In tanti anni di coltivazione è la prima volta che trovo la presenza di cocciniglia su piante di Paphiopedilum
Forse è il prezzo che si paga portando spesso le orchidee fuori dalla serra…direte voi – vedi? – Hanno ragione quei collezionisti che manco a pagarli portano le loro orchidee nelle esposizioni !
Credo che comunque valga la pena di correre qualche rischio, se la logica della super protezione avesse un fondamento non bisognerebbe mai uscire di casa per non prendersi un raffreddore.
Guardando il lato positivo della vicenda, cercheremo di utilizzare questa situazione per fare qualche indagine e per attivare azioni appropriate di disinfestazione. Ad esempio, lo sapevate che la famosa “manna degli ebrei” altro non è che una cocciniglia, la Trabutina mannipara e, che un altro appartenente a questa famiglia, il Kermes vermilio è utilizzato per la colorazione (rossa) di alcuni famosi aperitivi di uso comune.
Le cocciniglie sono “cugine” degli afidi (entrambi Rincoti), il loro alimento è assunto tramite apparato boccale perforante succhiatore ed è costituito dagli umori vegetali delle piante colonizzate. L’assunzione delle sostanze succhiate nelle piante è significativa, tali insetti dispongono di un filtro che trattiene acqua, zuccheri, sostanze minerali, necessari al loro fabbisogno fisiologico; la rimanenza è espulsa all’esterno del corpo attraverso specifici orifizi. Di conseguenza attorno ad una colonia di cocciniglia è presente anche la melata zuccherina, alimento di funghi patogeni ed altri insetti.
L’infestazione
La foto a sinistra mostra le pagine inferiori di alcune foglie di Papiopedilum urbanianum colonizzate dalla Cocciniglia cotonosa e quella di destra una femmina adulta in primo piano.
E’ stato già scritto anche in altri post del blog, quanto siano pericolose e difficili da debellare le infestazioni di cocciniglia. Ci sono diverse specie, fra le tante, quella cosiddetta “cotonosa” è la più subdola perché le prime avvisaglie della sua presenza giungono sempre in ritardo ovvero quando l’infestazione è già dominante. Nel caso di specie, la prima colonizzazione inizia nelle pagine inferiori delle foglie dei Paphiopedilum e finché qualche individuo adulto non migra è difficile accorgersene. L’unico segnale di allarme è il progressivo e generale stato di deperimento delle piante infestate.
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