Un’ orchidea, tutta per Bianca

Nella grande famiglia di Orchids Club Italia è giunta una splendida bambina di nome Bianca

Un dolcissimo benvenuto a Bianca, splendido gioiello, che ormai da due mesi inonda di felicità i suoi genitori, Federica e Marco Belleri.

Orchids Club Italia, Orchids.it e tutti gli appassionati delle orchidee si congratulano con i loro genitori, Federica e Marco, amici carissimi del nostro Club.

Per accogliere Bianca nel fantastico mondo delle orchidee, proponiamo di assegnare il suo nome ad un cultivar della collezione Guido De Vidi e precisamente alla rarissima Peristeria elata, descritta poco tempo fa in questo blog.

La specie descritta sul post, d’ora in poi sarà chiamata Peristeria elata ‘Bianca’.

Giova ricordare che la pianta è stata già impollinata e sembra anche con successo…magari una delle piantine nasciture sarà coltivata proprio da Bianca – Christian me racomando no podemo sbagliar!

Siete d’accordo?

Domenica 14 Ottobre, Orchids Club Italia in festa

Incontro autunnale del Club da Orietta e Severino per l’inaugurazione della loro serra tutta nuova.

Orchids Club Italia, dopo le mostre, le escursioni fotosafari, i viaggi per serre ed esposizioni si da appuntamento nella bassa Friulana, dove siamo tutti invitati all’inaugurazione della loro serra.

La serra è rigorosamente auto costruita da Severino, valente tecnico elettronico dotato anche della manualità tipica dei Triveneti, che con il suo impegno ha voluto donare il suo gioiello alla moglie Orietta.

Pochi giorni fa sono finalmente riuscito a far loro visita, la foto coglie gli amici Bellotto mentre raccolgono uva fragola e giuggiole giganti del loro giardino quale omaggio di cortesia e di buon auspicio.
Sono veramente contento per la nascita di questa nuova serra, piccola certamente ma altamente simbolica perché rappresentativa della vitalità del nostro modo di stare insieme con le orchidee.

A loro nome vi invito tutti a presenziare l’evento che avrà luogo Domenica 14 Ottobre 2007.
Riferimenti stradali e logistici: Azzano Decimo (PN) – Strada statale Sacile-Portogruaro – incrocio cinque strade via Boscat 62 (chi arriva da Portogruaro seconda strada a sinistra, chi giunge da Pordenone prima a destra, chi sceglie l’autostrada (Portogruaro- Sacile), uscita Cimpiello continuare per Cinque Strade, al solito incrocio proseguire dritti. Per informazioni e per le adesioni telefonare a: 0434647029 oppure inviare una e-mail a info@orchids.it
Allego anche: Mappa Interattiva con il bollino che indica dove siamo.

Programma:
ore 10: ritrovo in casa Bellotto e presentazioni.
ore 10.30: io scambio tu scambi-piccolo mercatino di orchidee fra i soci presenti.
ore 11.00: conversazione sullo stato delle nostre orchidee, problemi, successi e programmi futuri (mostre-incontri-iscrizione EOC come Associazione Nazionale e partecipazione all’EOC di Dresda 2009)
ore 11.30: taglio del nastro (simbolicamente ogni socio presente, porterà in omaggio alla serra una sua pianta – divisione)
ore 12: rinfresco e brindisi

Orchids Club Italia vi invita tutti, nessuno si senta escluso…da noi non ci sono tessere d’iscrizione.

NB) – Comunicazione organizzativa: Come è consuetudine dei nostri incontri, per il rinfresco sono graditi anche i vostri “peccati di gola” dolci o salati, liquidi e solidi

Trichoceros antennifer “flor de gato”

trichoceros_antenn_fioriTrichoceros antennifer (Humb. & Bonpl.) Kunth, Nov. Gen. Sp. 1: 338 (1816).

Basionimo:* Epidendrum antenniferum Humb. & Bonpl., Pl. Aequinoct. 1: 98 (1806).
Sinonimi:Trichoceros parviflorus Kunth, Nov. Gen. Sp. 1: 337 (1816).
Trichoceros armillatus Rchb.f., Bonplandia (Hannover) 4: 212 (1856).
Trichoceros muscifera Kraenzl., Bot. Jahrb. Syst. 37: 387 (1906).
Pianta miniatura a portamento strisciante. Questa specie vive nelle foreste umide del Perù della Colombia e dell’Ecuador lungo pendii rocciosi coperti di muschio, ad alte quote (1300- 4000 metri) .
Anche questa specie, come le altre del genere, utilizza la pseudo copulazione per attirare l’insetto impollinatore.

La pseudo copulazione
trichoceros_antennifer_fiorI fiori delle specie di Trichoceros (mimi della mosca) e delle Ophris (mimi dell’ape) assomigliano ed odorano come una femmina della loro specie per attirare la specie maschio. La mosca maschio attirata dal fiore di Trichoceros, effettua l’impollinazione avvicinandosi per errore nell’intento di effettuare l’accoppiamento. Per questo motivo le orchidee del genere Tricoceros sono chiamate “orchidee della mosca” oppure con il nome popolare di “flor de gato” – fiore di gatto – per la strana peluria dei fiori, simile al pelo del gatto.
trichoceros_antenn_piantaLe specie del genere Tricoceros sono epifite, a volte terrestri ed anche litofite, ma la loro predisposizione naturale a vagare lungo ripidi pendii rocciosi, consiglia di coltivarle su zattere oppure su sostegni verticali sui quali possano spaziare in libertà.
Trichoceros antennifer sviluppa i ceppi vegetativi lungo un esile rizoma, i piccoli pseudobulbi formano una minutissima foglia apicale carnosa ed altre due più grandi alla loro base.
Lo stelo fiorale spunta dalla base dello pseudobulbo, può raggiungere la lunghezza di 25-30 centimetri. I fiori si aprono in progressione dall’autunno alla primavera.

Pelatantheria insectifera

Pelatantheria insectifera, e tu chiamala miniatura

Quando la vedi nelle foto dei cataloghi, ti innamori per i suoi fiori piccolissimi e per la sua dimensione da “miniatura”, ma…

…se trova l’ambiente ideale diventa quasi invasiva, sviluppando esemplari che colonizzano ampi spazi in serra.

Il genere Pelatantheria
Pelatantheria è un piccolo genere monopodiale di orchidee epifite e/o litofite- terrestri, composto da 5 specie collegate al genere Cleisostoma.
Tribù: Vandae
Sottotribù: Sarcanthinae
Specie tipo: Pelatantheria cristata (Ridl.) Ridl. 1896
Nota: non ho notizie certe sull’etimolgia del nome, avete suggerimenti?

La specie: Pelatantheria insectifera

Pelatantheria insectifera (Rchb. f.) Ridl. 1896
Basionimo: Sarcanthus insectifer Rchb. f. 1857

Specie a sviluppo monopodiale, epifita e/o litofita-terrestre (le piante sono rampicanti, producono radici sull’intera lunghezza del fusto, ma a volte iniziano a svilupparsi sui sedimenti rocciosi del suolo), predilige clima caldo umido.
E’ endemica in India, Tailandia, Mianmar (ex Birmania) ed in Vietnam, vive nelle foreste a foglia larga, sempre verdi, trovando l’ambiente ideale su rocce calcaree o su cespugli ad altezze di 550 – 1000 metri.
In natura fiorisce in inverno, in coltivazione un esemplare molto sviluppato può produrre fiori durante tutto il periodo dell’anno.
I fiori non misurano più di 1 cm di diametro e spuntano da infiorescenze ascellari, a gruppi di 1-5. Petali e sepali sono colore ocra-verde con striature orizzontali color marrone. Il labello e bianco con sfumature interne color lilla.

Coltivazione
Pelatantheria insectifera può essere coltivata nello stesso ambiente delle Vanda e non richiede alcun periodo di riposo. Poichè produce radici lungo tutto il fusto vegetativo, si consiglia di coltivare questa specie in vaso munito di un tutore verticale muschiato.

Dialogando: Oncidium risorto

I miracoli di “Santa Tiziana” da Rimini 😆

Tiziana scrive:
Ciao Guido,
ti volevo fare i complimenti per il blog che vedo sta andando benissimo e sono proprio contenta sia per te che per tutti noi che abbiamo questo strumento preziosissimo!!..oramai è diventato la ns droga quotidiana!!
Ti vorrei raccontare una piacevole cosa che mi è successa….circa un mese fa mi si era staccato un nuovo pseudobulbo del mio Oncidium e non avevo il coraggio di buttarlo nel bidone, perché era bello, sano e doveva vivere, quindi con le lacrime agli occhi avevo deciso di metterlo in un bicchiere con un dito d’acqua (la punta era appena bagnata nell’acqua, non immersa) nella speranza (veramente vana) che potesse sopravvivere…come si fa con il Photos quando lo si vuole moltiplicare!!
Ebbene caro Guido, qualche giorno fa mi sono accorta che sono spuntate delle piccole radicine che stanno crescendo a vista d’occhio!!…non sai che felicità!!…cosa ne dici??? Ce l’ho o no il pollice verde??? 🙂
Adesso aspetto che si allunghino e poi la metto nel bark? Non rischio che marciscano a stare nell’acqua???
Ti allego le foto e ti allego anche la foto della Miltonia finalmente fiorita che mi hai dato lo scorso anno, che ho diviso con Giovanna (a lei però non è fiorita!! tié!!)…

Ancora grazie per tutti gli insegnamenti che ci trasmetti…e la Peristeria elata è spettacolare, non riesco a credere ai miei occhi che sia così bella!!!

Cara Tiziana, grazie per i complimenti, sempre graditi….soprattutto di questi giorni.
E’ veramente impressionante la voglia di vivere delle orchidee! Pubblico la tua testimonianza perché può essere di monito a tutti: mai buttare, aspettare, aspettare, aspettare.
Io metterei il getto (pseudobulbo, foglie e radichette) in un sacchetto trasparente con poco (mezzo pugno) di sfagno umido, oppure anche muschio sul fondo del sacchetto.
Appoggerei la base del getto, sullo sfagno, gonfierei il sacchetto, lo chiuderei con del filo e lo appenderei in una zona luminosa.
All’interno del sacchetto si crea un mini ambiente favorevole alla crescita ulteriore delle radici – addirittura, se hai a disposizione dello sfagno, puoi invasare il getto in un piccolo vaso (sfagno vaporoso e getto con radici appena coperte) ed inserire il tutto nel sacchetto…vado in serra a fare una foto di una mia Vanda in rianimazione e te la posto come esempio… ecco la foto
fresca di Photoshop.
Solo una raccomandazione: usa un vasetto 8-10 cm di diametro al massimo.
Controlla che all’interno del sacchetto non si crei troppa umidità, in 10-15 giorni le radici dovrebbero penetrare nello sfagno ed essere sufficientemente cresciute da poter estrarre il vaso.

Ora spezzo una lancia in favore di Giovanna: mi sa che hai diviso la Miltonia in scala uno a due! 😆
Difenditi Giovanna !!