TRIBUNA APERTA – SPAZIO DI LIBERA DISCUSSIONE
Ascocentrum garayi ‘ Rosetta’.
Copertina di Caesiana n° 10 (particolare, 6 anni dopo).
Collezione Guido De Vidi. Foto del 16.05.04.
Sono giunte in redazione, richieste di proroga per questa ‘TRIBUNA APERTA’, pertanto, questo spazio rimane ancora disponibile con queste limitazioni puramente tecniche: gli interventi rimangono in chiaro per circa 15 giorni (limite tecnico), prima di passare in archivio, verranno reinseriti in una nuova ‘TRIBUNA APERTA’ che porterà un numero di sequenza progressiva. Avete altri suggerimenti?
Dibattito della Tribuna N°1
INIZIO DISCUSSIONE
Questo è il commento di rifreimento, pubblicato dalla nostra redazione, lo potete trovare sui commenti dell’ultimo corsivo Domenicale
COMMENTO DI REDAZIONE:
Dai commenti in arrivo, si ha la sensazione che si stia avviando un bel forum di discussione, sullo stato dell’orchidologia Italiana e sarebbe interessante che vi partecipassero anche altri visitatori di questo sito, che per altro, le statistiche, dicono molto numerosi.
Come dice giustamente Farinelli, membro del consiglio Nazionale AIO, mettere insieme diverse opinioni e magari poi, saper fare anche una sintesi operativa, è sicuramente, un’ottima iniezione di vitalità per il nostro associazionismo orchidofilo, e per tutto quel che si muove in maniera organica, attorno al nostro specifico hobby.
Le osservazioni di Pier, sono di una pertinenza disarmante e segnano in rosso, la grave situazione di stallo ( per fare soltanto un esempio, chiedete all’organizzazione della manifestazione settembrina di Passariano – Villa Manin, quante risposte ha avuto ad oggi, dalle associazioni orchidofile interpellate), ma caro Pier, nonostante la calma piatta, dobbiamo provare ad andare oltre la palude.
Pertanto, la redazione di “orchids.it”, mette a disposizione di tutti visitatori, questo weblog, fino a Domenica 4 Luglio, per allargare ed approfondire le analisi dei problemi toccati, e per promuovere un’ampia raccolta d’idee operative a favore delle Associazioni.
La gran passione per le orchidee e la piena coscienza dell’enorme difficoltà a resistere attivamente con il collezionismo, convincono “orchids.it”, a sperare in un sussulto d’orgoglio da parte di tutti: se ci siamo, parliamone, parliamone, parliamone.
Pertanto, dopo quest’invito, la redazione di “orchids.it”, rinvia le normali informazioni, ed attiva quest’unico post “TRIBUNA APERTA”, che rimarrà in chiaro, fino a Domenica 5 Luglio: potete intervenire inviando vostri commenti, direttamente nell’apposita finestra, oppure vostre e-mail a: De Vidi Guido .
La redazione, trasferirà i commenti e le -mail, sul post dibattito, in ordine d’arrivo.
Il materiale pervenuto, può diventare un valido contributo, per un futuro congresso dell’orchidologia Italiana, silenzi compresi.
DIBATTITO:
OPINIONI DEI VISITATORI DI ORCHIDS.IT :
02.07.04 inserito nel post alle ore 8.48
Se mi è consentito, approfitto di questa tribuna, per dire la mia. Mi chiamo Carlo, conosco pochissimo le orchidee, ma mi affascinano e trovo molto coinvolgente questo sito. Questo modo di porsi mi piace e per questo motivo, mi butto nel dibattito, con qualche domanda. Ho letto le vostre valutazioni sul mercato delle orchidee, penso che l’equità si pesi avendo conoscenza dei meccanismi e dell’organizzazione della vendita, per usare la parola coniata da De Vidi (spennacchiare), che ha un valore diverso di (spennare), usata dal consigliere AIO, anch’io son passato sotto le forche caudine del commerciante ingordo, domanda: cosa si può fare per dar sicurezza di acquisti equi, e badate bene che il buon giorno si vede dal mattino, voi esperti siete in grado di organizzarvi gli acquisti ma il profano, no! Altra domanda: fatemi capire il problema del laboratorio e siccome mi avete incuriosito, EOC Padova 2006, perché è così importante e chi sono gli organizzatori?
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02.07.04 inserito nel post alle ore 13.13
Sono come Carlo anch’io un neofita nel mondo delle orchidee e vorrei approfittarne per chiedere maggiori informazioni su AIO e EOC 2006. In particolare qual’è il ruolo dell’associazione e quello che rappresenta l’EOC per il mondo delle orchidee. Grazie Giorgio
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03.07.04 inserito nel post alle ore 9.45
CONTRIBUTO DELLA REDAZIOPNE
Intanto auspichiamo che qualche “boss” delle orchidee, si faccia vivo, per illuminare i dubbi e la scarsa conoscenza del mondo orchidofilo Italiano: speriamo che non siano tutti al mare.
Dirà qualcuno: è tutto scritto sui siti delle associazioni interessate (AIO EOC ecc.), magari fosse così.
Senza voler fare nessun’invasione di campo, attiviamo un po’ di gratuita supplenza ed analizziamo l’organizzazione delle orchidee, partendo dal livello Europeo.
L’EOC “ European Orchid Committee” è appunto, un comitato di persone, di vari Paesi Europei, con il comune interesse per le orchidee, che promuovono varie attività, tra le quali, anche la triennale ed itinerante “European Orchid Conference”.
La rappresentanza di questo comitato è abbastanza eterogenea: è composto di figure benemerite dell’orchidologia e di personaggi della coltivazione professionistica Europea, poi ci sono i membri iscritti in rappresentanza di gruppi associati provenienti da vari Paesi o località ( Regioni o Città), senza alcun limite, previo pagamento di apposita quota, e per finire, i membri uditori invitati.
Per l’Italia, c’è soltanto l’AIO, ma potrebbe iscriversi qualsiasi gruppo od Associazione locale, pagando la quota prevista dallo statuto EOC.
Il meccanismo che tiene in piedi l’European Orchid Commmittee, di se, raggruppamento abbastanza elitario, è proprio l’esposizione triennale, attorno alla quale si mobilitano il commercio e l’intellighenzia del settore.
Attorno a quest’evento, si muovono vari interessi, in primis quello commerciale, poi quello scientifico e purtroppo da ultimo, quello amatoriale.
E’ consuetudine, motivata anche da esigenze strategiche, che il Presidente EOC, sia espresso dal Paese ospitante e quindi dal 2003 al 2006 è Italiano, ed essendo iscritta soltanto l’AIO, è di sua espressione.
L’assegnazione all’Italia di questa manifestazione, ha evidenziato le anomalie ed i limiti ancora presenti, e in altre parole:
1) – L’Italia non ha tradizioni associative forti e consolidate, anche economicamente, per poter far fronte alle spese d’immagine: gestione della parte a perdere, conferenze, congressi, ospiti e spese di rappresentanza.
2) – Non esiste neppure un pool d’imprenditori che operano nel settore, in grado di sostenere i costi.
Nell’organizzazione dell’evento “EOC2006”, si pone il grosso problema dei costi di gestione (si parla di 50 mila euro), chi se li accolla?
1) – La Fiera di Padova, alla quale, l’AIO ha messo nelle mani questa ghiotta occasione economica?
2) – I produttori Italiani di orchidee, che da questo evento, traggono indubbia occasione di guadagno?
3) – L’AIO, attingendo dalle proprie risorse economiche?
4) – Sponsorizzazione dell’evento?
Pare che questi problemi, siano ancora abbastanza in piedi ed i dirigenti potranno dire che sono affari loro: sarà cosi?
Passiamo ora alle organizzazioni associative Italiane, e cominciamo a spiegare cos’è l’AIO.
L’AIO, nasce dalle ceneri della Società Italiana Orchidee, cavalcata a più riprese, da gestioni con intenti non soltanto amatoriali, e finita nella più totale inezia.
Dalle ceneri della SIO, nasce appunto, l’AIO con scopi di coordinamento delle associazioni territoriali, senza possibilità d’adesioni di singoli e quindi, non in concorrenza con le varie realtà locali.
Ad un certo momento, lo statuto dell’AIO, è modificato per consentire a chiunque, la possibilità d’iscrizione, e diventa in tal modo, soggetto d’aggregazione primaria e non più di coordinamento.
Questa situazione, a nostro avviso, crea confusione e concorrenza, al punto da configurare.
Associazioni di serie A e di serie B.
A queste osservazioni, si obbietta affermando che è stato un atto dovuto da imposizioni legislative e che in ogni caso, in tal modo si garantisce la partecipazione anche ad appassionati isolati, ed è in parte vera, però è altrettanto verosimile che tale possibilità, sterilizza le unioni nei territori e nello stesso tempo non si riesce ad informare e motivare i soci per così dire “nazionali”.
Meglio è, a nostro avviso, che tutti i gruppi d’orchidofili Italiani, si riuniscano attorno ad un’unica sigla, con varie diramazioni operative locali e con strumenti informativi comuni, bollettino di notizie, sito internet aggiornato e magari, interattivo.
AUSPICI
Nell’AIO, è auspicabile più trasparenza: si sa poco della sua vita interna, degli organismi, incarichi, bilanci ecc.
L’AIO, dovrebbe produrre materiale divulgativo, in aggiunta a Caesiana (corre anche voce di una sua possibile sospensione) che per altro ha, vocazione squisitamente specialistica, ed in una realtà dove manca anche il pane, un po’ di caviale non risolve i problemi dell’alimentazione.
E’ utile che la Dirigenza dell’AIO, si spenda con più impegno alla sua attività interna ed eviti di trovarsi, in altre faccende ( d’orchidee) affaccendata, deve quindi, credere a se stessa, oppure, lasciare l’onere ad altri.
Le Associazioni locali, sono gli strumenti che consentono ai vari appassionati, di entrare in contatto con altre persone che condividono lo stesso interesse e l’attuale fotografia della situazione, evidenzia un generale scollamento: il proselitismo non si allarga e si notano di converso, sterili chiusure.
In ultima analisi, operano, con diverse stratificazioni, gruppi di vario genere, virtuali e reali: anche in questo caso, se si riuscisse disperdere meno energie, tornerebbe utile a tutti noi.
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inserito Domenica 4.7.04
Faccio una proposta: tenete la Tribuna Aperta fino al 2006, é possibile? Grazie e buna estate. Stefano
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la redazione si scusa con Stefano, per il ritardo nell’inserimento del suo secondo commento: 13.07. 04
Sono sempre Stefano, allibito dall’indiferenza dei Dirigenti delle associazioni, sono tutti al mare? Sono tutti a caccia di orchidee in giro per le foreste, o semplicemente se ne fregano di tutto come dice Pier? Posssibile che non ci sia niente da dire! Potete pubblicare i nomi dei consiglieri, mi piacerebbe conoscerli. Scusate e ciao alle orchidee.
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inserito 13. 07.04
L’OPINIONE DELLA REDAZIONE
Speriamo che i rappresentanti delle associazioni orchidofile Italiane e l’AIO in primis, colgano l’opportunità di questo spazio web, per presentarsi e per dare trasparenza ai loro organismi. Tutte le Associazioni orchidofile esistenti in Italia, non hanno valenza Istituzionale, ma sono soltanto dei gruppi privati, retti da statuti e regolamenti conformi alle normative Italiane, in materia d’associazionismo, ma pur sempre di natura privatista, vale a dire non rappresentative di particolari interessi di pubblica utilità. Qualche associazione, assume addirittura la caratteristica di gruppo spontaneo, in altre parole, privo di statuto stipulato con atto notarile. Per le considerazioni sopra esposte, è difficile costruire la mappa operativa dell’Associazionismo Italiano, la redazione d’orchids.it non può pubblicare nomi di dirigenti privati, l’unica possibilità sta nella volontà degli interessati, e questa può veramente essere una buon’occasione per farlo. Lo spazio c’è, speriamo ci siano volontari, il tempo lo saprà dire.