Etilene in serra

Un fenomeno che si manifesta nelle giornate buie invernali
Puntualmente anche quest’inverno, dopo una settimana fredda e nuvolosa – stufe in serra funzionanti notte e giorno – complice il gasolio con troppa paraffina, tantissime fioriture sono avvizzite precocemente nella mia serra.

Come si manifesta il fenomeno
Nel giro di pochi giorni, 2 o 3 al massimo, appassiscono tutte le fioriture presenti in serra….lo spettacolo è angosciante: fiori dell’Angraecum sesquipedale accartocciati e trasparenti, quelli di Cattleya, Laelia, Phalaenopsis, liofilizzati e cadenti, e tanti altri nelle stesse condizioni.

Nella foto a sinistra potete notare lo strano avvizzimento dell’infiorescenza di Laelia anceps

All’inizio non te ne accorgi, poi noti qualche fiore precocemente appassito e non dai tanta importanza, ma ad un certo momento volgendo lo sguardo in lontananza realizzi che qualche cosa di strano è accaduto… ed è già troppo tardi per correre ai ripari.
Oltre alla generale maturazione precoce di tantissimi fiori si nota anche un esteso ingiallimento di molte foglie ed in certi casi addirittura la caduta!!
Questo fenomeno si presenta puntualmente durante la stagione invernale in concomitanza con prolungati periodi di giornate nuvolose e/o nebbiose. In questi casi la serra rimane quasi sempre chiusa e senza ricambio interno dell’aria in quanto aprire significherebbe dar fondo alle riserve di gasolio…ed al portafoglio.
L’elemento scatenante però è la sommatoria di vari fattori:
1-Ambiente di coltivazione senza ricambio d’aria.
2-Presenza in serra di fioriture eccessivamente mature.
3-Presenza di gas incombusti provenienti da stufe ad aria calda mal funzionanti, installate all’interno della serra.

Etilene
E’ un alchene a 2 atomi di carbonio ed è un composto con azione ormonale volatile: l’etilene, infatti è un gas.
Esso è prodotto nelle piante soprattutto a livello dell’apice del germoglio, dalle foglie verso la fine della stagione vegetativa, dai fiori e dai frutti all’inizio della maturazione.
L’Etilene è un gas che agisce come ormone di maturazione e d’invecchiamento sulle piante.
La contaminazione dell’aria da Etilene può derivare da frutti e ortaggi, da materiale vegetale putrescente, da incompleta combustione di carburi (gas di scarico) e dalla naturale emissione di fiori recisi e dalle piante in vaso.

Fonti Principali d’emissione di gas Etilene
Presenza di ferite nella frutta e nei fiori, funghi e muffe presenti nell’ambiente e nei prodotti, presenza di rifiuti organici, scarichi di autoveicoli e sistemi di riscaldamento a petrolio o a gas.

L’etilene è un ormone vegetale.
Sul finire del 1800, quando era usato il gas per illuminare le strade, si osservò che gli alberi in prossimità di lampioni stradali perdevano le foglie più velocemente di altri alberi. Si dedusse che il gas e gli inquinanti atmosferici erano le cause del danneggiamento meccanico dei tessuti vegetali e nel 1901 l’etilene fu identificato come il composto attivo del gas, da uno studente russo: Dimitry N.Neljubow.
La prima indicazione che l’etilene era un prodotto naturale dei tessuti vegetali, fu riportata da H. Cousins nel 1910. Cousins notò che quando le arance erano imballate e spedite insieme alle banane, queste ultime maturavano prematuramente.
Nel 1934 R. Gane identificò chimicamente l’etilene come un prodotto naturale del metabolismo vegetale e fu classificato come ormone a causa dei suoi effetti sulle piante.
Per molti anni l’etilene non fu riconosciuto come ormone vegetale importante. Nel 1959, dopo l’introduzione della gas cromatografia, l’etilene fu riscoperto e ne fu riconosciuto il significato fisiologico come regolatore di crescita vegetale. (Burg e Thimann, 1959)

Principio attivo
Nome comune: etilene.
Formula di struttura: CH2=CH2

Notizie generali:
Idrocarburato insaturo, altamente reattivo e regolatore della crescita delle piante.
L’etilene è un gas infiammabile, molto pericoloso a causa del rischio di esplosione in presenza di ossigeno. E’ incolore, chimicamente stabile in condizioni normali, non tossico. E’ presente allo stato gassoso alle temperature fisiologiche, ma, di fatto, nelle cellule è presente in soluzione e in tale stato si diffonde nelle piante (nel sistema intercellulare).
Inoltre, attivando il processo di senescenza delle cellule è in grado di innescare un effetto a cascata, incrementando la sua stessa sintesi.
Viene prodotto con processo di cracking termico dal petrolio e dal gas naturale.

Situazione…ora.
Ho fatto la manutenzione ai bruciatori delle stufe, inoltre, due provvidenziali giornate di sole mi hanno consentito di tenere aperta la serra per molte ore…ho anche tolto fiori e foglie senescenti, speriamo bene e nel dio sole!
Intanto qualche nuovo fiore comincia ad aprirsi, le orchidee vincono sempre!! Però il morale è a pezzi 😉

14 pensieri su “Etilene in serra

  1. Axo

    Ciao Guido,
    e’ un po’ che manco – ste due settimane ho fatto la pallina da flipper tra Ulm, Brescia, Milano e Torino cosi’ tante volte che non so piu’ dove finisce il fondoschiena e dove inizia il sedile della macchina – e mi spiace di apprendere cattive notizie, ma credo che ci sia gia’ qualche soluzione industriale, forse applicabile alle tue serre.

    Mi risulta che i frigoriferi che conservano le mele tutto l’anno, praticamente da un autunno all’altro, per impedire che la frutta marcisca abbiano integrato un sistema di eliminazione – controllo dell’etilene.

    Non so di preciso quale sia ne’ i costi coinvolti, ma sono praticamente certo che esista.
    Cari coltivatori di mele Anauniensi fatevi vivi!

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  2. Gianni

    Coraggio Guido che con il sole tornano i fiori, questa storia della frutta e dell’ etilene la racconto dappertutto ma nessuno mi crede.
    auguri per bussolengo e vedrai che sara`un successone, se da me`tutto va bene penso che potro`venire a S. Dona`per S. Marco, senno`piu`tardi.
    cari saluti a tutti
    Gianni

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  3. Claudio TG

    Dai Guido, su col morale 😉 Pensa a noi poveri coltivatori casalinghi, con poche piante, quando perdiamo una fioritura.. Tu con 4000 piante (4000 solo perché è lì che ti sei fermato a contare) nel giro di poche settimane sarai nuovamente invaso dalle fioriture ! 😉
    Claudio

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  4. Bruno da Padova

    Maya bisogna stare attenti ai colpi d’aria perchè a me è sucesso proprio in questo periodo con il freddo che una phal.con più di 40 boccioli si è bloccata e si stanno seccando tutti solo perche era vicina alla porta e aprendo e chiudendo la porta ha preso freddo. un salutone a tutti Bruno

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  5. Guido Autore articolo

    Grazie, grazie, per la mostra di Bussolengo ci sarà bisogno di una massiccia presenza delle vostre fioriture.
    Ho voluto scrivere questo post per sottolineare che, coltivare orchidee, tante, diverse e tutte in condizioni relativamente critiche, non è facile, qualche problema è sempre in agguato.
    X Tiziana: per completare la giornata nera, ieri è morto anche Silvestrino, l’altro colombino, figlio delle tue pavoncelle – i genitori hanno fatto di tutto per convincerlo a nutrirsi da solo e poi l’hanno abbandonato al suo destino.
    L’ho raccolto dal suo nido in grave crisi ipotermica, ma ancora con un flebile respiro, l’ho tenuto fra le mani al caldo e si è ripreso, l’ho nutrito per 4 giorni ma è stato inutile.
    X Bruno: potrebbe essere se non c’è ricambio d’aria.
    Guido

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  6. Maya R.

    Intanto ti ringrazio Guido per questa scheda così precisa ed illuminante, beata l’ignoranza di chi come me, per paura di improbabili colpi d’aria ricambia poco l’aria nella stanza delle bimbe e poi si lamenta di fioriture troppo bervi… Magari quando ci vediamo ti sottoporrò qualche quesito, forse riesco a ricavare un piccolo spazio per una serra ma è solo mt 3.50×3, con un’altezza di 2.05 orientata a sud ovest, ho paura che non vada bene.
    In secondo luogo, su col morale, mi rendo conto che lo spettacolo dev’essere stato tutt’altro che piacevole ma la tua preparazione ha saputo rispondere subito all’emergenza, il resto lo faranno le tue meravigliose creature, sicuramente forti e sufficientemente sane da reagire all’incidente!
    Un caro saluto a tutti,
    Maya

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