Archivio mensile:Aprile 2008

Son tornate a fiorire le Morio

Prime uscite per ritemprarsi l’occhio e lo spirito !!!

Orchis morio
Grazie a questo inizio primavera abbondantemente bagnato, alle sorgenti del Sile la stagione di fioritura delle orchidee spontanee presenti nel molinieto, prato umido stabile di poco più di 2000 mq. che prende il suo nome dalla pianta erbacea predominante, appunto la Molinia caerulea è iniziata bene, oltre 50 gli steli di Orchis morio (L.), orchidea pagliaccio o minore presenti in varie forme e sfumature di colore, dal rosa pallido al viola intenso.
Lungo i bordi del Corbetta Nuovo, piccolo ruscello di risorgiva e primo affluente del fiume Sile, si possono trovare oltre alla Listera ovata (L.) R. Br. altre interessanti “chicche” naturalistiche, come l’ Ophioglossum vulgatum (L.) ofioglosso comune, felce che cresce in prati umidi e torbosi dalla particolare foglia unica ed ovata, con una spiga lungamente peduncolata con gli sporangi su ciascun lato.
Listera ovata
La nostra ricerca di orchidee viene spesso interrotta dalle presenze, spesso rumorose di mammiferi e uccelli che attirano la nostra attenzione.
Alla mattina presto non è così difficile incontrare la volpe, mentre assistere alla lotta per le femmine e il territorio tra maschi di lepre succede spesso come per gli scontri vocali e fisici tra i maschi di fagiano, che sfoggiando il loro magnifico piumaggio da riproduzione, si affrontano in arene libere da vegetazione come antichi gladiatori.
Oltre a loro altri uccelli, solo per citarne alcuni, gli aironi cenerini, garzette, picchi verdi e rossi, gazze, ghiandaie, fringuelli, verdoni, usignoli, capinere, cannaiole che, presi dal fervore riproduttivo, con i loro richiami e canti riempiono l’aria di questo territorio dove ancora la naturalità è predominante.
Rana latastei
Oggi però il nostro interesse è catturato da un piccolo anfibio, la Rana latastei (Boulenger 1879) rana di Lataste, rana rossa di pianura il cui areale comprende i boschi planiziali, gli incolti e i prati umidi e si limita all’ Italia settentrionale : dal Piemonte al Friuli Venezia-Giulia, attraversando la Lombardia e il Veneto.
Oltre alla Orchis morio e la Listera ovata, altre nove specie di orchidee spontanee sono presenti nel molinieto.
Le due Gymnademie, la conopsea e l’odoratissima, l’Orchis laxiflora, le due Platanthere, la bifolia e la chlorantha, la Cephalanthera longifolia, l’Epipactis palustris, la Serapias vomeracea e la più rara, dalla fioritura incostante, la Spiranthes spiralis.
Invitiamo tutti gli amici orchidofili a visitare l’area che oltre alle orchidee spontanee conserva esempi di flora e fauna di grande valore naturalistico.
Ciao a Tutti
G. & C.I.

Orchis morio?

Cominciamo a fotografare le nostre spontanee

Un cortese visitatore del blog, fotografo amatoriale ed amante della natura ha inviato in redazione questa foto.
L’autore della foto ritiene che l’orchidea sia una Orchis morio
Ritengo di poter confermare genere e specie, con l’aggiunta che si tratta di una forma ‘alba’ e quindi abbastanza inusuale.
Mi piacerebbe fare una bella scheda su questa specie, ma prima gradirei qualche conferma dagli “esperti spontanei” e magari anche altre indicazioni dall’autore, ad esempio: zona geografica, ambiente circostante, altitudine e periodo della foto…grazie per l’aiuto.
Note sull’areale di ritrovamento:
La pianta è alta circa 20 cm ed i fiori sono sul cm anche scarso.
La zona di ritrovamento è sul litorale del Cavallino – VE (vedi mappa allegata), zona pineta di Ca’ Ballarin.
Distanza dal mare circa 80 mt , altezza suolo sul livello del mare 1 mt. ca.
Il ritrovamento risale ad una decina di giorni fa, in fioritura con altri esemplari simili ma tutti di cromia violacea (questa era l’unica bianca)
Terreno ricco, suolo erbaceo abbastanza compatto e umido, leggermente in discesa, ma a stretta vicinanza a suolo di tipo sottobosco (pineta marittima).
Zona in penombra proprio a causa della vicinanza dei pini.

REWIND: Interrelazioni tra formiche e mondo vegetale

Con questo articolo inizia la collaborazione di questo Blog con Marcus Vinicius Locatelli, 24enne ingegnere agronomo, laureatosi nel 2006 presso la Federal University of Viçosa.
Marcus sta attualmente frequentando un master presso il dipartimento dei suoli e la nutrizione delle piante presso la stessa istituzione. La sua linea di ricerca è la fertilità del suolo e la fecondazione delle culture, in particolare, il lavoro con la modellazione. Sta sviluppando, in concomitanza, alcuni lavori con le orchidee.
Da appassionato di queste ultime ha aperto un blog Orquidofilia e Orquidologia ricco di interessanti spunti e osservazioni che cercherò di tradurre in bilingue.
Questo è il suo ultimo lavoro:
foto Marcus V. Locatelli

Non è raro trovare nei boschi, macchie di orchidee e di altre piante come Bromeliacee piene di formiche.

Ci sono una serie di noti rapporti ecologici tra formiche e piante, ben al di là del legame erbivoro delle formiche che tagliano le foglie.

Per esempio, mutualismo, o protocooperazione che è caratterizzata da entrambe le specie, piante e insetti, che ottengono benefici reciproci da questa associazione.
foto Marcus V. Locatelli

Le piante sono ben lungi dall’essere passive con l’ambiente circostante, i loro corpi sono biochimicamente comunicanti tra di loro, inducendo una risposta fisio-morfologica per la loro sopravvivenza.

Tra le morfologiche è inclusa la produzione di cuticole più spesse, come barriere fisiche contro gli attacchi dei parassiti, come pure per le strutture dei loro organismi che servono da riparo per i predatori dei loro parassiti; per esempio, le piante mirmecofite, esempio speciale, nel nostro caso, un’ orchidea dell’America Centrale: la Myrmecophila tibicinis o Schomburgkia tibicinis (Bateman ex Lindl.) Rolfe, Orchid Rev 25: 51 (1917), anche qui, con buchi e camere sul fondo degli pseudobulbi che servono come rifugio per Formicidae.
foto Marcus V. Locatelli

E tra le fisiologiche, riassumendo, una gamma enorme e poco comprensibile di metaboliti secondari, come i fenoli, che li rendono molto indigesti per i loro nemici. Ci sono anche i semiochimici, utilizzati per la comunicazione tra gli organismi della stessa specie, i feromoni, e tra diverse specie, allelochimici, illustrando questi ultimi, come le piante sotto attacco da parte dei loro nemici dicono ai nemici naturali degli stessi: “vieni qui c’è cibo per te”, attraverso sostanze volatili rilasciate nell’ambiente, che servono loro da “guida” fino al loro arrivo, sostanze che sono chiamate anche infochimici, che sarebbero di grande importanza per la caccia a tali specie di insetti, nomadi e solitari.

Nel caso di specie predatorie di formiche, e per la stragrande maggioranza degli eusociali, vi è la necessità per le colonie di essere costruite in luoghi protetti, come gli interspazi tra pseudobulbi e radici di orchidee epifite e, ricordando anche che molte di queste sono endemiche delle foreste, vivendo esclusivamente sulla corona degli alberi, dove predano il cibo, prede erbivore che abitano che di solito vengono attratte da piante adiacenti.

E la tendenza continua, vittime e aggressori che cercano di ingannarsi l’un l’altro.

Di recente nel Journal of Soil Science brasiliano, ho lasciato questa nota dicendo che “… a prescindere dal substrato tagliato, il rifiuto prodotto mostra concentrazioni più elevate di sostanze nutritive che le foglie, è importante luogo di riciclaggio delle sostanze nutritive nell’ecosistema. I rifiuti possono essere una delle principali ragioni dell’aumento della concentrazione di nutrienti nel suolo dei formicai”. Quindi, si potrebbe pensare che i formicai associati con macchie di orchidee, e che non tutte le formiche siano specie predatorie come le formiche tagliatrici di foglie, contribuiscano anche al graduale nutrimento delle orchidee epifite con l’accumulo di sostanze nutritive?
Le orchidee illustrate in questo post sono del tipo Microlaelia lundii (Rchb.f. & caldo). Chiron & VP Castro, Richardiana 2: 11 (2002), fotografate nell’habitat della regione di Oeste Paulista nel mese di agosto 2007.

Qui di seguito, una macchia molto influenzata da insetti e ragni.
foto Marcus V. Locatelli

Si può anche considerare che la presenza di formiche nei ceppi volte le preserva dall’essere raccolte da persone, nel caso di questo habitat con molte altre Microlaelia lundii, rende più difficile raccoglierle e verranno risparmiate, mentre altre saranno più sensibili.

25 Aprile: San Donà di Piave – esposizione di orchidee esotiche

25 Aprile, un giorno con le orchidee esotiche in esposizione

Nell’ambito della 31a edizione della Festa di Primavera Sandonatese, il Comune di San Donà di Piave mette a disposizione di Orchids Club Italia, la Galleria del Caffè Letterario, dove sarà allestita la 2a edizione di “orchidee esotiche in galleria”.

Scorcio della 1a edizione

Dove trovarci
Il luogo destinato alla mostra è situato a lato dei portici, nella centralissima Piazza Indipendenza presso il Centro Culturale “Corte Leonardo” a fianco del Municipio, recentemente impreziosito da una nuovissima galleria di ispirazione Gaudìana, opera dell’architetto Toni Follina di Treviso, che vuole essere l’espressione viva della dinamicità Sandonatese, nonchè salotto culturale, luogo di incontro dell’arte e delle idee.
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Phalaenopsis, gioie e dolori… anche per i venditori.

Scrivere un post con tema “le Phalaenopsis” è fin troppo facile, in questo caso desidero farlo per due motivi, il primo bello e l’altro… quantomeno sconcertante

Questo è quello bello:
La mail di Noemi
Buongiorno a tutti/e,
qualche mese fa vi avevo scritto disperata per via dei boccioli secchi di Phal.
Ecco cosa mi ha regalato questo mese la stessa Phal grazie ai vostri preziosi consigli. Quindi GRAZIE!!!
Ho adesso due quesiti per voi:
Il primo riguarda quella strana creatura cresciuta sull’altro stelo (di cui vi mando la foto). Sembra una nuova piantina, ma non vedo radici: cosa devo fare?
Il secondo quesito invece riguarda degli Odontoglossum: volevo chiedervi cosa fare una volta che la pianta è sfiorita? Taglio lo stelo? e a che altezza?
Grazie ancora di tutto. Se non fosse stato per voi mi sarei disperata inutilmente, e invece veder fiorire il mio “semplice” ibrido, mi ha riempito di gioia.
Saluti a tutti/e,
Noemi

Hai visto Noemi, in un sol colpo hai ottenuto un bel stelo fiorale ben fiorito ed una nuova piantina 😉 sì quella strana creatura è un figlioletto (comunemente chiamato keiki…leggi questo post), una nuova piantina che piano piano emetterà le sue brave radici. Quando saranno lunghe dai 5 ai 10 cm potrai staccare la piantina e sistemarla in un nuovo vaso.
Lo stelo dell’ Odontoglossum puoi tagliarlo con tranquillità…ovviamente sterilizzando l’attrezzo con cui interverrai.

Quello sconcertante: mercato delle Phalaenopsis in tracollo.
Era nell’aria, l’invasione di Phalaenopsis che da tempo riempie gli scaffali di ogni garden, di ogni fiera e di tutti i centri commerciali, sta segnando il passo. Complice forse la crisi economica generale o forse l’eccesso di produzione, sta di fatto che in Olanda soprattutto, il mercato delle orchidee è fortemente in crisi.
La crisi è esplosa proprio nel cuore della produzione e del commercio delle orchidee, in Olanda.
Pare che, su è giù per l’Italia girino dei Tir con targhe del nord Europa carichi di orchidee, generalmente Phalaenopsis, alla ricerca di qualche occasionale acquirente grossista…a prezzi veramente stracciati.
Non ho notizie più dettagliate, certo che non è un bel segno.
Desidero concludere questa notizia flash con una raccomandazione: prima di acquistare orchidee, attente/i ai prezzi di ricarico…in queste situazioni i furbetti del quartierino sono sempre dietro l’angolo.