Il sabato dell’orto: una bella giornata di cultura, amicizia ed allegria.

La struttura architettonica dell’Orto subì in tempi successivi modifiche e arricchimenti, che però non alterarono in modo sostanziale il disegno originario.
Successivamente vennero anche realizzate serre in muratura, in sostituzione delle “conserve” mobili utilizzate in precedenza; una di queste serre ottocentesche conserva ancora l’originale struttura interna con eleganti archi e colonnine in ghisa.
Con l’aumentare dell’importanza dell’Orto si resero necessari spazi attrezzati per lo studio della botanica e fu perciò costruita un’aula ad emiciclo della capienza di cento studenti, detta “teatro botanico”, tuttora in uso per lezioni e riunioni. Sul cornicione del “teatro botanico” furono collocati i busti di eminenti studiosi: al centro quello di Francesco Bonafede, promotore dell’istituzione dell’Horto medicinale, e quelli di Giuseppe Pitton de Tournefort, Carlo Linneo, Antonio Bernardo de Jussieu e di Marcello Malpighi.

Vivono nell’Orto patavino alcune piante notevoli per la loro vetustà, normalmente indicate come alberi storici.

Il curatore delle serre esotiche sta illustrando la “Palma di Goethe”

All’interno dell’Hortus sphaericus si possono ammirare una palma di S. Pietro (Chamaerops humilis L.) che è attualmente la pianta più antica dell’Orto in quanto messa a dimora nel 1585 e resa famosa da Goethe che le dedicò alcuni scritti ed opere scientifiche, un ginkgo (Ginkgo biloba L.) del 1750 ed una magnolia (Magnolia grandiflora L.) probabilmente piantata nel 1786 e ritenuta la più antica d’Europa.
Altri alberi storici si trovano nell’Arboretum, realizzato dalla seconda metà del Settecento, all’esterno del muro circolare, specialmente ad opera dei Prefetti Giovanni Marsili e Roberto de Visiani. In quest’area fu inserita anche una collinetta artificiale (“Montagnola” o Belvedere) con sentieri sinuosi secondo un disegno di parco romantico all’inglese.
Si trovano in questi spazi un gigantesco platano orientale (Platanus orientalis L.) del 1680 con il fusto cavo ed inoltre un cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara (D.Don) G.Don fil.), molto meno vetusto del precedente e quindi non ancora considerato albero storico, ma importante perché si tratta del primo esemplare di questa specie introdotto in Italia (1828).
Alberi interessanti, anche se non storici, sono gli annosi cipressi calvi (Taxodium distichum (L.) Rich.) originari delle paludi della Florida e della Louisiana, inseriti lungo il canale Alicorno presso il ponte di ingresso (Ponte delle Priare) ed una metasequoia (Metasequoia glyptostroboides Hu& Cheng), specie conosciuta solo come fossile fino al 1942, poi trovata vivente nella Cina Occidentale. I suoi semi sono stati diffusi in tutto il mondo e un individuo vive dal 1961 nell’Orto botanico di Padova, nel quarto medicinale presso la porta Sud, accostato alla cinta muraria.
In vicinanza della porta Nord, è vissuto fino al 1984 un venerando esemplare di agnocasto (Vitex agnus-castus L.) la cui presenza in Orto è testimoniata dal 1550.

8 pensieri su “Il sabato dell’orto: una bella giornata di cultura, amicizia ed allegria.

  1. Elettra

    Anc’io sarei molto interessata… l’anno prossimo vorrei fare un esperimento di coltivazione invernale in cantina e oltre alle luci avevo selezionato questo .. un tappetino riscaldante con termostato da mettere sotto le piante prodotto da un’azienda di Bassano, provate a vedere
    http://www.alper.it/prodotti_gia_01.htm#

    Rispondi
  2. Ivan Malavolti

    Guido, più che discussione rischi di svegliare un vespaio! 🙂
    Sarebbe utile però!!!
    è un argomento vastissimo e ci sono moltissimi metodi validi… neon, alogenuri, mercurio, sodio…..
    Si potrebbe raccogliere le opinioni e le “dritte” chi coltiva in luce artificiale, anche solo per una parte dell’anno, aggiungendo informazioni non solo sul metodo usato (neon… alogenuri…) ma anche sulle eventuali altre fonti di illuminazione naturale di cui le nostre piante possono giovare (è molto diverso coltivare solo in luce artificiale oppure sotto illuminazione ma vicino ad una finestra esposta a sud…). Ovviamente indicando i generi di piante coltivate 😉

    Rispondi

Ciao! Che ne pensi?