L’idea del bancale intelligente.
Quel giorno ero intento a costruire i bancali per la nuova serra, in loco, quando mio figlio (tecnologico ante litteram), guardandomi con fare compassionevole esordì: “Così non va caro papà! Il bancale deve essere modulare e componibile, solo così potrà soddisfare tutte le esigenze, in serra userete vari moduli fino a raggiungere le dimensioni di ingombro desiderate e nelle verande delle signore “Maria”, potrà starci il modulo base che non dovrà superare l’ingombro di uno o due metri: IKEA insegna” – concluse.
E’ così che cominciò a frullare nella mia testa, l’idea del “bancale intelligente”, di poco ingombro, componibile con facilità, resistente e modulare. Quasi ogni giorno il mio pensiero andava a quel vecchio fabbro, conosciuto anni fa in Grecia a Cleo, piccolo paese dell’Isola di Lesbo.
La sua bottega era poco più che una grotta buia dalle pareti scure, informi, con il pavimento fatto di unti sedimenti polverosi, ma dalle sue mani uscivano dei veri capolavori. Chissà, forse era la reincarnazione di Efesto, nella mitologia greca e Vulcano in quella latina, dio del fuoco e dei Fabbri.
Vulcano forgia le folgori per Giove
Pieter Paul Rubens (Siegen, Vestfalia, 1577 – Anversa 1640)
Mitologia, fonte di ispirazione
Efesto, divinità greca del fuoco, figlio di Zeus e di Era, nacque zoppo, e per questo la madre lo gettò dall’Olimpo in mare, dove fu raccolto dalle ninfe Eurinome e Tetide. Si racconta che Efesto per vendicarsi della madre le costruì un trono d’oro con dei lacci inestricabili per chi vi si fosse seduto; Era vi rimase avvinta e per scioglierla, Dionisio convinse Efesto a risalire nell’Olimpo per liberarla dai legami che egli solo sapeva districare. Da allora Efesto è il dio dei fabbri ed è a lui che abbiamo chiesto collaborazione per creare: il trono per le tue passioni verdi.
Il bancale intelligente
A dire il vero non è stato proprio Efesto a dar vita al nostro “prototipo”, ma quello che vedrete in sequenza fotografica è opera di un bravo artigiano modenese e verrà presentato in anteprima a Pordenoneorchidea 2014.
Come si può vedere nella foto a sinstra, ecco tutto l’occorrente per costruire una unità modulare a tre gradini con alzata di 2 m x 1,5 di lunghezza.
I moduli sono facilmente componibili e sono stati studiati per resistere all’aggressione degli agenti esterni attraverso una verniciatura integrale a caldo. il peso complessivo del colle è di circa 30 Kg.
Sono sufficenti 6 bulloni – et voilà – e l’intera struttura sta in piedi. Questa può essere singola (con tre gradini di lato, vedi foto) e appoggiata a parete, oppure doppia e sistemata nella parte centrale della serra. Il tutto è regolabile in altezza a seconda degli usi e dei luoghi.
L’alzata è stata studiata per ospitare piante sistemate su zattera, ma anche, vista la sua maglia spessa e resistente, può essere attrezzata come giardino pensile dove poter creare gli habitat per alloggiare miniature di varia natura: Orchidee, Tillandsie, Succulente ed altre essenze da collezione.
Sappiamo tutti che le piante su zattera asciugano più velocemente rispetto a quelle in vaso, per questo motivo, sul lato più alto della griglia verticale saranno sistemati gli ugelli dell’impianto nebbia.
Ecco le prime due regine sedute sul “trono” di EFESTO, pare si siano trovate bene.
Al netto di piccole ed eventuali modifiche, questo “bancale intelligente” sarà presto disponibile nel mercato delle serre amatoriali: ovviamente è già brevettato. Per informazioni di vario genere inviate una mail a info@orchids.it
Pingback: Fresco e umidità in serra: con “SerreGiardini” si può | Orchids.it