Archivio mensile:Ottobre 2006

quiz della sera

Vela bianca, aliante leggero, farfalla leggiadra che vola sui fiori…o forse è un fiore?

Indovina:
– il nome del genere e della specie…se di specie si tratta.
– chi l’ha descritta.
– significato del nome di genere e di specie.

Fuori concorso: chi l’ha scoperta…questa notizia serve a me perchè non lo so!!

Buona ricerca.

Orchidee d’ottobre

Due passi fra le orchidee…in questo strano ottobre, caldo e soleggiato

Di solito, con i primi giorni d’Ottobre, nella mia dolce Marca Trevigiana, arrivano le prime frescure e tutte le orchidee bivaccate all’esterno cominciano a chiedere ospitalità in serra.
Quest’anno le temperature sono stranamente, quasi estive, a fare la differenza ci sono solamente le giornate più corte e quindi minor insolazione.
Oggi ho iniziato il rito del rientro, riportando in serra le Stanhopee, la Gongora galeata e gli Oncidium, grossi esemplari che segnano il trascorrere degli anni, crescendo ed invecchiando insieme a me.
Ho dato un’occhiata ai Cymbidium per vedere se spunta qualche getto fiorale, sì, qua e la si notano i primi getti, ma devo aspettare notti più fredde prima di riportarli in serra.
Per loro, questo è il periodo buono che induce la formazione dei getti fiorali in quanto ci troviamo alla presenza di un forte sbalzo termico fra il giorno e la notte. I Cymbidium sono originari delle alture del Nepal dove le giornate sono molto luminose e le notti autunnali marcatamente fredde: rimarranno ancora all’aperto fino a Novembre inoltrato, facendo ovviamente attenzione alle prime brinate.
Chi avesse ancora fuori, Phalaenopsis, Vanda e Cattleya, cominci a riorganizzare gli alloggi interni, davanzali, logge, terrari e serre.
Sono ben poche ormai le orchidee che possono rimanere ancora all’aperto nelle nostre zone geografiche.

Nella serra intanto, la grande famiglia delle maliarde si gode un bel momento fatto di temperature ideali, umidità facilmente sotto controllo e meno ore di insolazione, condizioni ottimali per riprendersi dallo stress estivo.

Entriamo in serra per scoprire insieme, qualche fioritura deliziosa:

Arcobaleno

Collezione Guido De Vidi – diritti riservati
Lc. Mari’s Song ‘CTM 217’ HCC/AOS
(Irene Finney x C. Cherry Chip)
Questo ibrido generoso e delizioso è rifiorente (primavera – autunno), i nuovi getti fiorali producono 6 – 7 fiori fragranti e luminosi.

Una rara ed inusuale specie appartenente al genere Epidendrum

Collezione Guido De Vidi – diritti riservati.
Jacquiniella equitantifolia (Ames) Dressler
Origine del nome:
Jacquiniella – forma diminutiva del genere Jacquinia, così chiamata in onore di Nicolaus Joseph Jacquin, botanico Austriaco – Olandese, del diciottesimo secolo.
equitantifolia: struttura sequenziale delle foglie, ai lati del fusto di sviluppo.
Sinonimi:Epidendrum equitantifolium Ames – Epidendrum equitans Lindley.

Le orchidee ballerine
Collezione Guido De Vidi – diritti riservati
Oncidium Varicosum LDL. Var. rogersii Rchb. F.
Sul finire del diciannovesimo secolo, in alcune zone del Brasile sono state scoperte delle piante di Oncidium varicosum, dal labello più grande di quello delle specie già note e codficate (5 cm): si è deciso di considerarle varietà specifiche e nominare questi garndi fiori: Oncidium varicosum var. rogersii.

Spruzzate color porpora
Collezione Guido De Vidi – diritti riservati.
Ctna. Brandi ‘OC’
(Ctna Rosy Jewel ‘Ahai Manii’ AM/AOS x Ctna Keith Roth) Questa orchidea fiorisce in tarda estate, inizio autunno; all’apice di uno stelo rigido e lungo 30 centimetri, presenta un delizioso grappolo di 10-12 fiori piccoli e compatti (3-4 centimetri), con petali e sepali color viola intenso e labello più scuro tendente al rosso con striature gialle nella sua gola.
I fiori durano parecchie settimane e non sono dotati di profumazionne.

Paphiopedilum x aspersum

Qualche notizia sul Paphiopedilum x aspersum, ibrido naturale scoperto da pochi anni in Vietnam, ma forse è una vecchia conoscenza, vediamo…

Questa orchidea è entrata nella ribalta dell’orchidofilia mondiale da pochi anni, poco si sa e quel poco, per certi aspetti è ancora vago.
Notizie certe di cui disponiamo
Pubblicazione della scoperta: Dr. L. A. Averyanov in KOMAROVIA (2002) 2 :17-18O”, presentato come ibrido naturale fra (Paphiopedilum barbigerum v. lockianum e Paphiopedilum henryanum)
Origine della pianta: Vietnam del Nord, 1000 – 1100 metri di altitudine, zone calcaree.

Nota:
Il significato dell’epiteto “aspersum” dovrebbe riferirsi alla presenza di macchie scure, che effettivamente sono presenti nel sepalo dorsale del genitore (P. henryanum).
Il fiore della foto sopra, ricavato dalla pianta in esposizione alla mostra di Carceri (PD), non presenta macchie, ne sul sepalo dorsale e neanche sui petali.
Quindi possiamo tentare 3 supposizioni:
1 – La pianta non è quella descritta come Paphiopedilum x aspersum (acquistata regolarmente su commissione, in occasione dell’EOC di Padova)
2 – L’ibrido naturale non si è stabilizzato nelle sue caratteristiche morfologiche, al punto da poterlo ancora considerare nuova specie assestante.
3 – E’ una specie diversa ed in questo caso è utile qualsiasi informazione.
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Impressioni dalla mostra di Carceri

Una bella esperienza e tante nuove conoscenze.
L’evento ha avuto luogo nella splendida cornice di un chiostro (ex Abazia X° secolo) a Carceri (PD).
Probabilmente torneremo ancora a scrivere di questa bellissima avventura condivisa con gli amici dell’AIPC , per il momento godiamoci qualche impressione saliente.

La foto sopra mostra uno scorcio dello stand espositivo di Orchids Club Italia.

Orchidea vedette della mostra (foto sotto), una delle pochissime piante giunte in Europa, forse l’unica in fiore.
Collezione Graziano Grando – foto 01.10.06 – diritti riservati.


Paphiopedilum ×aspersum Aver. in Komarovia 2: 17 (2002). 2002 -Vietnam (Paphiopedilum barbigerum var. lockianum × Paphiopedilum henryanum).

Ibrido primario naturale, scoperto recentissimamente in Vietnam: nel prossimo post descriveremo pianta e fiore.

Qualche socio di Orchids Club Italia fa anche parte dell’AIPC.
Nella foto sotto, la carissima amica Gabriella, mostra orgogliosa la coccarda assegnata dal pubblico alla sua pianta. Un bellissimo esempio di “sana contaminazione”.


Gabriella è rapita da tante passioni legate alla natura…ma lasceremo a lei, se lo vorrà, raccontarci la sua poliedrica sensibilità per le piante e l’ambiente in generale.
Cara Gabriella, complimenti “carnivori” da tutto il nostro Club…senza dimenticare Carlo Ivano, l’altra metà del tuo cielo!

Le pulizie finali.


E’ pomeriggio inoltrato di Domenica I° Ottobre 2006, il sipario del meeting sta calando, gli stand ritornano spogli e vuoti e si dà il via alle pulizie finali.
Anche questo fa parte del grande impegno profuso per allestire una mostra di orchidee da collezione (sabato ho iniziato a caricare le piante in auto, alle 3 del mattino ed ora mentre sto scrivendo, le orchidee della mostra sono ancora da risistemare in serra).
E’ bene che queste cose si sappiano: è facile, troppo facile fare gli “esperti” delle orchidee altrui in esposizione, è molto più difficile ed impegnativo coltivarle e mostrarle.
Parafrasando un’affermazione molto incisiva, scritta di recente sul web da un appassionato orchidofilo italiano (molto vicino agli ambienti Vaticani), possiamo concludere così: qualche “esperto” in meno e qualche mostra amatoriale in più in Italia, toglierebbero le nostre orchidee “dall’ angolo della vergona”

Nota: altre foto e notizie sulla mostra le trovate sul sito di Alberto