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Operazione a cuore aperto: Laelia russelliana, rinvaso in piena fioritura

Nella foto in evidenza: radici nude di Laelia russelliana pulita ed in attesa di risistemazione in vaso dopo l’asciugatura dell’apparato radicale.

Ma chi è quel pazzo collezionista di orchidee, che “sventra” una pianta durante il periodo della sua fioritura?
Hee, purtroppo lo devo confessare: sono proprio io!
Questo capita, quando sei nella fase del rinvaso generale della serra (ogni 2-3 anni), non è che puoi star lì a scegliere, questa sì e questa no, devi andar via di brutto, pianta dopo pianta ed attivare quel sincronismo operativo che prevede: ammasso piante, pulizia degli spazi lasciati liberi in serra, eliminazione del substrato vecchio e sommaria pulizia delle radici di ogni pianta sottoposta a rinvaso, eventuale trattamento anticocciniglia nel caso si noti la sua presenza nella pianta, doccia generale della pianta, tempo di asciugatura delle radici (anche una giornata), e poi risistemazione e rinvaso.
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Phaius flavus abbandonato: rinvaso e coltivazione

Come siamo strani noi collezionisti di orchidee! Sono tante e molto diverse fra loro le varie specie, talmente tante, che ci consentono di vivere periodici “innamoramenti” ed altrettanti periodi di disaffezione con alcuni gruppi della loro grande famiglia.
Capita che per alcuni anni il collezionista straveda, ad esempio per gli Oncidium, poi invece arriva l’innamoramento per le specie miniatura, certamente non mancherà la grande passione per i Paphiopedilum , giungerà anche la grande stagione delle Cattleya, delle Laelie rupicole e così via. In questo modo prendono sostanza la cosiddette “predilezioni temporanee”, per un genere piuttosto che per altri, ma, come nella vita sentimentale, anche con le orchidee qualche volta si trascura e si tradisce chi prima si era desiderato ed amato. Come in amore, anche con le orchidee, la passione sopita rimane latente e a volte ritorna: nella mia serra ci sono varie piante di Phaius flavus e tankervillae, dapprima cercati, ben coltivati ed ammirati, poi abbandonati sotto i bancali al loro destino senza veri motivi. Le piante continuarono a vivere senza chiedere nulla e la scorsa primavera, qualcuna riuscì anche a fiorire, leggi questo post.
Ora sto rinvasandole tutte quelle piante e sicuramente troverò loro degli spazi più opportuni…magari con il tuo aiuto 😀

Vuoi aiutarmi a rinvasare la pianta di Phaius flavus esposta a Pordenoneorchidea 2008? Bene, cominciamo le operazioni.
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Cattleya: sequenza di un rinvaso

Quando e come intervenire
La tua Cattleya vuol scappare dal vaso? Hai due scelte…lasciarla andare ed avrai un esemplare, oppure intervenire e dividerla in due o più parti avendo cura di lasciare almeno tre o quattro pseudobulbi alle nuove divisioni.
La divisione di un’orchidea ed il suo rinvaso sono operazioni da farsi quando la pianta è nella fase di sviluppo e possibilmente in primavera-estate. A meno che, non ci siano dei problemi in atto è sconsigliabile cimentarsi in divisioni durante la stagione fredda.

6 azioni in sequenza a partire da sinistra verso destra a scendere

A svasatura avvenuta, in questo caso fortunatamente troviamo le radici in buono stato, puoi procedere alla pulizia eliminando tutto il substrato vecchio, alla divisione del rizoma orizzontale in due spezzoni ed infine alla potatura delle radici togliendo quelle secche o marce ed accorciando le rimanenti 5-10 centimetri al massimo.

Scelto il vaso di giusta dimensione (con 4 pseudobulbi forza a fiore è sufficiente uno con diametro di 16 cm) puoi procedere alla sistemazione (la parte recisa del rizoma orizzontale va appoggiata al bordo del vaso per lasciare tutto lo spazio di crescita alla nuova vegetazione), avendo cura di mettere sul fondo del vaso del materiale drenante ed inerte (polistirolo può andar bene) e di usare bark già umido (messo a mollo in acqua per alcuni giorni e lasciato ad asciugare per almeno qualche ora). E’ consigliabile sostenere la pianta con un tutore.

PS) la seconda divisione, quella sul tavolo a fianco della pianta rinvasata è in omaggio al primo ospite della prossima visita virtuale alla mia serra 😉