Siamo famose!!
Buongiorno amiche ed amici del blog, eccomi a voi, sono Cattleya nobilor ‘coerulea’; sono bella vero? Bella, rara ed anche famosa, e sì cari miei, il gruppo della Cattleya walkeriana al quale appartengo, è l’unico a potersi fregiare di un’Associazione nata esclusivamente in suo onore.
Per la verità, i botanici hanno avuto un bel po’ di problemi per descrivere le tante forme e specie del gruppo C. walkeriana; le motivazioni sono molteplici, una per tutte è la gran varietà di forme e colori, che non trovano riscontro nelle altre specie di Cattleya.
Eravamo a cavallo fra il 1839 ed il 1840 quando George Gardner (botanico inglese), visitando la zona diamantifera brasiliana Minas de Gerais, scoprì una piccola Cattleya sugli alberi, ai margini di piccoli affluenti del Rio das Velhas e Sao Francisco; Gardner la descrisse dettagliatamente e la chiamò Cattleya walkeriana in omaggio al suo assistente e compagno di viaggi, Edward Walker, è stata la prima.
Successivamente, nel 1847, Lindley inviò al registro botanico, una nuova descrizione di una specie botanica similare, chiamandola però, Cattleya bulbosa. La sua nuova descrizione non ottenne molti consensi ed ora è ampiamente accettata come sinonimo della Cattleya walkeriana. Oggi l’epiteto bulbosa è usato per identificare una sottospecie con pseudobulbi più piccoli e più rotondi della specie tipo.
Ancora più tardi, nel 1877, Rodriguez Barbosa in “generi et specie Orchidearum Novarum” descrive come nuova specie, un’orchidea molto simile alla C. walkeriana, chiamandola Cattleya princeps.
Io sono stata scoperta più tardi, sempre in Brasile e introdotta in Europa dalla “Compagnie Continental d’Horticulture” nel 1882 e descritta da Reichenbach in ILLUSTRATION HORTICOLE nel 1883. Qualcuno mi considera varietà, altri, specie assestante, ma sempre legata al gruppo “walkeriana”, in buona sostanza mi distinguo da altre varietà o specie del gruppo, soprattutto perché produco due foglie per ogni pseudobulbo (non sempre, quando non sono in forza mi limito ad una), inoltre formo gli steli fiorali su piccole vegetazioni che spuntano alla base dei nuovi pseudobulbi, per ultimo perché fiorisco nella stagione invernale europea.
Da parecchi anni vivo nella collezione di Guido, ogni tanto mi fa arrabbiare perchè mi fa patire il freddo, ma complessivamente andiamo abbastanza d’accordo.