Angraecum subulatum, storie e racconti

Nella foto di copertina: la pittrice botanica Silvana Rava “incoronata Regina” con l’Angraecum subulatum (Luglio 2010)

Se sei uno scrittore e vuoi che rimanga memoria delle tue emozioni, scrivi un libro; se sei un coltivatore di orchidee e per qualche congiunzione astrale una pianta che coltivi ti gratifica oltre ogni limite, raccontalo agli amici che ti stanno attorno, ma scrivi della tua pianta tu non sei il protagonista.
Ed è quell’immenso, assurdo, impossibile esemplare di Angraecum subulatum che sta lì da anni, che fiorisce quando vuole lui, che cresce e vive non si sa come, che desidero raccontare.
La pianta è abbastanza capricciosa e a volte generosa, ma per vederela abbondantemente fiorita bisogna saperla prendere per il verso giusto.

Quel pianeta verde, che di anno in anno cresce di volume, quest’anno mi ha fatto un regalo grande grande.
Tutto prende corpo una decina di giorni prima dell’evento di Schio “Orchidee Giardino Jacquard”, quando l’esemplare iniziò a mostrare qualche piccolo fiorellino bianco, pochi per la verità; un buon segnale, soprattutto per i tanti boccioli pronti per aprirsi di là a qualche giorno.
Chi coltiva orchidee sa bene quel che si prova quando si deve portare in esposizione orchidee fiorite: qualcuna sfiorsce prima della data e qualche altra rimane ostinatamente in boccio e nell’attesa si invoca la fortuna.
Angraecum subulatum MO/AIO Schio 2018.
Bene, visto che l’altra “mademoiselle” della collezione (Cattleya bowringiana), non si degnava di fiorire in tempo utile per l’esposizione, avere in buona fioritura l’Angraecum subulatum sarebbe stato un bel colpaccio. Infatti, con un po’ di fortuna e tanta, tanta attenzione, ad esempio giravo ogni giorno la pianta di un ottavo di giro verso la luce (avevo notato che i fiori si aprivano prima nella parte esposta alla luce), alla fine il pianeta verde brillò di tante piccole luci, proprio nei giorni giusti!
Alla mostra di Schio erano esposte oltre 300 orchidee provenienti da collezioni private, da Associazioni orchidofile italiane e da vari produttori italiani ed internazionali che presenziavano l’evento. Nonostante il periodo molto negativo, stante la stagione caldissima, si son viste in mostra delle vere esclusività; prima fra tutte l’Angreacum subulatum, esemplare unico a livello mondiale, giustamente premiato dalla giuria AIO con la medaglia d’oro e la proclamazione di “Best in Show” (la più bella orchidea esposta).


Una foto entrata nella storia.

Quella volta del corso di pittura botanica in vicolo Parnasso con Silvana Rava
Eravamo nel mese di luglio del 2010, ed è in occasione di quel corso tenutosi in vicolo Parnasso, che Gabriele, il figlio di Silvana, immortalò la mamma con questa stupenda foto. L’Angraecum subulatum, sospeso in aria e in piena fioritura, pareva fatto apposta per incoronare la mamma artista, l’occasione era troppo ghiotta e così fu.

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