Orchids Club Italia espone al Flover

Con la mostra di Bussolengo iniziano le esposizioni orchidofile “2007” curate dal Club
Nel contesto della “Festa delle orchidee” in corso al Flover Garden di Bussolengo, Orchids Club Italia organizza un’esposizione di orchidee rare: la mostra è iniziata il 10 Marzo e continuerà fino al 14 Marzo p.v. compreso.

Collezione Guido De Vidi.
Slc. Dixie Jewels ‘SUZUKI’ FCC/AOS – SM/JOGA (Slc. Madge Fordyce X C. aclandiae)

Bussolengo è una laboriosa cittadina della provincia di Verona, situata sulla strada che porta al Lago di Garda. Oltrepassato il centro abitato per chi giunge da Verona, sulla destra si scorge l’inconfondibile logo color verde oliva con la scritta “FLOVER” che sta per Floricoltura Veronese.
Si dirà… uno dei tanti garden con le piante in batteria pronte per la vendita.
No! Al Flover, per merito della felice intuizione dei titolari (Fratelli Girelli), caparbiamente protesa a voler creare qualità e coreografie sempre migliori, si respira aria diversa: si incontra la “classe”.
Sono trascorsi un bel po di anni…abbiamo cercato di contarli insieme ai titolari…forse 15 chissà, forse anche di più, da quando ci venne chiesto di allestire una mostra di orchidee rare, all’interno dei loro spazi vendita.
E’ sul finire degli anni 80 che si realizza, con successo, la prima mostra di orchidee rare, al Flover di Bussolengo: evento sicuramente unico per quei tempi… ora copiato, molto spesso…malamente copiato.
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Ceratostylis, orchidee cornute

Nella foto in evidenza: Ceratosylis retisquama collezione Rio Parnasso – coltivatore Guido De Vidi – 07.09.2016


Qualche buon tempone le chiama”orchidee cornute” per la forma delle colonne dei fiori, che è anche all’origine del loro nome generico.
Sono orchidee disarmanti, sia per la dimensione dei fiori (tanto grandi in qualche specie ed altrettanto piccoli in altre), ma anche per le forme inusuali delle piante appartenenti a questo genere.

Il genere:
Ceratostylis Blume 1825
Questo genere è stato descritto da Carl Blume su “Bijdragen tot de Flora van Nederlandsch Indie”; 1825, 304, t.56
Di questo genere sono note circa 70 specie, tutte provenienti dal sud est asiatico, dall’’Himalaya, alla Malesia, all’Indonesia, alla Nuova Caledonia e Nuova Guinea che annovera il maggior numero di specie descritte: circa 50.

Nome generico
Il nome del genere Ceratostylis nasce dalla composizione di due parole greche, keras, (corno) e stylis (stile), con riferimento alla struttura carnosa a forma di corno della colonna.
Specie tipo: Ceratostylis subulata Bl. (van Royen, 1979)
Caratteristiche morfologiche del genere: piante simpodiali di piccole dimensioni, generalmente epifite, spesso con radici e rizomi orizzontali molto fibrosi dove si formano fusti raggruppati, corti in certe specie, semplici o ramificati.

Organizzazione tassonomica del genere
Schlechter divide il genere in due sezioni:
Eu-Ceratostylis – piante strutturate con rizomi compatti e di dimensioni ridotte; fiori esposti sulla parte superiore dei gambi o pseudobulbi e posizionati nelle ascelle delle singole foglie.
Pleuranthemum – rizoma più o meno prolungato e fiori esposti su pseudobulbi cortissimi, alla base delle singole foglie (all’apparenza si ha la sensazione che in qualche specie le foglie ed i fiori siano attaccati al rizoma coperto da fibra retinata).

Su altri post, ho già avuto modo di presentare due specie di Ceratostylis presenti nella mia collezione.
In questo articolo desidero pubblicare, la fioritura 2006 della Ceratostylis retisquama o rubra che dir si voglia, con qualche integrazione alle vecchie note.
Collezione Guido De Vidi – foto Dicembre 2006 – diritti riservati

Sembra per altro, che il nome corrente sia Ceratostylis rubra (il basionimo retisquama è probabilmente riferito al reticolo che avvolge il rizoma, mentre il nome rubra è chiaramente legato al colore dei fiori)…ed io la presento così:

Ceratostylis rubra Ames 1910
Sinonimi:
Ceratostylis retisquama Rchb.f 1857 – Sinonimi: Ceratostylis latipetala Ames 1910.

Le note colturali ed altre notizie utili potete trovarle linkando i vecchi post.

Masdevallia…croce e delizia

Genere diventato corce e delizia di molti coltivatori ed appassionati per la difficoltà di coltivazione non tanto durante l’inverno, quanto in estate, dato che risulta difficile ricreare le condizioni “fresche” alle quali queste piante sono abituate in natura.
E’ una tribù alla quale appartengono, tra le altre, le Dracula e sono in genere miniature.
E’ un genere di circa 350 specie che si trovano dal Messico al Brasile del sud, ma principalmente nelle più alte regioni (2.500 – 4.000 m) dalle Ande all’Ecuador, Colombia, Perù e Bolivia nonostante ne siano state rinvenute anche nelle pianure andine spingendosi, in Venezuela, fino al livello del mare.
La specie fu registrata da Ruiz & Pavon nel 1794 ed il genere è così denominato in nome di Jose Masdeval, un medico e botanico della corte di Carlo III di Spagna. Possono essere epifite, terrestri o crescere come litofite sulle roccie umide. Tutte queste orchidee si somigliano sembrano simili ed ordinarie quando non sono nella stagione di fioritura. Ma la sorpresa è grande quando i loro meravigliosi fiori si aprono. La pianta si sviluppa da un corto rizoma strisciante da cui compaiono minuscoli pseudobulbi, ciascuno porta una carnosa foglia liscia tenuta in ciuffi. Queste foglie verdi sono ovali o lanceolate. I fiori triangolari si sviluppano su peduncoli corti e sono larghi circa 6 centimetri. Su ogni peduncolo c’è, di norma, solamente un fiore (come nella bellissima Masdevallia veitchiana), ma a volte ce ne possono essere diversi (come nella Masdevallia polysticta). I petali ed il labello a forma di lingua o conchiglia sono piccoli e parzialmente nascosti in profondità all’interno del fiore. I tre grandi sepali sono fusi lungo i loro bordi e di solito hanno code lunghe. I sepali hanno tutti i colori e marcature (spesso colorati molto brillantemente, grandi e vistosi). Fioriscono solitamente durante l’estate. In coltivazione preferiscono substrati composti di materiale di piccole dimesioni o la coltivazione su zattere. Gradiscono la luce bassa, alta umidità e l’innaffiamento durante tutto l’anno, facendo attenzione a non eccedere.
La specie tipo di questo genere è la Masdevallia uniflora Ruiz & Pavon 1798
Alcune note tassonomiche:

Dominio: Eukaryota
Regno: Viridiplantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Ordine: Asparagales
Famiglia: Orchidaceae
Sottofamiglia: Epidendroideae
Tribù: Epidendreae
Sottotribù: Pleurothallidinae
Genere: Masdevallia

Con sommo piacere faccio rappresentare questa specie dalla Masdeavallia impostor Luer & R. Escobar 1979 sottogenere Polyantha sezione Alaticaules sottosezione Alaticaules [Krzl.] Luer 1986

Collezione Massimo Morandin – diritti riservati

Nome comune: La Masdevallia ingannatrice
Il nome impostor deriva dal latino e significa “impostore”, il nome è dovuto alla lungamente errata identificazione della specie.
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Slc. Dixie Jewels ‘SUZUKI’ FCC/AOS – SM/JOGA

Un pensiero per San Valentino dedicato a tutte le innamorate del blog

Collezione Guido De Vidi – foto 06.02.07 – diritti riservati.

Slc. Dixie Jewels ‘SUZUKI’ FCC/AOS – SM/JOGA (Slc. Madge Fordyce X C. aclandiae)

Orchidea di una bellezza impareggiabile, rossa impossibile, anche per la digitale, vellutata e luminosa …sarà esposta alla mostra di Bussolengo.

– Esposizione di orchidee rare in una magica coreografia: saranno esposte anche le orchidee plurimedagliate EOC di Padova 2006.

– Oasi incantate di orchidee commerciali: le più belle novità del mercato.

– Specie botaniche per tutti i palati…pardon, per tutti i “pollici”.

– Consigli di rinvaso e coltivazione, con Giorgio e Tiziano, due bravissimi orchidofili Veronesi.

A proposito… io sarò al Flover a vostra disposizione, Domenica 10 e Mercoledì 14 Febbraio, cena compresa.

…ci saranno anche Giulietta e Romeo.