Chi lo sa, se poi sarà giusto il nome di questo ibrido, ma poco importa. Il motivo di questa presentazione sta tutto nei ricordi. Il mio pensiero va indietro di tanti anni, quando l’invasione dei Dendrobium nobile ibridati non era ancora avvenuta.
Era un pomeriggio dei primi anni 80 del secolo scorso a Trieste nella serra di Nevio Ogrizovich, coltivatore di orchidee con il quale si pensava di dar vita ad un’Associazione, quella che poi sarà chiamata ATAO.
Ricordo che fui colpito alla vista di una mensola piena zeppa di piccole piantine di Dendrobium nobile, ibridi mi disse Nevio – “ho fatto un ordine alla Nursery Hawaiana Yamamoto, sono incroci selezionati visti e scelti da un loro catalogo… speriamo bene” aggiunse. Fiorirono qualche anno dopo e ci mostrarono dei fiori stupendi, allora non c’era traccia in giro di questi ibridi.
Iniziò così la ricerca della giusta tecnica di coltivazione, il famoso monsone secco da dare per non veder le piante filiare senza fiorire. Per la verità, e per fortuna, oserei dire, filiarono le piante di Nevio e qualche keiki giunse anche nella mia collezione.
Ecco il senso di questo post, nella foto si vede una delle poche piante rimaste, fiorita troppo tardi per essere portata in mostra a Pordenone. Nevio non coltiva più orchidee, ma ogni anno passa ugualmente per PordenoneOrchidea