Xylobium variegatum

Il Genere
Xylobium Lindley 1825
Genere pubblicato in Bot.Reg,. 11 (1825) , sub t. 897 .
Sottofamiglia: Vandoideae
Tribu: Maxillarieae
Sottotribù: Bifrenariinae
Genere: Xylobium
Etimologia del nome: dal greco xylon, legname o ceppo; bios, vita

Questo genere comprende circa 25 specie epifite e/o terrestri. Le varie specie sono distribuite dal Messico al sud est del Brasile ad altitudini comprese fra i 600 ed i 2300 metri; la maggior parte si trova nella regione andina. Le specie producono steli fiorali basali dotati di molti fiori di vario colore a seconda della specie (dal colore crema al viola screziato).
Il genere è caratterizzato da pseudobulbi allungati dotati di tre foglie terminali.
L’infiorescenza è basale, produce grappoli di fiori di piccola o media dimensione, con petali e sepali di uguali misure, labello trilobato e una colonna cilindrica senza ali con base prominente. Il fiore ha quattro masse polliniche .
A sinistra (foto di Carlo Zaldini) si vede l’insetto impollinatore che trasporta i pollinia di un fiore di Xylobium appena visitato.
Le orchidee di questo genere sono assai graziose anche senza fiori e per questo decisamente consigliate anche ai coltivatori casalinghi. Il genere Xylobium è alleato con il genere Lycaste.

Descrizione della specie: Xylobium variegatum.
Pur essendo una specie di facile coltivazione, a causa dei suoi fiori relativamente piccoli e dello spazio che occupa (la sua struttura morfologica ricorda da vicino quella del genere Stanhopea), non è facile trovarla nelle collezioni di orchidee.
Volendo spezzare una lancia in favore di questa specie inusuale, va sottolineata la sua propensione ad essere sempre fiorita: praticamente in ogni periodo dell’anno c’è sempre una o più infiorescenze in fiore.
Un esemplare di questa specie è in coltivazione nell’Orto Botanico dell’Università degli studi di Firenze sin dal 1889.

015Xylobium variegatum (Ruiz & Pav.) Garay & Dunst., Venez. Orchids Ill. 2: 342 (1961).
Sinonimi:
Maxillaria variegata Ruiz & Pav., Syst. Veg. Fl. Peruv. Chil.: 222 (1798).
Dendrobium variegatum (Ruiz & Pav.) Pers., Syn. Pl. 2: 524 (1807).
Dendrobium carnosum C.Presl, Reliq. Haenk. 1: 102 (1826).
Cyrtopera scabrilinguis Lindl., Gen. Sp. Orchid. Pl.: 189 (1833).
Maxillaria supina Poepp. & Endl., Nov. Gen. Sp. Pl. 1: 39 (1836).
Xylobium houttei Jacob-Makoy ex Mutel, Mém. Soc. Hist. Nat. Strasbourg 3(1): 16 (1840).
Maxillaria scabrilinguis Lindl., Edwards’s Bot. Reg. 30(Misc.): 71 (1844).
Xylobium scabrilingue (Lindl.) Rolfe ex Gentil, Pl. Cult. Serres Jard. Bot. Brux.: 194 (1907).
Xylobium supinum (Poepp. & Endl.) Schltr., Orchis 7: 24 (1913).
Xylobium carnosum (C.Presl) Schltr., Repert. Spec. Nov. Regni Veg. Beih. 9: 160 (1921).
Xylobium variegatum, originariamente descritto come Maxillaria variegata Ruiz & Pavón è la specie tipo. Il nome di genere deriva dal greco xylon, legno, e bios, vita, a indicare il suo fusto legnoso.
Etimologia del nome di specie fa riferimento alla irregolarità e variabilità dei fiori.
013Specie epifita da clima temperato fresco. Vive nelle foreste umide in Costa Rica, Suriname, Venezuela (Azoàtegui, Aragua, Carabobo, Miranda), Colombia, Ecuador (Los Rios, Napo, Tungurahua), Perù, Bolivia (Pasco, Oxapampa), Bolivia (Cochabamba, Ayopaya, Santa Cruz), Brasile (Bahia), ad altitudini di 600 – 1800 m.
Produce steli fiorali basali di 10-15 cm. portanti da 10 a 20 fiori (1,5 x 1,5 cm.) color crema con la punta estrema del labello spruzzato di marrone.
014 A causa delle infiorescenze basali e relativamente corte, i fiori si notano con difficoltà, ma durano oltre 20 giorni in buono stato.

Xylobium variegatum può essere coltivato sia in vaso con composto organico molto drenante oppure anche su cestello sospeso. Bagnature regolari con un leggero rallentamento nella stagione fredda, luce soffusa e fertilizzazioni ogni due settimane.

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