Archivio mensile:Dicembre 2015

Per farci gli auguri, si diceva

12 Dicembre

gruppo_jacquard_fioriTrovarci per Natale con gli Angeli di Schio.
Gruppo Orchidee Giardino Jacquard (GOGJ)
Per farci gli auguri, si diceva. Per parlare un po’ di orchidee fra amici al ritrovo nella Giardineria Drago, si diceva! Per far quattro ciacole con Lucullo, si diceva!
E ne è venuta fuori una piacevole rimpatriata, senza schemi, senza, …”no tu no”.
Ecco alcune immagini:
La regina indiscussa: Bc. Pastoral ‘Innocence’ AM/AOS
(C. Mademoiselle Louise Pauwels x Bc. Deese)
… e poi, tutti a cena.

A fine serata non poteva mancare la “pozione magica” scaccia “cuculi” da Schio 2016! 😉
… offertaci dalla simpaticissima Jenni.
NB) il tavolo del “Menù ossi” non era il nostro! 😉

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Con poche Lire… e tanto amore

stella_ di_ natale Con poche Lire… pardon, Euro! La stella di Natale.
I miei nipoti in Germania: “Nonno abbiamo fatto l’albero di Natale e sulla punta c’è la stella… ma una stella vera, nonno!
Il nonno: “cari nipotini d’oro, per Natale, a casa vostra, a Pero troverete una grande stella di Natale, luminosa come non mai… eccola è gia arrivata”.
Una stella fai da te: una lampadina a led, un po di policarbonato per telaio, tessuto non tessuto di copertura, fil di ferro per legante … et voilà! Ecco la stella del nonno, unica… con poche lire e tanto amore!

Laelianthe Bowri-Albida ‘Pink Lady’

Le foto di questo articolo sono relative ad una orchidea che vive da 30 anni nella collezione Rio Parnasso, è un ibrido primario realizzato 114 anni fa, e come altri di quel periodo, oltre a portarsi dietro la solita incertezza tassonomica è ormai introvabile.

La storia di questo incrocio può cominciare dalla fine, ovvero dal suo cambio nome; Laelianthe Bowri-Albida al posto di Laeliocattleya Bowri-Albida, cambiamento di genere dovuto al nuovo nome assegnato ad uno dei suoi genitori.

Status attuale:
Nome di cultivar: Laelianthe Bowri-Albida
Ex nome: Laeliocattleya Bowri-Albida
Genitori: Guarianthe bowringiana (Ex Cattleya bowringiana) × Laelia albida

laelia_albida_fiori Laelia albida Bateman ex Lindl. descritta in “Botanical Register” (1839). L’epiteto di specie deriva dal latino albidus nel senso di “biancastra”.
Questa specie è stata scoperta nel 1832 dal conte Karwinski nello Stato di Oaxaca (Messico). La scoperta è stata facilitata grazie all’evidente differenza di colore rispetto alle altre specie a quel tempo conosciute.

Tassonomia
Royal Horticultural Society (RHS) è l’organismo di registrazione internazionale di nuove specie, ibridi e cultivar di orchidee. Oltre alla presentazione di nuove specie o ibridi, spesso capita di dover assistere a cambi del nome di genere già usati da molti anni. La RHS nel 2003, su indicazione dei botanici Dressler e Higgins ha adottato modifiche alla nomenclatura di un gruppo di orchidee già incluse nel genere Cattleya.
Nel gergo della botanica, i tassonomi che si accapigliano in continuazione, chi per raggruppare e altri per separare sono ironicamente noti come “lumpers e splitter”.
IMG_20140928_104013182 Guarianthe bowringiana (Veitch) Dressler & W.E. Higgins 2003
Ex Cattleya bowringiana Veitch 1885

Sinonimi: Cattleya autumnalis Hort. 1885 – Cattleya skinneri Bateman var. bowringiana (Veitch) Kraenzl. 1892.
Nome della specie in onore del collezionista inglese di fine 1800, John C. Bowring. Ed è così che gli “splitter” hanno separato dal genere Cattleya, le specie bifoliate dell’America centrale, precedentemente incluse nel genere Cattleya, creando un nuovo genere Guarianthe (Gur.) Le motivazioni di Dressler e Higgins si sono basate sulle analisi del DNA, proponendo un nuovo nome generico a quel gruppo di ex Cattleya, formato da due parole unite: Guaria, che in Costa Rica significa orchidea, e l’epiteto greco (Anthea) per il fiore.
Le Cattleya spostate nel Genere Guarianthe sono: Gur. aurantiaca Gur. bowringiana Gur. deckeri Gur. patinii Gur. skinneri.

lc_bowri_albida_300Lc. Bowri-Albida ‘Pink Lady’ = Cattleya bowringiana x Laelia albida.

Laelianthe Bowri-Albida ‘Pink Lady’, come suggerisce il nome, questa orchidea è un ibrido tra Guarianthe (Cattleya) bowringiana e Laelia albida. L’origine dell’incrocio risale al lontano 1901 ed è stato creato da E.V.R. Thayer, giardiniere, ibridatore e collezionistalc_bouri_albida_fiori di orchidee per conto di Mr. E. O. Orpet So. Lankaster Mass., USA. Di questo incrocio esiste solamenteLa il clone’Pink Lady’ è l’unico nome di varietà disponibile.
Il periodo di fioritura è compreso fra la metà del mese di Novembre e tutto Dicembre.

Esiste un ibrido naturale fra L. anceps L. e L. albida, noto con il nome di Laelia Finckeniana ‘Kennedy, che, essendo abbastanza simile a Laelianthe Bowri-Albida, crea parecchia confusione.
L’originale Laelia Finckeniana è un ibrido naturale scoperto in Messico intorno a 1893, dove i periodi di fioritura di Laelia albida e Laelia anceps si sovrappongono. Da allora questo ibrido è stato riprodotto più volte artificialmente: due fra i cultivar più noti sono Laelia Finckeniana ‘Kennedy’ AM/AOS e Laelia Finckeniana ‘Fort Caroline’ HCC/AOS.
Tuttavia, è assai facile che le piante proposte oggi con questo nome è in realtà Laelianthe Bowri-Albida cper varie osservazioni, tra cui abitudine di sviluppo, numero e colore dei fiori; in buona sostanza i fiori di Laelia Finckeniana, morfologicamente sono molto simili a quelli di L. anceps.

Si consiglia di mantenere le piante di Laelianthe Bowri-Albida ‘Pink Lady’ più al fresco e al secco in inverno, troppa acqua può portare a marciumi. Entrambi i genitori durante il riposo preferiscono rimanere quasi asciutti. Substrato con buon drenaggio e coltivazione preferibilmente in cestelli di legno o di rete.

Dendrobium modestum

Le foto del post si riferiscono a piante in coltivazione nella collezione “RIO PARNASSO”.
Molti generi della grande famiglia delle Orchidaceae, sono di difficile interpretazione e continuamente rivisitati da tassonomi e botanici. La specie illustrata in questo articolo ne è un esempio, per questo motivo cerco di impostare l’analisi partendo da due punti fermi: foto e fonti di testo originali e originarie, avvalendomi di alcuni link di siti internet.
Eventuali contributi e/o correzioni sono graditi: si sa, con la tassonomia non è ancora stata scritta l’ultima verità.

dendrobium_modestum_fioriDendrobium modestum Rchb.f.
Pubblicato in Bonplandia (Hannover) 3: 222 (1855).
Autore: Reichenbach, Heinrich Gustav
Sinonimo: Ceraia modesta (Rchb.f.) M.A.Clem., Telopea 10: 292 (2003).

Il genere Ceraia è stato proposto nel 1790 dal gesuita e biologo portoghese João Loureiro, ma è rimasto neldendrobium_modestum_pianta limbo della tassonomia fino al 2003, quando Mark Alwin Clements ha pubblicato la sua revisione del genere Dendrobium. Corrisponde grosso modo alle sezioni Ceraia Aporopsis di Rudolf Schlechter e Crumenata di Ernst Hugo Heinrich Pfitzer.

Tuttavia, il nome di genere e di specie accettati rimangono Dendrobium modestum

Luoghi di endemicità e morfologia:
Dendrobium modestum, come le altre specie incluse nella sezione Crumenata (foglie teretiformi) sono comuni in diverse isole del Sud-Est asiatico e penisola Malese, raggiungendo l’Australia, la Nuova Guinea, Fiji e Guam.
La specie è endemica nelle Filippine, vive come epifita su alberi di piccole dimensioni, prospicienti la scogliera. Richiede temperature calde, le fioriture, seppur di poca durata si ripropongono più volte all’anno, generalmente dopo gli sbalzi di temperatura dovuti ai temporali.

Link e referenze su internet.

The Orchids of Peninsular Malaysia and Singapore
Di Gunnar Seidenfaden,Jeffrey J. Wood.

Atlas Of Living Australia

Biodiversity Heritage Library
Orchidaceae: illustrations and studies of the family Orchidaceae, issuing from the Ames Botanical Laboratory North Easton Massachiusetts. fasc. 1-7. Pag. 128.

Biodiversity Heritage Library Annales botanices systematicae. Pag. 280 – 281.

Biodiversity Heritage Library Botanical Pubblications of E.D. Merill. Pag. 352.

Pelatantheria insectifera riscoperta dopo oltre 100 anni di oblio

Ve la ricordate l’orchidea del socio? Ma dai, sono sicuro che molti di voi la coltivano con successo!
E’ quella “miniatura” della mia collezione, che Orchids Club Italia – quella indovinata esperienza associativa – ha donato una divisione ai suoi soci. Sì perché Orchids Club non chiedeva tessere; si entrava e si usciva senza patemi d’animo, con l’unico collante, la passione per la coltivazione delle orchidee.
Chi non conosce la storia, chiederà – “perché usi i verbi al passato prossimo e non al presente” – effettivamente verrebbe la voglia di tornare a far rivivere quella bella esperienza, chissà… si vedrà. Per ora limitiamoci a riscoprire con racconti e documenti, la sua grande vitalità, miseramente ferita qualche tempo fa dall’invidia e dalla gelosia di quel manipolo di miserabili che sempre alberga da parassita e da opportunista in ogni Associazione.
Eccola la pianta del socio: Pelatantheria insectifera
051 Pelatantheria insectifera (Rchb.f.) Ridl. 1896
Niente di nuovo, quindi, una bella esperienza con una specie tutto sommato facile da coltivare e nemmeno tanto appariscente. Sì il racconto potrebbe finire qui, ma se guardate le date dei post, osserverete che siamo nel 2007- 2010 e in quegli anni la nostra specie era praticamente scomparsa in situ; è stata riscoperta nella zona di Jim Corbett National Park nella parte occidentale Himalaya (India) dopo un oblio di più di 100 anni dalla sua prima descrizione. La notizia ed il nuovo lavoro di descrizione, distribuzione e ambiente ecologico appare nel 2012 su Richardiana , a cura di Jalal, J. S., P. Kumar, A. Kotia and G. S. Rawat.

Che ne dite, valeva la pena tenerla questa piantina? Quasi un tesoro! Vi manca, è morta, l’avete trascurata? Haii haii, niente paura daremo vita al “Circolo della Pelatantheria insectifera scomparsa.