Si presentava così, oggi, quel magnifico e lussureggiante esemplare di Stanophea nigroviolacea, ormai quasi tutta sfiorita.
Lo sguardo sul terreno focalizzò quel che rimaneva dei suoi fiori, così imponenti e profumati solo qualche giorno prima, e d’un tratto mi assalì un turbinio di sensazioni: tristezza, già nostalgia e attesa per la prossima fioritura, ma soprattutto occasione per qualche riflessione sulle parentesi della vita, quelle della pianta, della nostra, della vostra, della vita in generale.
Le stagioni della vita
Chissà, saran gli anni, tanti ormai, che facilitano l’andare con i pensieri alle stagioni passate, sarò forse io, per certi versi troppo sognatore, ma se avrete la bontà di seguirmi “riavvolgeremo” insieme le stagioni della vita.
La stagione degli amori.
E’ la stagione più calda, d’un tratto scopri l’amore nei sentimenti, nel corpo e nell’anima; tutto diventa luminoso ed ogni impulso della tua vita è rivolto ad alimentare nuove e piacevoli sensazioni. Si scopre e si fa l’amore, proprio come è capitato qualche giorno fa ai fiori della nostra Stanhopea.
Di neccessità virtù, si dirà. In assenza delle api euglossine (maschio), i fiori nel massimo del loro splendore hanno accolto di buon grado anche la mano dell’uomo.
La stagione della fertilità.
Ed eccolo il risultato degli amori: dopo qualche giorno dall’avvenuta impollinazione, già si cominciano a notare i rigonfiamenti delle capsule seminali, gravide e feconde. La gravidanza durerà diversi mesi, ma qundo saranno mature, ci doneranno centinaia di migliaia di nuove vite allo stato embrionale: la natura e l’uomo, nel nostro caso, faranno il resto: la vita ricomincia.
L’impollinazione
Un aspetto molto affascinante delle Stanhopeinae è la loro impollinazione.
Nel loro habitat naturale i grandi fiori sono impollinati ad opera dei maschi delle api euglossine, del genere Euglossa meriana ed Euglossa cordata, note come “le api delle orchidee.”
Ogni singola specie di api euglossine, visita solamente una specie di orchidea, questo a garanzia della non interferenza biologica.
Le api sono attratte ai fiori dal loro profumo, a volte dolce ed in certi casi pungente. Come si può evincere dalle foto, i fiori sono delle incredibili creazioni della natura, sia nelle loro forme, che nelle loro strutture complesse, modellate apposta per ottenere l’impollinazione.
Le Stanhopeinae attraggono le api con il loro profumo e servendosi di un sofisticato meccanismo le obbligano ad effettuare percorsi utili a garantire la fecondazione.
I fiori rendono il loro “bocconcino” di nettare alle api visitatrici, le quali poi lo trasformano (attraverso una loro secrezione ghiandolare) in fragranza utile per attrarre le loro femmine.
I fiori sono di breve durata ed all’evidenza, con un sistema così efficace d’impollinazione, se lo possono permettere.
E’ utile ricordare che la fioritura è sempre un dispendio d’energia.
La stagione della fine e dell’oblio.
I giorni della lussuria, del piacere e dell’ammirazione sono passati. Quel gruppo enorme di fiori non ha trovato la sua ape, peccato! Piano piano, uno alla volta, i fiori son appassiti e si sono staccati inesorabilmente dalle infiorescenze che li sostenevano: è finita per loro. Rimangono lì per terra muti e informi in attesa che “qualche anima buona” li metta a riposare più dignitosamente.