Leptotes bicolor di ritorno da una mostra

Eccola la mia zatterina di Leptotes bicolor, di ritorno da 10 giorni di mostra, stressata, con i fiori mosci e stanchi.
Questa foto mi suggerisce alcune osservazioni sulle esposizioni e sulla loro importanza. Certamente le mostre hanno enorme valore nel mondo dell’orchidofilia; senza le occasioni espositive non ci sarebbe nemmeno il collezionismo delle orchidee. Appunto, il collezionismo e di rimessa i collezionisti, un mondo variopinto, fatto di personaggi eccentrici, e spesso indecifrabili.
C’è chi non fa uscire le orchidee della sua collezione “perchè – dice – si rovinano”, qualcuno, con scarso senso di riconoscenza, vince premi e non cita mai l’Associazione che ha ospitato le sue piante (emblematica l’EOC di Budapest). Altri ancora, quasi a rasentare l’ossessione, si esibiscono nell’improbabile equazione – piante esclusive e costose = collezione di valore – poi ci sono anche i collezionisti che mettono a disposizione le loro piante, a prescindere dalle convenienze, ed è a questo “popolo genuino” delle orchidee che mi ascrivo, certo, con qualche delusione, ma le passioni non sono vissute appieno, se non si mette nel conto anche il dolore per il sacrificio di qualche pianta.
Spero che la povera e disidratata Leptotes mi perdoni!

Per saperne di più sul genere Leptotes
Viaggio in un genere di orchidee fatto di piccole piante, Leptotes, nome derivato dalla parola greca “Leptotis” dal significato ampio: delicato, fine, grazioso così come i suoi fiori.

Leptotes è un genere di orchidee formato da 9 piccole specie che crescono nelle foreste asciutte del sud e sud-est del Brasile, anche in Paraguay e Argentina. Sono miniature epifite a crescita cespitosa, con foglie sottili e teretiformi, vagamente simili alle specie del genere Brassavola.
Leptotes sono fra le specie più difficili da coltivare, alcune sono presenti nelle collezioni, altre sono talmente rare da essere quasi sconosciute.

Curiosità
Oltre ad essere coltivate per il loro valore ornamentale, le specie Leptotes bicolor e unicolor sono utilizzate come sostituto di vaniglia nel latte, gelati, tè e dolci.
Il baccello di Leptotes (bicolor o unicolor) è a forma di uovo (quasi come un uovo di piccione), con uno speciale trattamento il suo gusto è molto simile alla vaniglia, ed è usato in Sud America come sostituto economico per aromatizzare il gelato. I baccelli vengono raccolti quando sono quasi maturi, poco prima dell’apertura, sono messi al sole caldo per un paio di giorni, poi conservati in un barattolo a chiusura ermetica.

Habitat
Gran parte delle specie di questo genere, tutte epifite, provengono dalla foresta atlantica del Brasile. Solo due sono state trovate in altri paesi, L. unicolor in Argentina, e L. bicolor in Paraguay.
Gli habitat di edemicità variano da specie a specie, Leptotes tenuis e Leptotes pauloensis, prediligono quasi esclusivamente le foreste pluviali montane, Leptotes bicolor vive sia nelle foreste pluviali, sia nei boschi asciutti degli altopiani della Serra do Mar e Leptotes unicolor cresce bene in zone più fresche, oltre i 700 metri di altitudine, sugli alberi di Araucaria e Podocarpus nelle zone del sud del Brasile.

Morfologia
La struttura morfologica delle piante è caratterizzata da un breve rizoma cilindrico con piccoli pseudobulbi sui quali, quasi impercettibilmente, partono, una, raramente due foglie teretiformi e carnose. Le foglie hanno caratteristiche variabili, possono essere corte o lunghe, erette o pendenti. L’infiorescenza è apicale, generalmente di breve durata, spunta all’apice dello pseudobulbo e porta da uno a sette fiori relativamente grandi per le dimensioni della pianta, di solito parzialmente piegate. In alcune specie, le infioresacenze formano gruppi di fiori dall’aspetto molto vistoso. I fiori sono fragranti ed il loro profumo può durare 10-20 giorni.
I petali ed i sepali di dimensione quasi uguale, si presentano con sfumature verdastre, bianche o con varie tonalità di rosa ed il labello giallo pallido, viola o lilla. Il labello è trilobato (tre lobi). I lobi laterali sono piccoli, quello intermedio è molto più grande e abbastanza variabile tra le specie. La colonna è corta, fitta e dritta, normalmente verde, e porta sei masse polliniche di diverse dimensioni, due più grandi al centro e quattro più piccole in due coppie tenute da un breve caudicolo: caratteristica unica tra le orchidee. I loro frutti sono arrotondati, succulenti e hanno un profumo che ricorda di Vaniglia.

Agente impollinatore
L’agente impollinatore dei fiori di Leptotes non è mai stato osservato. Cássio van den Berg, a giudicare dai colori e la morfologia dei fiori, suppone che siano le api, l’agente primario, altri osservatori sostengono che gli impollinatori più importanti per questo genere siano i colibrì.

Coltivazione
In coltivazione bisogna stare molto attenti al marciume radicale che si insinua facilmente con l’umidità eccessiva, i risultati migliori per coltivazione del genere Leptotes si ottengono quando sono montati su placche di fibra vegetale o di sughero. Annaffiatura e fertilizzanti devono essere più frequenti durante i periodi di crescita, e di meno durante i periodi di riposo. Condizioni di crescita ideali richiedono una temperatura intermedia e l’esposizione alla luce solare filtrata.

Note storiche
Illustrazione originale pubblicata da John Lindley nel 1833 quando ha descritto il genere Leptotes in Edwards Botanical Magazine. leptotes_bicolor_-descrizio

leptotes_bicolor Leptotes bicolor Lindley 1833
Eravamo nel mese di Aprile del 1833, quando nelle famose serre degli Harrison, fiorì una specie sconosciuta proveniente dal Brasile (Serra dos Órgãos).
La signora Harrison, era una collezionista inglese di orchidee, già immortalata nelle descrizioni di diverse specie: Bifrenaria harrisoniae e Cattleya harrisoniana. Poco tempo dopo, la signora Arnold Harrison, pensando di trovarsi difronte ad una nuova specie inviò un disegno ed una divisione di questa pianta al botanico John Lindley, che verificò essere non solo una nuova specie, ma anche un nuovo genere. Nella sua descrizione, data nello stesso anno, Lindley costituisce il nuovo genere assegnandogli il nome di Leptotes, dal greco (Leptotis) raffinato, delicato, in riferimento ai fiori della pianta.

Nei suoi appunti, Lindley scrive che Leptotes è simile a Tetramicra, ma ha diverse strutture del pollinarium, lobi laterali del labello più piccoli, e senza calcar (membrana) attaccata all’ ovario. Rileva anche qualche differenza rispetto al genere Brassavola (morfologicamente simile), sia nelle masse polliniche sia nel labello trilobato. La pianta descritta da Lindley diventerà la specie tipo del genere: Leptotes bicolor.

In Europa arrivano altre nuove piante
Qualche anno più tardi, nel 1838, Lindley riceve altre piante provenienti dal Brasile, in esse nota delle sostanziali differenze rispetto alle specie già descritte (lobi laterali del labello leggermente seghettati, fiori più grandi e sporadicamente, la presenza di una seconda foglia sugli pseudobulbi: non esita a considerare queste nuove orchidee come appartenenti ad una nuova specie, che descrive come come Leptotes serrulata.
Cinque anni dopo, il conte tedesco Johann von Centurius Hoffmannsegg nota la differente pigmentazione delle foglie di una pianta di Leptotes, presente nella sua collezione e la descrive con il nome di L. glaucophylla.
Nel 1990 Carl Withner, rivisitando i disegni pubblicati da Lindley sottolinea alcune differenze aggiuntive tra L. bicolor e L. serrulata, tuttavia, la botanica ritiene che entrambe le descrizioni siano riconducibili a L. bicolor e le variazioni siano dovute alle vaste aree di endemicità delle colonie.
Nel 1865, da una località sconosciuta in Brasile giunge a Heinrich Gustav Reichenbach, una nuova pianta, che diventerà la seconda specie del genere. In questo caso il campione è molto diverso da Leptotes bicolor, fiori più piccoli e meno arrotondati, con ampi segmenti color giallo pallido giallo: la descrive con il nome di: Leptotes tenuis.

Dodici anni dopo, il botanico brasiliano João Barbosa Rodrigues descrive la terza specie: Leptotes unicolor. Nei suoi appunti si legge che è una specie molto profumata, precisa che vive come pianta epifita in colonie formate da centinaia di piante, lungo le rive dei fiumi Dourado e Sapucai, nei pressi della città di Alfenas, in Minas Gerais.
Nel 1881, nello Stato del Paraná, Barbosa Rodrigues scopre piante con più foglie di quelle già note e con lievi differenze nella struttura floreale. Anche in questo caso il botanico non esita a descrivere la pianta come nuova specie del genere Leptotes, assegnandole il nome L. paranaensis: oggi questa specie è considerata solo una variazione di L. unicolor, la specie descritta quattro anni prima.

Corsa alla descrizione di nuove specie
In questa fase storica, sono molti i casi di nuove descrizioni di specie già note; Robert Allen Rolfe descrive una pianta ricevuta dal Brasile (molto simile alla L. tenuis) con il nome di L. minuta: oggi è conosciuta come una variante di L. tenuis.
La confusione non si ferma alla descrizione di presunte nuove specie, ma anche all’appartenenza di genere, ad esempio, il botanico danese Johan Albert Constantin Loefgren descrive una nuova specie come Leptotes blanche-amesiaesi, solamante più tardi, il lavoro di Carlos Frederico Hoehne la sposta in un nuovo genere, nominandola (in omaggio a Loefgren): Loefgrenianthus blanche-amesiae.

Nel 1934, Hoehne descrive una nuova specie, chiamandola Leptotes pauloensis perché è stata trovata nello stato di San Paolo . Questa specie è strettamente correlata alla Leptotes tenuis, ma i suoi fiori hanno colori diversi. Per decenni i tassonomi sono stati divisi su questa nuova descrizione, ad esempio, Guido Pabst la considera un sinonimo di L. tenuis. Di recente sono state scoperte nuove colonie con colori simili a quella descritta da Hoehne, e Withner propone ora che L. pauloensis sia accettata come una specie separata.

Riassunto
Fino al 2004, le specie conosciute erano quattro, tre con nome consolidato, L. bicolor, L. unicolor e L. tenuis, e una, L. pauloensis, sempre più frequentemente accettata dai tassonomi, ma è in questi anni che questo genere vede raddoppiate le specie assegnate, Eric Christenson descrive ed include nel genere con rango di specie Leptotes harryphillipsii, molto simile a L. pauloensis (già una specie problematica di per sé), e Leptotes mogyensis.
Altre due nuove specie molto affini alla Leptotes bicolor, entrambe trovate nella regione di Buerarema, a sud di Bahia, sono state successivamente descritte e nominate Leptotes bohnkiana, dal nome del suo scopritore, e L. pohlitinocoi, per lo più in base al colore.

Infine, nel 2006, Sidney Marçal de Oliveira scopre quella che ad oggi è l’ultima specie ad essere descritta: Leptotes vellozicola.

Caratterisiche morfologiche
Le tre caratteristiche principali che differenziano le specie del genere Leptotes sono le proporzioni generali delle foglie, la forma dei fiori, e il modo in cui fiori si aprono. Queste caratteristiche consentono di dividere il genere in due gruppi principali.

Primo gruppo: L. unicolor, L. bicolor, L. bohnkiana, L. pohlitinocoi
Il gruppo è formato da quattro specie con fiori dai segmenti allungati, generalmente semi chiusi. I fiori di queste specie sono spesso rivolti verso il basso. Quasi tutte le specie di questo gruppo hanno le foglie più lunghe delle infiorescenze e con superfici lisce.

leptotes_unicolor Foto a sinistra: Leptotes unicolor
Fra le specie attribuibili a questo gruppo fa eccezione Leptotes unicolor: foglie corte, rugose, mentre i suoi fiori sono di colore uniforme rosa pallido, sempre a faccia in giù.
Le altre specie di questo gruppo hanno fiori dai colori più forti.
Leptotes bicolor è la specie che produce più fiori per infiorescenza ed è presente in un’areale più ampio. Si tratta di una specie variabile, anche se è facilmente individuabile per il colore dei fiori (sepali e petali bianchi,labello viola), e per qualche pseudobulbo con due foglie: qualche pianta di questa specie vive anche come litofita.
Leptotes bohnkiana ha alcune somiglianze con L. bicolor, tuttavia, i suoi fiori sono un terzo delle dimensioni di quest’ultima, petali e sepali sono proporzionalmente più ampi, forma un solo fiore per infiorescenza e la pianta adulta è grande circa la metà della L. bicolor. Di questa specie è stata trovata un’unica colonia in Bahia.

leptotes_-pohlitinocoi Foto a sinistra: Leptotes pohlitinocoi VP Castro & Chiron, Richardiana 4: 78 (2004).
Leptotes pohlitinocoi è più vicina a L. bicolor, ma ha fiori leggermente più piccoli con tutti i segmenti completamente rosa. Esiste solo a Bahia.

Secondo gruppo: L. vellozicola, L. tenuis, L. pauloensis, L. harryphillipsii, L. mogyensis, di quest’ultima specie non esiste traccia in sito, tutte le informazioni provengono da una collezione californiana USA, potrebbe essere un raro ibrido naturale tra L. tenuis e L. unicolor
Questo gruppo è formato da cinque specie più piccole che hanno fiori più arrotondati con petali e sepali aperti e più piatti. Le foglie sono rugose e più corte, in genere di colore verde scuro o pigmentate viola. Le specie di questo gruppo formano solo uno o due fiori per infiorescenza. Le specie sono molto simili e talvolta difficili da distinguere.
Leptotes vellozicola è l’unica specie facilmente riconoscibile in questo gruppo, per il suo callo spesso centrale, posto accanto al vertice del labello. E’ l’unica specie di questo gruppo endemica in Bahia, tutte le altre vivono da sud-est a sud del Brasile. Questa specie è quella che in natura prende più sole, perché vive come epifita su arbusti di Vellozia. La regione in cui vive asciuga molto rispetto alle aree abitate da altre specie.
Leptotes tenuis è l’unica specie con le foglie color verde pallido, fiori giallastri o bianchi e labello color lilla. Si tratta di una specie molto piccola e rara, endemica nel sud-est del Brasile.
Leptotes pauloensis è una specie molto simile a L. tenuis; unica motivazione della sua separazione è data dal colore dei fiori, cioè: petali e sepali lilla pallido e labello bianco con un punto giallo crema nel mezzo. La sua distribuzione si sovrappone a quella della L. tenuis ma anche molto più a sud.
Leptotes harryphillipsii Christenson 2004
Leptotes harryphillipsii, un’altra specie simile a L. tenuis, ma con bande del labello leggermente più lunghe e, rispetto alle altre specie, che in genere hanno colori più vivaci, si differenzia per il colore rosa pallido su petali e sepali, .
Questa specie è stata per molto tempo, confusa con L. pauloensis.
Leptotes mogyensis, ancora un’altra specie legata al gruppo L. tenuis, con qualche assomiglianza a L. unicolor eccetto che ha fiori bianchi con un profondo segno viola centrale sul labello. Non vi è alcuna traccia di questa pianta in natura. Tutte le informazioni provengono da una pianta coltivata in una collezione USA (California). Potrebbe essere un raro ibrido naturale delle due specie citate.

5 pensieri su “Leptotes bicolor di ritorno da una mostra

  1. Eri

    Quanto è vero, Guido! Ho sentito parlare di questo fenomeno ( esemplari migliori non esposti) anche a Tokyo, da certi collezionisti. Complimenti vivissimi per la tua ( sempre ) sincerità.

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    1. Guido Autore articolo

      Grazie Eri… sapessi quanto costa dire o scrivere quel che si pensa, ma è un ottimo antidoto per liberarsi dai “serpenti”, che nel mondo delle orchidee si materializzano sotto strane sembianze… se fossi un fervido credente direi che allontana gli “orchidemoni”.
      Ciao, un abbraccio.

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  2. Alberto

    Mi fai venire in mente il mio P. armeniacum premiato a Budapest con due medaglie, ritornato stressato e cotto, perso nel giro di tre giorni, ma fa parte del rischio di chi preferisce esporre e condividere le fioriture piuttosto che tenersele egoisticamente per se stesso.

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    1. Eri

      Davvero un sacrificio! Immagino che ti pianga ancora parecchio il cuore..
      Senti Alberto, mi aiuteresti con calma e quando hai buchi di tempo, ad etichettare i generi ed i proprietari degli esemplari fotografati che ho nei miei vari album fotografici, per favore? Anche solo quelli che riesci a riconoscere. E’ una cosa che avevo da sempre in mente e che non ho mai cominciato..

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