Nella foto in evidenza: radici nude di Laelia russelliana pulita ed in attesa di risistemazione in vaso dopo l’asciugatura dell’apparato radicale.
Ma chi è quel pazzo collezionista di orchidee, che “sventra” una pianta durante il periodo della sua fioritura?
Hee, purtroppo lo devo confessare: sono proprio io!
Questo capita, quando sei nella fase del rinvaso generale della serra (ogni 2-3 anni), non è che puoi star lì a scegliere, questa sì e questa no, devi andar via di brutto, pianta dopo pianta ed attivare quel sincronismo operativo che prevede: ammasso piante, pulizia degli spazi lasciati liberi in serra, eliminazione del substrato vecchio e sommaria pulizia delle radici di ogni pianta sottoposta a rinvaso, eventuale trattamento anticocciniglia nel caso si noti la sua presenza nella pianta, doccia generale della pianta, tempo di asciugatura delle radici (anche una giornata), e poi risistemazione e rinvaso.
Facile a dirsi, ma quando ti capita fra le mani una bella Laelia purpurata in fiore, ti prende il panico: se rimane nel suo vecchio substrato già colonizzato da una miriade di felci che lo soffocano, e si attende la fine del periodo di fioritura, passerà sicuramente un altra stagione e la pianta non gradirà, se decidi di intervenire sai benissimo che la tua Laelia subirà qualche trauma.
Oggi è andata proprio così: quella piccola colonia (4-5 piante) di Laelia purpurata var. russelliana quasi tutta con le piante in fiore, è passata sotto i ferri del chirurgo e voglio condividere con voi le varie operazioni, che un po’ metaforicamente ho definito: operazione a cuore aperto.
A mio favore e valida attenuante a discolpa dell’improvvida azione, va detto subito che la vita vegetativa della nostra Laelia, presenta una situazione ambigua: seppur in fase di fioritura ha anche l’apparato radicale in sviluppo, senza contare che qualche gemma dormiente è già in procinto di gonfiarsi. Altro particolare importante è la stagione primaverile, ottima per intervenire sulle piante.
Forti di queste nozioni di massima, possiamo procedere alle prime fasi preparatorie: bisturi e forbici pronte e sterilizzate per l’uso, e prima analisi del substrato dopo aver tolto il vaso.
Come si vede nella foto a sinistra, le radici sono quasi tutte in buono stato (segnale di buona coltivazione), ma il substrato è ampiamente colonizzato da varie specie di felci, questo non è un buon segnale, il loro esteso apparato radicale soffoca lo sviluppo della pianta e favorisce il ristagno d’acqua, quindi si deve procedere con l’intervento di pulizia del substrato. Questa operazione va fatta con particolare delicatezza allo scopo di danneggiare il meno possibile le radici in buono stato, che devono rimanere a disposizione della pianta per poter ripristinare le normali funzioni vitali dopo il rinvaso.
Una volta eliminate le radici secche o marcite, si procede al lavaggio delle foglie e delle sue radici, si consiglia di usare acqua priva di cloro.
Esercitando una certa ostruzione con il pollice della mano destra sul rubinetto si ottiene più pressione di uscita dell’acqua, questo contribuirà ad eliminare corpi estranei attorno alle radici.
E’ una buona occasione per pulire la pianta da quella patina verde che con il tempo si forma sulla pagina superiore delle foglie: questa operazione consentirà alla pianta di ripristinare la sua potenzialità di fotosintesi.
A questo punto la nostra Laelia è bella pulita, dall’apparato radicale sono sparite tutte le fonti di possibili marcescenze, per il momento, lei non si è nemmeno accorta, anzi, pare stia gradendo, ma è fradicia e necessita di una generale asciugatura: in queste condizioni non può essere rimessa a dimora nel suo vaso. Nel frattempo anch’esso è stato sottoposto a lavaggio; non è necessario sterilizzarlo poiché sarà riutilizzato per contenere la stessa pianta di prima.
L’intervento è praticamente ultimato, pare che tutto sia andato secondo i piani e i protocolli del caso, lasceremo riposare a radice nuda la pianta fino a domani. Questo lasso di tempo le servirà per asciugarsi, sia le foglie che le radici e consentirà la cicatrizzazione di eventuali ferite all’apparato radicale.
Come si vede nella foto a sinistra, la pianta sta riposando sopra il suo vaso. Domani sarà sistemata con composto di bark di media pezzatura, ma questo lo vedremo domani.
Buona notte cara Laelia, intanto raccontaci qualche cosa di te.