Restrepia cuprea.


Restrepia cuprea Luer & Escobar

Restrepia cuprea Luer & R. Escobar 1996
Etimologia del nome di specie: dal latino cupreus, “color rame” con riferimento al colore del synsepalo.
Sottogenere: Restrepia
Sezione: Restrepia
Questa specie molto originale è endemica in una valle andina della regione di Antioquia nel nord est della Colombia e può essere trovata attorno ai 1700 m d’altitudine. Nella grande incertezza a riconoscere con sicurezza le varie specie del genere Restrepia, questa è inconfondibile per il diffuso e marcato colore rame del synsepalo dei suoi fiori. La pianta è di grande dimensione rispetto alla media del genere (14 – 18 cm).

Fiore: primo piano

Fiori
Il largo synsepalo è dipinto uniformemente di arancio-rame, esclusa una piccola maculatura color porpora, marginale, lungo i bordi esterni verso l’attaccatura. Il labello orientato nella stessa direzione del synsepalo è della medesima tonalità. Questa specie è rara e ricercata, apprezzata per la bellezza dei suoi fiori, molto duraturi e rifiorenti.

La classificazione infragenerica stabilita da Carlyle Luer divide le Restrepia in 3 sottogeneri:
Ecmeles, con una specie: Restrepia aberrans, caratterizzta dalla particolare struttura dei suoi sepali.
Pachymeles, anche questo monospecifico: Restrepia chocoensis, caratterizzata da foglie succulente e falciformi.
Restrepia, riferito a tutte le altre specie, ulteriormente divise in due specifiche sezioni a seconda della lunghezza del loro peduncolo fiorale:
Sezione Pleurothallopsis, che raggruppa le specie a peduncolo fiorale corto e fiori seminascosti dalle foglie (ad esempio Restrepia muscifera).
Sezione Restrepia, che comprende tutte le specie con il peduncolo fiorale lungo e fiori ben slanciati oltre le foglie.

Descrizione del genere
Le piante del genere Restrepia sono minute e senza pseudobulbi, epifite, più raramente litofite. Sono originarie dell’America centrale, dal Sud del Messico alla Bolivia, passando per il Venezuela fino all’estremo nord dell’Argentina.

Ecuador e Colombia sono i 2 paesi più ricchi di specie.
Prediligono ambienti freschi, umidi e luminosi: in natura vivono ad alte quote, lungo la catena delle Ande, a 1600 – 2400 metri di altitudine in ampi spazi luminosi vicino ai fiumi.
I fiori delle Restrepia escono dalla guaina che avvolge la parte basale delle foglie e compaiono in successione anche più volte l’anno, i sepali laterali sono fusi insieme e formano una sorta di piccolo scafo di vario colore e disegno.

Morfologia

La vegetazione si sviluppa su di un corto rizoma orizzontale dotato di radici, sul quale crescono nuovi germogli verticali costituiti da steli più o meno lunghi e avvolti da bractee somiglianti a carta sottile, dalle quali esce la nuova foglia e si formano i peduncoli fiorali.
Le foglie sono carnose, obtuse, larghe, a volte lunghe, stilizzate e tendenti ad assumere pigmentazioni violacee con l’esposizione a luminosità intensa. I fiori formatisi alla base delle foglie sono sostenuti da esili peduncoli, più o meno lunghi, che danno sovente la sensazione di spazialità ed altrimenti di timidezza, quando ad esempio sono nascosti dietro le foglie. I due sepali laterali uniti a forma synsepala sono la parte più appariscente del fiore, a volte punteggiati o striati di colore scuro su fondo crema, bianco, rosa o arancio.
Il labello minuscolo, generalmente orientato nella stessa direzione del sinsepalo (epiteto composto dal greco syn “insieme” e latino sepalum “sepalo”), organo derivato dalla fusione dei due sepali inferiori di un’orchidea, porta due lobi laterali destinati ad orientare l’insetto per l’impollinazione.

Pianta coltivata in vaso.


Coltivazione
Quasi tutte le specie del genere Restrepia, amano temperature fresche,  buona umidità e ambiente ventilato.
Anche se preferiscono temperature fredde, la maggior parte delle specie sono molto tolleranti a diverse condizioni ambientali: se il substrato di coltivazione è mantenuto sempre umido, sono in grado di sopportare temperature superiori ai 35 ° C. Le temperature colturali ideali sono comprese tra i 10 ei 18 C° di notte e da 18 a 26 C° durante il giorno.
Le piante di Restrepia possono essere coltivate in vasi con composto fine e drenante di corteccia di pino e sfagno sminuzzato, che può essere aggiunto alla perlite e carbone: possono essere coltivate con successo anche in puro sfagno, lana di roccia, o montate su zattere di sughero e di felce arborea.
E’ utile mantenere un buon tasso di umidità, al di sopra del 60% per le piante da vaso, vicino al 80% per le piante su zattere. E’ raccomandata una buona ventilazione ambientale.
Le Restrepia sono anche molto tolleranti verso la luce. Colture sotto luci artificiali funzionano perfettamente. Troppa luce provoca un arrossamento delle foglie, senza conseguenze per la salute delle piante. E’ da evitare la luce diretta del sole che brucia e produce la necrosi delle foglie.
In buone condizioni di crescita, i ciuffi di Restrepia raddoppiano di volume ogni anno. Molte specie, inoltre, producono piantine o keiki, ed è quindi possibile, se adeguatamente sviluppati, separarli dalla pianta madre.

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