Aerangis mystacidii (Rchb. f.) Schltr. 1917
Collezione Guido De Vidi -diritti riservati.
Sinonimi: Aerangis mystacidioides Schltr. 1915 ; Aerangis pachyura Schlechter 1918; (basionimo) Angraecum mystacidii Rchb. f. 1847; Angraecum pachyurum Rolfe 1813; Angraecum saundersiae Bolus 1888
Il nome di specie fa riferimento alla somiglianza con le piante del genere Mystacidium
E’ da qualche anno che questa specie trova il suo habitat ideale su di una zattera di sughero appesa al muro della mia prima serra con la testa alla buona luce, ma protetta da un grande esemplare di Tillandsia.
Qualche mese fa ho tolto il grande esemplare di Tillandsia, che filtrava parte della luce diretta a questa specie e forse anche l’umidità circostante.
La fioritura – come si può vedere è da premio – ma la pianta è in forte stress, a tal punto da pormi qualche preoccupazione. Sto pensando di recidere parte degli steli fiorali, nel frattempo l’ho spostata in ambiente più ombroso.
Descrizione e note di coltivazione.
Questa specie, epifita e miniatura, si trova in Sud Africa, Zimbabwe, Mozambico, Malawi e Zambia nelle foreste fluviali, nelle gole dei torrenti lungo il piccoli strapiombi e cascatelle d’acqua, ma anche nelle foreste sempreverdi o boschi lontani da acqua, ad altitudini tra 60 e 1800 metri.
Pianta cespitosa con 2-8 foglie per unità vegetativa, oblanceolate, obovate, coriacee e leggermente carnose, inegualmente bilobate che possono arrivarare a 10 cm di lunghezza. Fiorisce in tarda estate inizio autunno producendo lunghe infiorescenze (30 centimetri) che portano da 3 a 25 fiori bianchi (3 cm di diametro) fragranti di notte.
Aerangis mystacidii vive bene se montata su zattera in ambiante ventilato a temperature calde diurne e fresche di notte, ombra moderata, alta umidità nella stagione di crescita e un riposo asciutto freddo.
Ti avevo fatto le mie congratulazioni anch’ io, boh.
di nuovo congratulazioni anche da parte mia
Gianni
Complimenti Guido
Questo è il ringraziamento delle tue bellissime ,per non averle lasciate andare!!!
Ci sarà a Villa Manin?
Cordiali saluti
Severino e Orietta
E’ una specie molto resistente, io ne ho due, tutte e due sopravvissute ai -3° C e una ha continuato addirittura a fiorire. Sono piante di lenta crescita e il tuo esemplare è magnifico. Io le tengo nella zona più interna della serra.
Ciao Alberto
Davvero una fioritura impressionante. Per usare una similitudine fotografica la terza foto, nel mio immaginario, somiglia davvero ad una piccola cascatella d’acqua ripresa con un tempo di posa lungo (1/8 a 1/30) ottenendo cosi l’acqua con l’effetto flou.
che fantasia!!!però è vera la tua osservazione.
Speriamo che la pianta non ceda… è l’unica che ho.
PS) se ti va fai un salto da me a … raccattare divisioni 😉
Ciao Guido