sensibile alla cultura, per ora marcatamente di matrice anglosassone, del collezionismo verde”.
Per andare in questo senso bisogna produrre attrazione ed in una parola, oltre alla messa in mostra dei prodotti, bisogna “spettacolarizzare”
SPETTACOLARIZZAZIONE
Partecipazione del pubblico alla premiazione dell’orchidea più bella:
“La più bella sei tu”, sono messe a concorso otto piante fiorite d’orchidea. Il pubblico vota compilando una scheda, che gli consente di partecipare all’estrazione di un premio finale.
Elezione di lady Primavera 2005.
Una giuria, segnala giornalmente una ragazza scelta fra il pubblico femminile presente in fiera.
La selezione finale in programma Domenica 13 Marzo elegge Lady Primavera.
In tale occasione, l’orchidea considerata più bella dal pubblico, sarà battezzata con il nome proprio della ragazza vincitrice del concorso Lady Primavera 2005.
DISCUSSIONE
Nel Villaggio è creato uno spazio centrale, l’“AGORA’”, dedicato alle presentazioni, conferenze, dimostrazioni varie, premiazioni e spettacoli, attrezzato con supporti tecnologici (computer ed accessori per video comunicazioni).
DIVULGAZIONE
Edizione di un opuscolo divulgativo, da distribuire gratuitamente al pubblico.
SPONSORIZZAZIONE
L’articolazione delle idee sopra esposte, si realizza con la sponsorizzazione che ormai storicamente mette a disposizione Veneto Banca e con tutte le contribuzioni volontarie.

COORDINAMENTO
Quanto illustrato, necessità di un “motore” di coordinamento per:
Rapporti con i vari soggetti attivi nello stand.
Ricerca degli espositori
Articolazione degli eventi.
PROGRAMMA FLASH 2005

Esposizione di piante rare: orchidee di collezioni Italiane, Slovene e Croate – le violette di Mirella – le fuchsie di Patrizia – le begonie, specie rare.
Mostra fotografica: le orchidee, fotografate dagli appassionati.
Mercatino nel villaggio: stampe, libri ed oggetti d’antiquario a soggetto floreale.
Villaggio Flover: vendita orchidee ed oggettistica.
Tropeal: vendita piante tropicali ed orchidee esotiche rare.
Consulenze, S. O. S. piante e distribuzione di monografie con notizie, curiosità ed istruzioni sulla coltivazione.

Concorso popolare: il pubblico vota la più bella orchidea esposta.
L’arte dell’intaglio: i fiori con la frutta e verdura, esibizioni dello chef Tino Savio.

Inaugurazione: sabato 05.03.05 ore 10
Musicanti Veneziani, canzoni popolari Veneto- Istriane.
C.T. Teatro Club, colpi di teatro, brevi flash.

Partecipazione dei maggiori creatori di fiori artistici ricavati da frutta e verdura.
Presentazione del libro di Tino Savio: L’arte dell’intaglio.
Le ricette di Nero Wolfe: menù e dolci del famoso investigatore, amante della buona cucina e delle orchidee.
A pranzo con Nero Wolfe, menù rivisitato da donna Malvina, interprete speciale della cucina tradizionale – I dolcetti proposti dal maestro Pasticcere Livio Trevisan.

Commenti
Avrei una domanda, per quel periodo forse avrò la mia Phalenopsis fiorita, mi piacerebbe potarla in mostra, è possibile? Grazie, saluti e buon lavoro. Paolo
Mercoledí 26/01/05 @ 23:27:07

Risposta.
Nel villaggio di Primavera sono organizzati degli spazi attrezzati per esporre le varie piante: lo spazio delle Fuchsie, lo spazio per le Begonie e lo spazio per le Orchidee. In un’apposita aiuola esterna al padiglione della Fiera che ospita il villaggio di Primavera, è allestita l’esposizione di Viole rare, ricercate da tutti i collezionisti.
Le varie esposizioni sono organizzate da un libero gruppo di appassionati, senza alcun vincolo di appartenenza, quindi possono partecipare tutti, associazioni comprese. Per neccessità organizzative, è opportuno mettersi in contatto con Guido che provvederà ad organizzare gli spazi occorrenti.
Ovviamente è gradita anche la Phalaenopsis di Paolo.

Keiki: le orchidee da bambine

Le orchidee si riproducono naturalmente: per impollinazione dei loro fiori, per filiazione e per divisione.

La parola “Keiki” è entrata nell’uso comune per indicare la filiazione delle orchidee.

La parola “keiki” è di origine hawaiana e significa letteralmente: “quello piccolo” o bambino. Con il termine Keiki, si individuano i figli che si sviluppano sui nodi (gemme dormienti) degli steli fiorali o degli pseudobulbi delle orchidee.

Keiki su stelo di Oncidium.
Alcune analisi sul fenomeno della filiazione delle orchidee.
Keiki su stelo di Aerangis biloba.

Stabilita l’origine e conosciuto il significato della parola “keiki”, arrivata a noi dai grandi ibridatori hawaiani di Dendrobium, Yamamoto, e da noi usata con facilità perchè sintetizza bene il concetto della riproduzione delle orchidee per filiazione, cerchiamo ora di capire questo sistema riproduttivo, tipico delle orchidee.
Il sistema vegetativo delle orchidee si divide in due tipologie: monopodiale e simpodiale. L’orchidea a sviluppo monopodiale vegeta in un unico fusto, attorno al quale, a partire dalla sua base, si forma un esteso apparato radicale. L’epiteto deriva dalla composizione di due parole greche, “mono” e “podio”.

Vanda suavis
L’orchidea monopodiale Vanda, (vedi foto a sinsistra), normalmente cresce in altezza senza formare cespi, ma quando la pianta si trova in buone condizioni ambientali decide di emettere delle nuove vegetazioni nodali ai lati del fusto, che si organizzano velocemente con un proprio apparato radicale; questi sono figli e se vogliamo possiamo anche chiamarli keiki.

Brassavola nodosa
Lo sviluppo vegetativo delle orchidee, chiamato simpodiale (vedi foto a sinistra), si sviluppa su più podi e struttura la pianta con unità vitali autosufficienti (pseudobulbi o fusti) lungo un rizoma orizzontale che in certi casi si divide in più direzioni. Le orchidee a sviluppo simpodiale o cespitoso, formano un blocco divisibile in tanti pezzi utosufficienti, ma non siamo in presenza del fenomeno della filiazione, bensì di una semplice riproduzione per divisione.

Keiki su pseudobulbo di Dendrobium.
Questo secondo gruppo di orchidee si è organizzato per generare figli, e lo fa in particolari condizioni, attivando delle unità vitali autosufficienti nelle gemme dormienti degli pseudobulbi (Dendrobium, Cattleya, Cyrtopodium ecc), oppure nei nodi degli steli fiorali di quelle che non possiedono pseudobulbi (Oncidium equitanti, Aerangis ed altri).

La filiazione delle orchidee è particolarmente evidente e comune, nei generi Dendrobium e Phalaenopsis. In alcune specie di Dendrobium, ad esempio Nobile ed ibridi derivanti; purtroppo il fenomeno si manifesta anche involontariamente ed è spesso motivo di delusione degli appassionati.
In precedenza si era affermato che la filiazione avviene in particolari condizioni vegetative e per l’appunto, con i Dendrobium, che richiedono il classico periodo di freddo/secco, se involontariamente si forza o si altera il loro normale ciclo vegetativo, le gemme nodali già pronte per emettere le infiorescenze, decidono che è più semplice ed utile produrre nuove piante.
Questo non avviene solo nelle orchidee, tutti conosciamo Chlorophytum (pianta ragno) che sviluppa comunemente le nuove piante lungo le vegetazioni avventizie.

Phalaenopsis con stelo fiorale secondario.
Il genere Phalaenopsis attiva un trucco simile sui nodi posti lungo gli steli fiorali dove possono svilupparsi nuovi getti laterali. Lungo lo stelo fiorale si possono notare dei piccoli nodi appena pronunciati, in circostanze normali queste piccole brattee rimangono dormienti ed inutilizzate, appena terminata la normale fioritura possono manifestarsi due fenomeni vegetativi: da una o più gemme dormienti ripartono dei nuovi steli fiorali secondari, oppure si formano nuove piantine.
In quest’ultimo caso siamo in presenza del famoso “keiki” e cioè una piccola pianta, che si sviluppa da uno dei nodi lungo il gambo principale. Il motivo di questa specifica induzione vegetativa è determinato da una consistente l’accumulazione di ormoni dello sviluppo, questo processo chimico può essere naturale, oppure indotto con la “colla di keiki”, una soluzione concentrata degli ormoni di sviluppo. Le nuove piante formatesi in questo modo, possono rimanere attaccate alla pianta madre finché non avranno sviluppato un buon apparato radicale: generalmente. dall’induzione al momento della separazione, potranno trascorrere anche sei mesi.
Una volta staccate, le nuove piantine andranno sistemate in vasi oppure supporti di legno duro e ruvido, con le stesse modalità in uso nei normali rinvasi delle piante madri.

Le gioie di Simona

Sul finire del mese d’ottobre 2004, la dolcissima Simona non seppe resistere al fascino di due bellissime orchidee e comunicò la sua emozione nei commenti di questo post d’ottobre……. rileggiamolo insieme!

I colori dell’arcobaleno in una buia giornata autunnale

Lc. Mari’s Song ‘CTM 217’ HCC/AOS mericlone
(Irene Finney x C. Cherry Chip)
Collezione Guido De Vidi
Foto del 30.10.04
Tutti i diritti sono riservati

Questa deliziosa e generosa Lc. produce grappoli di 6 – 7 fiori fragranti e luminosi, che esprimono tutta la scala cromaticha dei colori dell’arcobaleno.

Ibrido creato da H&R, molto compatto e rifiorente durante l’anno: primavera/autunno.
commenti

Simona
Guido , è bellissima ! è un fiore che suscita tante emozioni e che poi lasciano il posto a tanta ammirazione per te che ci offri ogni volta fioriture indimenticabili. grazie Simona.>
2004/11/01 @ 13:55:50

Simona
Ciao !… oggi è stata una giornata veramente stupenda, ho scovato a Varese un vivaio che ha tantissime orchi e me ne sono comprate 2! una COELOGYNE CRISTATA e una BRASSAVOLA NODOSA. pensi riuscirò a farle fiorire? dici che ho fatto una pazzia vista la mia poca esperienza? Sai è così raro trovare orchi a milano e così quando le vedo mi esalto e faccio cose sconsiderate! se hai qualche consiglio è ben accetto. simona.

2004/11/01 @ 17:51:08

Guido
Ciao Simona, prima di tutto, grazie per i complimenti che sono sempre bene accolti. Per gli acquisti, se ti hanno resa felice come traspare dal tuo messaggio vuol dire che hai fatto sicuramente un’azione giusta.
Per mantenere bene le tue nuove arrivate, avremo modo di parlarne, per il momento sappi che hai due importanti specie botaniche che hanno esigienze opposte: la Coelogine cristata, ambiente fresco e ventilato e la B. nodosa caldo e luminoso. Non farti prendere dal panico….insieme, le aiuteremo a vivere bene. Ciao
2004/11/01 @ 20:39:32

Gennaio 2005….ecco le prime gioie di Simona, la sua Coelogine cristata in fiore….applausi!!!!

Coelogyne cristata Lindley 1821 sez. Coelogyne

Sinonimi: Cymbidium speciosissimum D. Don 1825

Questa specie di medie dimensioni è originaria delle zone vicine all’Himalaya – Java e vive a 1500 – 2500 metri di altitudine.

La Coelogine cristata è una pianta epifita/litofita a sviluppo simpodiale, ha pseudobulbi ovali di 3-5 centimetri, con due foglie verde scuro apicali, plicate, strette, lanceolate e sessili.
Le infiorescenze arcuate e lunghe da 15 a 30 centimetri, appaiono alla base degli pseudobulbi maturi insieme alle nuove vegetazioni e formano da 5 ad 8 fiori spettacolari e durevoli, che si aprono simultaneamente in ogni infiorescenza.

I fiori bianchi, marginati ed ondulati con labello decorato di macchie giallo oro, raggiungono anche 13 centimetri ed emanano una delicata profumazione.
Durante la stagione calda, questa orchidea sopporta temperature elevate – 30/33 gradi e trova giovamento da consistenti sbalzi termici tra il giorno e la notte.

Giova ricordare che l’ambiente in cui vive questa orchidea, presenta due climi stagionali marcatamente diversi: il monsone estivo, caldo umido e avvolto da frequenti nebbie, durante il quale le piante si sviluppano ed il monsone secco e freddo che abbraccia la prima parte dell’inverno, con le Coelogine cristata in fase di riposo vegetativo.

Durante l’inverno, la temperatura gradita da questa specie va da 11-13° gradi di giorno, a 3-4° gradi minimi di notte, il freddo secco in fase di riposo è essenziale sia alla sua salute sia alla buona fioritura: le bagnature vanno drasticamente ridotte per 2 o 3 mesi durante l’inverno, così come le fertilizzazioni che invece nel periodo vegetativo vanno somministrate in formulazione equilibrata, ogni 15-20 giorni. In natura la pianta fiorisce sul finire dell’inverno oppure all’innizio della primavera.

Alcune note per la coltivazione domestica della Coelogine cristata: quest’orchidea è considerata di facile coltivazione, per capirci, sulla falsa riga dei Cymbidium ed è in parte vero, però bisogna avere l’accortezza di garantire buona umidità, luce, e ventilazione durante la buona stagione e seguire poi con attenzione, la fase del freddo secco…. per il resto, in bocca al lupo.

COLLABORAZIONI

Post aggiornato al 24.01.05

LA
FINESTRA DI GIANNI

Gianni Morello, un Veneziano (anzi un Mestrino) in Germania con l’hobby delle orchidee, coltiva dove può, oltre 200 piante: il classico collezionista del davanzale tanto caro a molte/i appassionati italiani.

Gianni ha molte eperienze utili da raccontarvi, gli ho chiesto la cortesia di farlo in questo blog: lui ha accettato e quindi nasce “LA FINESTRA DI GIANNI”, una rubrica interattiva con i visitatori di orchids.it.
Cattleye e Paphiopedilum ibridi

…….per semplificare un po`, la seconda foto e pressapoco un taglio della prima. La Cattleya a sinistra e`la mia Ibrida famosa sconosciuta tipo “aqinii” sotto si vede la tavoletta gialla apiccicosa “acchiappamosche” in centro destra LC Gold Digger “Orchidglade” e in fondo il Paphiopedilum Transdoll, poco conosciuto ma in verita`e`il gemello dell’ ibrido Transvaal……Gianni.

Catasetum Orchidglade ‘Davie Ranchess’ e Dendrochilum

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Ciao Gianni, grazie per tutti i suggerimenti. Sicuramente proverò a coltivare qualche pianta sulla parte esterna di un vasetto di coccio. Il sistema potrebbe essere ottimo anche per le Masdevallia, che avrebbero sempre una umidità costante. Il tuo Dendrobium è magnifico e ravviva le buie giornate invernali. Ti mando una foto della mia Phal. gigantea, che impiegherà ancora molti anni a fiorire.
Ciao,
Michele

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Carissimi,
Buooona Doomeeenica.
Ieri a Monaco una tormenta di neve, oggi a Ulm freddo cane e un sole da primavera. Prendo l’occasine di mandarvi il mio Oncidium Sweet Sugar con uno stelo magnifico, 88 Farfalline alcune ancora chuse, ora direte, niente di straordinario vero?
Oe, questa e` coltura casalinga cosidetta “Nostrana”
Ciao a tutti
Gianni
PS fra il sole e la luminosita`della pianta ho dovuto oscurare il salotto.

Ancora una settimana e avro`un altra bella sorpresina.
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e-mail

Caro Gianni, tu per me sei proprio un mistero. Come diavolo fai ad avere fioriture così belle in casa, senza luce artificiale, senza umidificatori, senza ventole ventoline varie??? io uso mille accorgimenti per le mie piantine, le tue se ne stanno tutte contente sui davanzali e così, semplicemente, fioriscono in modo meraviglioso…avrai un pollice magico suppongo…va beh, un po’ di sana invidia!!! ciao Baci Sara.

Carissima Sara, io te l’ o detto, non faccio niente di straordinario. Solo che avendo un po piu esperienza e avendo ammazzato un sacco di piante negli anni scorsi, ora ho imparato anch io ad annaffiare, concimare e cosi`via. E non avendo la possibilita di metterci luce artificiale, o umidificatori, e ventilatori ci accontentiamo di quello che abbiamo e si tira avanti. Uno di questi giorni faro`una scheda sistematica di come faccio io qui` in Germania, poi dovete fare da voi con le vostre condizioni ambientali e climatiche e le vostre idee.

Pensa che; nik a crotone scrive 20° e un bel sole – Gianni a Ulm -2° e neeeevica, Stanotte + di 20 cm.
e Sara?
Baci
Gianni