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Categoria madre del blog: giorno per giorno con le orchidee, diario di un appassionato.

Aspettando il libro di Lance A. Birk

Sale la febbre in Orchids Club per l’attesa del libro “Paphiopedilum Growers Manual” di Lance A. Birk

Soprattutto l’amico Graziano sta facendo incetta di Aspirina e Tachipirina per tenere sotto controllo la sua “febbre da Paphiopedilum” ed aspetta con ansia l’arrivo del (Manuale del coltivatore di Phapiopedilum)…dobbiamo chiedere all’autore di fargli una dedica molto particolare.
Scherzi a parte, il genere Paphiopedilum continua ad affascinare moltissimi appassionati di orchidee e li tiene in continua tensione per le sue ricorrenti modificazioni ed implementazioni.

Questo post coglie il pretesto dell’incertezza tassonomica di una nuova specie (Paphiopedilum anitum) per avviare un dialogo (senza pretese scientifiche) conoscitivo sulle diversità e su come sono evidenziate dai tassonomi.

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Vanda teres

Eccola, bella ed imponente…ora si chiama Papilionanthe

Collezione Guido De Vidi – foto 23.05.06 – Diritti riservati

Papilionanthe teres (Roxb.) Schltr. 1915

Un’orchidea molto spettacolare, appartenente al genere Vanda. Questa specie è originaria del sud est asiatico: Nepal, India del nordest, Bhutan, Birmania, Tailandia, Cina del sud e dell’Indocina. E’ stata descritta e raffigurata in bellissime stampe da Roxburgh (soprintendente delle piantagioni di spezie nelle Indie – inizio 1800).
Ama tanta luce e tanto caldo: come potete vedere nella foto, questa straordinaria orchidea monopodiale dalle foglie teretiformi (da cui il nome teres), vive nella mia serra abbarbicata ad un traliccio, a radice nuda e proiettata verso il tetto.

Appena i nuovi fusti toccano il tetto li recido e faccio nuove piante per gli amici: lei mi ripaga con queste fioriture affascinanti.
Molti orchidofili la considerano, non a torto, una delle più belle orchidee create dalla natura.

Vi invito anche a leggere questo post, che racconta una bella storia di orchidee e di donne: cliccate

Dendrobium anosmum

Un dendrobium fragrante, che non può mancare nelle collezioni

Collezione Guido De Vidi – foto 14.05.06
Diritti riservati

Dendrobium anosmum Lindley 1845 Sezione Eugenanthe.

Il nome anosmum è di matrice latina e significa senza profumo, ma probabilmente il signor Lindley, quando ha descritto questa specie di orchidea doveva essere raffreddato, perchè i suoi fiori emanano un intenso profumo di rabarbaro.
Le fragranze dei fiori di orchidea sono spesso sconosciute al pubblico, altresì convinto della sua mancanza.

Odori e profumi
Un giorno giunsero in visita alla mia serra, alcuni ospiti, per la verità non tutti interessati alle orchidee. In coda al gruppetto c’era anche il giovane fidanzato di una ragazza della comitiva, ad un certo punto questi, visibilmente sorpreso esclamò: ” E’ questo fiore che sa da odore?”
La mia serra è un continuo approdo di appassionati e non di rado capita, che s’incontrino orchidofili di varie provenienze. Quella volta in serra c’era anche il “vecchio filosofo”, tutto solo e totalmente intento a farsi ammaliare dalle mille particolarità esotiche. Sentita l’esclamazione del ragazzo si girò repentinamente, lo prese cordialmente sotto braccio e disse: ” Vedi giovane amico, – gli uomini e i maiali odorano, le donne ed i fiori profumano”
Il giovane annuì e, a parziale giustificazione disse: “Non sapevo che le orchidee profumassero!”

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Pteroceras, orchidee misteriose.

Il genere Pteroceras, composto da poche specie (circa 15), è stato costituito nel 1842 per raggruppare le orchidee con i lobi del labello a forma d’ali separate, da cui l’origine del nome.

Pteroceras Hasselt ex Hassk. 1842 Sottofamiglia Epidendroideae, Tribù Vandeae, Sottotribù Aeridinae
Citazione: Pteroceras Hasselt ex Hassk. in Flora 25, Beibl. 2: 6 (& in Tijdschr. Natuurl. Gesch. Physiol. 9: 142. 1842.): Luglio. 1842 – Dicembre 1842.

Ieri mattina, entrando in serra, il profumo era intenso: aroma delicatamente riconducibile a quello dei fiori di limone ed il sapore della vaniglia. Non è stato difficile giungere davanti ad una piccola orchidea con grandi fiori pallidi.
“Sì! Sono loro, proviene da quei fiori ed è anche la prima volta, che posso ammirarli” – Ho istintivamente esclamato da solo e ad alta voce…come spesso mi capita in serra.
La mattinata era splendida, soleggiata, fresca e dopo il caffé del risveglio, sono tornato in serra con la digitale per le indispensabili documentazioni da postare sul blog. Le foto però, non sono ben riuscite…sono tornato questa mattina per un miglior reportage, ma i fiori profumati erano già appassiti.
Sì! Proprio così. La mia cara e novella Pteroceras pallidum, dopo avermi ammaliato, come si suol dire,… mi ha anche lasciato in bianco. Le fioriture di questa graziosa orchidea sono fra le più effimere: forse durano meno di una giornata.

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