La serra, elemento essenziale per coltivare orchidee esotiche.
Non tutte le appassionate e gli appassionati di orchidee riescono a costruirsi una serra dove poter dar slancio alla loro coltivazione, ma l’obiettivo recondito di tutti è quello di potersi costruire, prima o poi, uno spazio organizzato e funzionale alle proprie piante.
A volte mi domando perché in fase di progettazione dei nuclei abitativi, i progettisti a cui ci rivolgiamo non pensano anche a creare spazi per la coltivazione di essenze arboree e nel nostro caso di orchidee.
Ad onor del vero le nuove generazioni di architetti cominciano a porsi il problema, ma la loro esperienza in tal senso è praticamente uguale a zero e non di rado capita che ci sia bisogno di indicazioni, per così dire sul campo, da parte di chi ha già esperienza pratica.
Foto tratta dal libro “LE ORCHIDEE” di Rebecca Tyson Northen, edito dalla Rizzoli
Progettare la serra contestualmente all’edificazione di nuove abitazioni sarebbe anche più funzionale ed economico, allora proviamo ad immaginare un ipotetico progetto di casa con annessa serra per orchidee, ovviamente sarà un percorso utile anche per chi la casa ce l’ha già e sogna di realizzare il suo “spazio organizzato per il verde”.
Già la serra! E se non è proprio possibile collocarla per problemi di spazio – che fare? Sì è vero, sono partito in quarta con l’idea “serra” senza tener conto che la coltivazione delle orchidee non è più un affare elitario come nei secoli passati, ora, fortunatamente, coinvolge una platea assai vasta ed eterogenea che in molti casi non può proprio allestire la tanto agognata serra.
Poco sopra ho usato la frase “spazio organizzato per il verde”, perché questo concetto esplicita tutto, dal piccolo terrario alla serra super organizzata: è solo questione di dimensioni, i problemi da risolvere ed i benefici ottenibili, in riferimento all’obbiettivo finale, sono gli stessi.
Il nostro viaggio per arrivare alla “serra”, può quindi partire dalla famosa scatola magica o terrario, prima ed embrionale struttura all’interno della quale poter gestire tre parametri fondamentali: temperatura, umidità e luce.
A fare questa scoperta fu il dr.Nathaniel Bagshaw Ward (1791-1868), quest’uomo, che ha il merito di aver cambiato il mondo botanico così drasticamente, rimane l’ennesimo personaggio-ombra che emerge dalle nebbie della Londra vittoriana. Non pensiate che questa sia la solita frase retorica, dietro alle sue scoperte si nascondono una serie di evoluzioni storiche senza le quali il mondo moderno sarebbe decisamente diverso da quello che noi conosciamo: leggete questo post.
Immaginare la serra
Iniziamo con l’affrontare i primi problemi di carattere urbanistico, che intervengono sia nel caso si decida di costruire una nuova dimora con serra annessa, sia che si voglia edificare la serra in un’abitazione già esistente, magari in occasione di una parziale ristrutturazione.
Le analisi sono riferite alle normative urbanistiche vigenti in Italia e le considerazioni di carattere tecnico devono tener conto delle diverse condizioni climatiche del territorio nazionale.
A proposito di prescrizioni, quelle di carattere architettonico ed urbanistico possono variare da Comune a Comune ed anche fra le varie Regioni italiane. A grandi linee le regolamentazioni sono legate al concetto di mobilità e di precarietà della costruzione.
La serra è da considerarsi fissa se è dotata di fondazioni o strutture murarie fuori suolo, sarà mobile se non ha ancoraggi e strutture murarie.
La serra fissa necessita di apposita autorizzazione edilizia e contribuisce anche a determinare la cubatura complessiva edificabile, con relativi oneri annessi e connessi.
La serra mobile, così come descritta sopra, se installata in zone prive di vincoli di vario genere – paesaggistici – demaniali ed altro, teoricamente non richiede alcuna autorizzazione edilizia. Ad ogni buon conto giova verificare quanto prescrivono le varie pianificazioni urbanistiche locali, nonché le varie legislazioni regionali in materia di salvaguardia del territorio.
Ad esempio nel Veneto, una legge regionale consente ai soggetti in possesso di apposita autorizzazione florovivaistica, di edificare serre fisse e/o mobili in zona agricola, senza autorizzazione edilizia (in quei casi la serra non è considerata “immobile” ma strumento di lavoro).
Tornando alla serra amatoriale, mi sentirei di consigliare ai tecnici incaricati a redigere pianificazioni urbanistiche, di prevedere nei regolamenti edilizi annessi, oltre all’obbligatorietà di vari vani accessori (garage ad esempio), anche la “stanza” per la dimora delle piante.
Escluse quelle porzioni di Italia dove la temperatura invernale non obbliga la protezione di molte piante, orchidee comprese, nel resto del paese si assiste alla doppia migrazione: fuori in primavera e dentro in ogni angolo utile in autunno, ecco che avere disponibile uno spazio attrezzato risolve tanti problemi.
12 risposte a Stai costruendo la serra per le tue orchidee?