Gastrochilus dasypogon

Questa piccola orchidea asiatica, fra pochi giorni festeggerà il suo 21° compleanno di vita nella mia serra.

E’ rimasta abbarbicata per molto tempo in un posto troppo asciutto e luminoso per potersi permettere una vegetazione rigogliosa. Da qualche anno l’ho trasportata in uno spazio più ombreggiato ed ora la sua vita va decisamente meglio.
E’ una bella soddisfazione potervi presentare questo esemplare.
Provate ad immaginare quante volte – durante questi 21 anni – ho ammirato questa pianta, quante volte ha chiesto cibo ed acqua e quante volte è stata oggetto delle mie cure.

Quando, qualche mese fa, in un post di questo blog ho cercato di rappresentare “l’anima nella collezione”, forse mi sono ispirato proprio a questo e a altri esemplari della mia coltivazione, che vivono ormai da parecchi anni in serra. Non solo l’anima: guardando quel vecchio cartellino con le date scritte a matita – 9.12.89 – faccio un po’ di conti e… non solo l’anima…
Questa pianta non è mai stata divisa. Al suo arrivo nella collezione è stata sistemata in un vaso da 10 cm di diametro con composto di bark e torba di sfagno, dove è sempre rimasta. Ha continuato a svilupparsi su se stessa – è una pianta epifita – e sin da subito quel vasetto ha assunto la funzione di supporto e null’altro. Tutto quel che riceve lo assorbe dalle sue radici e dalle sue foglie.
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REWIND: Quiz di novembre 2010

A grande richiesta riprendiamo i quiz mensili.
L’orchidea in foto fa parte della mia collezione e fiorisce in questo periodo.
Domande:
– Nomi di genere e di specie (nomi accettati dal Royal Botanic Gardens, Kew).
– Etimologia di entrambi i nomi.
– Da chi è stata descritta: anno di pubblicazione.
– Il Paese e la zona geografica dove è stata scoperta.

Difficile??… un po’ sì, ma trovata una risposta le altre arrivano a cascata… pare che in rete non ci siano altre foto di questa orchidea.
Buona ricerca 😉
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04.12.2010
NOTE:
Riporto questo post in copertina ed aggiungo gli unici dati in mio possesso.
La pianta è cartellinata con questi nomi – Maxillaria tiaraensis
Come si può leggere nei dati del link, è originaria di ARAGUA – Venezuela. Probabilmente il nome di specie “tiaraensis” fa riferimento al suo luogo di endemicità “TIARA”.
Non trovo altri dati: niente foto e quindi incertezza assoluta anche sulla veridicità dei dati in mio possesso.
Roberta, grazie per la tua collaborazione…potrebbe effettivamente anche essere M.confusa
Assomiglia anche a Maxillaria splendes, originaria del Perù. Si legge poi, che M. splendens ha come sinonimo M buchtienii. Quest’ultima ha un’areale di endemicità più vasto: Venezuela, Colombia, Ecuador, Peru e Bolivia.
….basterebbe trovare una foto della Maxillaria tiaraensis per risolvere il problema… HELP!!!

Quando un commento solca la storia dell’orchidofilia italiana

Non vorrei che il commento inviato da Antonio Camani in appendice a questo post, scivolasse velocemente nell’archivio del blog, senza aver richiamato la dovta attenzione di tante e tanti appassioanti orchidofili italiani, che sicuramente visitano silenti questo sito. Per questo ritengo doveroso riportarlo in chiaro alla vostra lettura.

A mio avviso, il corsivo che segue, scritto con evidente meditazione da Antonio Camani, è un accorato messaggio di unità per tutto il popolo orchidofilo italiano. Tutto e tutti, nessuno si senta escluso.
Grazie Antonio.

“”Antonio C. scrive:
24 novembre, 2010 alle 19:48

Grazie a tutti amici, troppo onore.

Un grazie in particolare a Guido che ha voluto dedicarmi questo gioiellino in miniatura e che è rimasto nella mia serra per tanti anni senza nome.

Sicuramente non merito cosi’ tanti elogi.

Sono comunque onorato e commosso di ricevere da tutti Voi questa sincera testimonianza di stima e di amicizia.

E’ vero, con Guido ho condiviso fin dai primi anni la mia passione per le orchidee, tra alti e bassi, alternando momenti di grande entusiasmo a momenti di sconforto, prima per la costruzione della serra e poi per la difficoltà nella coltivazione e per le numerose morie che inevitabilmente, soprattutto per mancanza di esperienza, capita a tutti con grande dispiacere di dovere registrare.

Con Lui ho fatto i primi passi nel mondo dell’orchidofilia e piano piano ho appreso i primi rudimenti della coltivazione, trovando sempre grande disponibilità ed incoraggiamento.

Non è mai stato necessario cercare di carpirgli i cosidetti “segreti” per la buona coltivazione, perchè è sempre stato pronto e generoso sia nei consigli che nel donare piante e divisioni con le quali cimentarsi.

Grazie a Lui, alle mostre, alle visite delle serre degli amici, mi sono sempre più appassionato alla collezione e alla coltivazione di questo meraviglioso e intrigante fiore, trovando spesso stimolo e motivazione per i miei viaggi.
Nel pensarli ho cercato di coniugare l’esigenza della conoscenza dei Paesi e delle culture di altri popoli, con l’esperienza affascinante e indescrivibile di scoprire e ammirare le nostre maliarde nei loro habitat naturali delle foreste tropicali e pluviali, traendone emozioni indescrivibili.

Con Lui ho conosciuto tanti amici orchidofili e assieme abbiamo fondato, alla fine degli anni 80 presso lo studio del notaio Helio Pierotti di Oderzo, l’ATAO.
Mi piace ricordare gli amici firmatari dello statuto oltre a Guido naturalmente e il sottoscritto: Antonio Borsato, Nevio Ogrizovich , Tiziano Avesani, Renato Casagrande, Sergio Buda e l’indimenticabile Enzo Cantagalli.
Molti di loro purtroppo non li ho più visti.
A tutti va il mio affettuoso saluto ed un fraterno abbraccio.

E’ la vita, ringraziando Dio, va avanti e da alcuni anni partecipo all’esaltante esperienza di Orchids Club, avendo l’opportunità di conoscere ancora tanti altri amici e valenti orchidofili, con i quali ho avuto e ho ancora occasione di scambiare esperienze esaltanti e preziose.

Gli anni però passano inesorabili e veloci e nelle turbolenze della vita associativa, succede anche che qualcuno si perda per strada.

Peccato! L’importante è che, al di la’ della diversità di vedute e di opinioni, rimangano immutate la stima e l’amicizia.

Ci vediamo da Alberto e un caro saluto a tutti.

Antonio Camani”

Lycaste, Ida, Sudamerlycaste , incertezze e novità tassonomiche

Lycaste sono state fra le orchidee più popolari dell’epoca vittoriana. Lycaste dal labello frangiato e precisamente Lycaste skinneri è stata la prima specie ad essere scoperta nel 1798, Questa specie è stata inclusa nel genere Lycaste molto più tardi – nel 1843 – e questo dimostra sin d’ora la complessità tassonomica di un gruppo di orchidee, per altro, assai affascinante.

Il genere Lycaste
Lycaste Lindl. Eduard’s Bot. Reg.,29, misc 14 (1843)
In origine, il nuovo genere Lycaste è descritto da Lindley senza indicare la specie tipo e nasce dalla separazione di varie specie già incluse nel genere Maxillaria ed in altri generi, analizzando il numero delle masse polliniche e la diversa forma del labello.
Lindley istituisce il genere Lycaste descrivendo Lycaste plana Lindl. Botanical Register (1842c) 28: 85, misc. 96. (la prima pianta disponibile).

Sempre Lindley, nello stesso registro Botanico (1843a) 29: t. 35, illustra Lycaste macrophylla, togliendola dal genere Maxillaria – Botanical Register (1843b) 29, misc. 10-16.

Quindi.. Lycaste plana, Lindl. = L.macrophylla (Poepp.& Endl.) sottosp. plana (Lindl.) Fowlie.
Con il tempo e dopo attente considerazioni, osservando numerose colonie in Perù ed altrove, Lycaste plana è stata ridotta a una forma di colore di Lycaste macrophylla.
Pertanto si deduce che: L.macrophylla (Poepp.& Endl.) var. plana (Lindl.) Fowlie è la specie tipo del genere Lycaste.

Etimologia del nome Lycaste, miti e leggende.
Chissà quali letture antiche ebbe modo di praticare Lindley, ad ogni modo ci sono varie opinioni sulla derivazione del nome Lycaste
Lindley ha scritto in una nota alla sua seconda illustrazione della prima pianta chiamata Lycaste (Lycaste plana Lindl. Botanical Register 29, t.35 (1843) – che è un nome di fantasia ispirato da una bellissima donna greca vissuta in Sicilia nord Occidentale (Drepanon – in latino Drepanum, ora Trapani) al tempo della Magna Grecia. Anche Lempriere (1840) come Rodigas Linden (1888) e Paxton, hanno confermato che Lycaste era una bella donna greca, conosciuta anche con il nome di “Venere” data la sua bellezza.
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Domenica 5 Dicembre 2010, raduno del Club

Dicembre, tempo di bilanci consuntivi e di programmi futuri.

L’annata che va concludendosi ha visto il nostro Club attraversare “luci ed ombre”, normale… “C’est la vie,”si dirà.

Musica nel blog: Chuck Berry-You Never Can Tell-1964

Questo invito raggiungerà via e-mail, un centinaio di appassionate ed appassionati orchidofili, europei ed anche d’oltre oceano. Non si è mai posto alcun limite per aderire ad Orchids Club Italia. L’adesione al Club, per alcuni è un semplice segno di testimonianza, per altri è occasione di approfondimento della passione. Purtroppo le distanze impediscono a molti di presenziare tutte le attività. Pur con questi limiti, il Club continua a raccogliere nuove adesioni.
A proposito di adesioni, ricordiamo che basta far pervenire agli attivisti del Club (in occasione di incontri o mostre), oppure inviare una e-mail a info@orchids.it – con i vostri dati anagrafici e l’autorizzazione ad usare il vostro indirizzo di posta elettronica, senza quote di iscrizione. Per uscire dalla vita del Club è sufficiente ritirare l’autorizzazione di cui sopra.
Il Club non ha sede istituzionale, le informazioni utili sono veicolate a mezzo e-mail, inoltre, nella categoria “CLUB” di questo sito si possono trovare tutte le notizie relative alla sua attività.
Gli incontri sono organizzati presso le abitazioni dei soci. Questo aspetto, che può sembrare un limite, si è altresì dimostrato un formidabile momento di aggregazione e di occasione per visitare le nostre collezioni.
In questa ottica è diventata ormai una piacevole tradizione di fine anno, quella di radunare appassionate ed appassionati orchidofili nella accogliente serra di Alberto Ghedin.
Luigina ed Alberto ci invitano anche quest’anno a trascorrere una piacevole giornata con le orchidee.
L’incontro è programmato per Domenica 5 Dicembre
Programma:
ore 10 Saluti e benvenuto ai nuovi partecipanti
– Visita alla serra di Alberto… miracolosamente sopravvissuta alla famosa notte di gelo.
– Una mostra fatta in casa… con le orchidee dei soci. Esposizione e giudizio “a tavola” per l’assegnazione del premio: La migliore orchidea… in tavola 😉
– Mercatino e scambio delle piante in esubero.
ore 11 Discussioni sulla coltivazione:
– Fertilizzanti, non sempre i valori di NPK dicono tutto: esperienze di Alberto Ghedin.
– Tassonomia, Paphiopedilum, specie o ibridi, excursus sulle vecchie nomenclature (vedi foto): esperienze di Guido De Vidi
ore 12 – Consuntivo della vita del Club, opinioni e proposte per il futuro delle nostre attività.
Contemporaneamente… spazio ai peccati di gola, ovvero tavolata conviviale di buon auspicio… anche con i vostri, non troppi però!!
Appuntamento quindi a Villorba (TV) via Centa, 42b (stradina dietro il distributore Total) da Alberto, Domenica 5 Dicembre alle ore 10.

Visualizzazione ingrandita della mappa
Attendiamo la vostra adesione con email a: info.chiocciola.orchidcoltura.it
NOTE
– Chiunque ami le orchidee – anche se non ha ancora aderito al nostro Club – sarà gradito ospite.
– Se per errore o dimenticanza, qualche nuovo o vecchio socio, non avesse ricevuto la e-mail di invito personale, ci mandi una mail di avviso, grazie… ovviamente è comunque invitato.
Traduzione dei testi della canzone interpretata da Chuck Berry