Oncidium e pavoncelle

I frutti dell’amicizia
Ripeto spesso che internet, i forum, le mailing list, i blog e tutti gli strumenti che la moderna tecnologia ci mette a disposizione, a nulla valgono se le comunità virtuali che essi creano non producono contatti reali fra le persone che le compongono.
Con l’ausilio di questo blog e con le iniziative del nostro Club orchidofilo, capita spesso di concretizzare quanto scritto sopra.
La nostra è una vera comunità alimentata dalla comune passione per le orchidee, internet è solamente una, delle componenti che la caratterizzano, forse neanche la più importante.
A conferma di quanto scritto sopra, desidero raccontarvi due piacevoli eventi.

L’antefatto
Una ventina di giorni fa, Tiziana da Rimini.. quella dei miracoli (ora vive in Romagna ma di radici trevigiane) è venuta a far visita alle orchidee, lo fa sempre quando sale al nord dai suoi e in quell’occasione, come si usa fra amici, ha portato anche qualche regalino: il pane dello zio fornaio, una bottiglia di vino e…udite udite, una coppia di colombi bianchi, belli, bellissimi.
Il pomeriggio piovoso ed umido era di quelli da buttare, ma i regali, le orchidee e la piacevole conversazione hanno riscaldato la situazione. Le ore sono volate via, Tiziana era in compagnia di un’ amica con la sua tartarughina reduce da una visita veterinaria, un caffè due piccoli bouquet, due piantine per alimentare il “virus” e via.

I frutti

La coppia di colombi bianchi, dal nome popolare “pavoncelle” per la struttura delle piume delle code, svolte a raggiera come quelle dei pavoni, evidentemente si trova bene a casa mia ed ecco che a distanza di pochi giorni… la pavoncella già mostra il suo primo uovo.
Ora ha deposto anche il secondo
e sta covando con passione.
Intanto lui, il maschio orgoglioso, fa la guardia affinché nessuno disturbi la sua signora.
Forse per i primi giorni dell’anno nuovo vedremo nascere i piccioncini, grazie Tiziana!!
A coronamento di quella giornata, ecco la mail e la foto inviatami da Tiziana, che mostra la sua piantina in fiore, ricevuta in occasione dell’incontro:” Oncidium ornithorhynchum “. Leggete anche questo articolo sul sito di Alberto Ghedin.

Ciao Guido,
ecco l’Oncydium che mi hai regalato, ora è tutto fiorito. E’ bellissimo, ho trovato anche un bel vaso dal colore simile ai fiori e in mezzo al tavolo è stupendo e mi profuma tutta la sala. Grazie, grazie, grazie!!!

Che dire? Se questi sono i frutti significa che siamo sulla strada giusta 🙂
…e visto che ci piace anche giocare, apriamo il concorso voto: “Dai un nome alle pavoncelle”
Il premio? Uno o due semi di Peristeria elata al nome più gettonato di entrambe le pavoncelle 😆

12 pensieri su “Oncidium e pavoncelle

  1. Alberto

    Quel “nido” l’ho costruito da poco appalottolando una di quelle reti della corteccia di palma, (è una prova), vi ho inserito una divisioncina di epidendrum porpax. Ciao a tutti Alberto

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  2. Antonio

    Fantastico Guido, poetico, come sempre dimostra il tuo animo!
    Ma l’Oncidium ornithorhyncum nel sito di Alberto, che mi pare ambientato con un nido vicino, è vero o ho visto male?e se sì il nido è quello di cui parli nella tua bellissima descrizione?
    Il mio, che è in vaso, è in fiore da almeno 1 mese, bellissimo.
    Per me il profumo è un misto di odore da “freschino” di uovo sbattuto.
    Ciao a tutti, Antonio Camani.

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  3. Tiziana

    Ciao Guido,

    sapevo che le pavoncelle avrebbero trovato un nido accogliente da te, nella tua oasi verde si sta come in paradiso!! Tu ami profondamente la natura e gli animali lo sentono subito…riesci a moltiplicare incredibilmente le orchidee ed ora pure i piccioni!! Complimenti!! Grazie per il post, mi fa molto piacere sapere che i morosini stanno bene…e visto che si guardano così amorevolmente io li battezzerei “Rosy e Guido” in onore a te e tua moglie che siete una coppia veramente splendida. Saluti dalla Romagna solatìa…

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  4. Vincenzo Ghirardi

    Da buon veronese, anche se d’adozione, opto per Giulieo e
    Rometta. Pardon, volevo dire Giulietta e Romeo; due nomi
    simbolo universale dell’amore, visto che ha già prodotto i
    suoi frutti.

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