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Categoria madre del blog: giorno per giorno con le orchidee, diario di un appassionato.

Una vampira per amica

Orchidee inquietanti e timide

Dracula vampira è una specie del genere a fiore grande e molto spettacolare.
E’ stata a lungo considerata una forma scura di Dracula chimaera, Luer l’ha riconosciuta come una specie distinta nel 1978. I fiori di Dracula vampira possono misurare più di 20 cm da cima a fondo.

Collezione Guido De Vidi – foto 26.05.05
Dracula vampira (Luer) Luer 1978
Sinonimi: Dracula ubanquia Luer & Andreeta 1980 – Masdevallia vampira Luer 1978

Questa spettacolare orchidea produce fiori molto affascinanti; i sepali sono arrotondati con le punte estreme a forma di sottili code nerastre.
I sepali di color verde sono coperti da estese venature color viola nerastro, i petali molto piccoli sono di colore bianco con striature viola ed il labello arrotondato è vagamente color rosa carneo.
La Dracula vampira è una pianta epifita di grande dimensione rispetto alla media del suo genere, si sviluppa in forma simpodiale e produce molti gambi eretti di 15 – 20 centimetri di lunghezza.
Questa orchidea endemica dell’Equador è stata scoperta oltre 100 anni fa sui pendii del Pichincha a 2000 – 2300 metri d’altitudine, da F. C. Lehmann, un assistente tecnico minerario.
Dracula vampira è molto bella ed altrettanto restia nelle sue fioriture…si racconta che l’esemplare inviato a Kew sia fiorito dopo 100 anni dal suo arrivo.
I fiori della Dracula vampira sono molto sensibili al secco ed alla luce eccessiva: bastano 5 minuti in ambiente secco per vedere richiudersi inesorabilmente i suoi sepali.
Il nome generico di questa specie sembra molto adatto: ‘Dracula’ significa ‘piccolo drago’, alludente alla figura di pipistrello misteriosa dei suoi fiori.
Considerando l’ambiente inquietante delle foreste dense, ombreggiate e nebbiose in cui è stata trovata questa orchidea può anche evocare la letteratura legata al conte Dracula ed i suoi vampiri.
Questa pianta si sviluppa molto facilmente sulle sezioni basse degli alberi nelle foreste che costeggiano le montagne.

Dracula vampira va coltivata in cestini di rete con substrato di corteccia d’abete sminuzzata e sfagno per consentire la fuoriuscita dei suoi lunghissimi steli fiorali che, seguendo il geotropismo negativo spuntano alla base dei nuovi getti e quasi in tutte le specie sono penduli. Richiede temperature fresche e zone della serra umide ed ombrose, tenere il substrato sempre umido e fertilizzare pochissimo.

Notizie della riunione del Club

Vita del Club

La calda domenica di fine maggio, è iniziata alle 9.30 di mattina, in Vicolo Parnasso, a Pero di Breda di Piave, nelle vicinanze di Treviso.

Sede operativa mobile del Club.

Patrizia e Stefano si sono accampati nel mio giardino (con tanto di tenda super confortevole) sin da sabato, per organizzare l’accoglienza nello spazio antistante le serre, (vero oggetto del desiderio per tutti gli oltre 30 intervenuti), per concretizzare il progetto nato da una serie di richieste ricevute nel tempo.
Il progetto è quello della fondazione di un gruppo di appassionati, (che per il momento si chiama “Orchids Club”), il quale avrà una struttura più agile rispetto a quella di una associazione classica.

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Prove di ripartenza

Dove eravamo rimasti????
Ciao a tutti, il blog sta ripartendo!!!
Prima di tutto vi ringrazio di cuore per la grande manifestazione d’affetto…veramente imprevedibile.

Sapete già che il blog ha subito un attacco attraverso il quale è stata colonizzata la pagina principale con una foto ed alcune scritte inneggianti a movimenti anti-USA.

Stiamo reimpostando la vecchia struttura e per il momento il sito non è ancora visibile a tutti, raggiungibile soltanto da chi lo ha linkato bypassando la pagina principale….e mi farebbe piacere sapere da quanti è raggiungibile.

Penso che giorno dopo giorno, la situazione si sistemi.
Finchè non sarà tutto apposto preferisco non fare post…creerebbero problemi a mio figlio che stà lavorandoci sopra, grazie Daniel.
Ciao a tutti, Guido

PS: tecnicamente il sito parte da www.orchids.it/orchids/ quindi se dovete fare un bookmark partite da qui.

Dracula : piccoli draghi

Le Dracula, belle, inquietanti ed affascinanti

Il genere Dracula appartiene alla sottotribù delle Pleurothallidinae ed è stato stabilito nel 1978 dal Dr Carlyl Luer che ha scorporato dalle Masdevallia, alcune specie con petali pelosi e labelli originali.
Le Dracula sono simili alle masdevallia, ma differiscono da quest’ultime per forma e sviluppo vegetativo dei loro fiori; la caratteristica più appariscente delle Dracula è il loro marcato geotropismo negativo ( gli steli fiorali si sviluppano penduli dalla base e quindi il substrato di coltura deve consentire la fuoriuscita dei fiori).
Le prime Dracula sono state scoperte dai cacciatori di piante nel 1870 ed ancor oggi si scoprono nuove specie nelle foreste nebbiose della Colombia e del Perù.
Attualmente si conoscono oltre 100 specie. Il genere è stato chiamato Dracula per l’inquietante forma di drago dei suoi fiori e per la loro necessità di costante umidità ed ambiente ombreggiato.
Le parti più appariscenti dei fiori delle Dracula sono i tre sepali uniti, pelosi e le loro lunghe code.
Collezione Guido De Vidi. Foto del 19.05.05
Diritti riservati.
Dracula bella (Rchb.f.) Luer, 1978
Il nome di questa specie evidenzia la bellezza dei suoi fiori.
Si sviluppa nelle foreste nebbiose della Cordigliera occidentale Colombiana ed in Equador a 1800 – 2400 metri d’altitudine in zone riparate con vegetazione molto densa.
Questa orchidea sopporta abbastanza bene anche temperature intermedie purché sia sempre garantito un ambiente molto carico di umidità.
Dracula bella è stata scoperta da Gustav Wallis nel 1873-4 mentre raccoglieva piante per la serra esotica reale Inglese di Veitch, ma lui non è riuscito a far arrivare piante vive in Europa; è stata introdotta in Inghilterra 4 anni dopo dai sigg. Low e Co. di Clapton.
Veitch descrive la specie e la definisce curiosa e molto valida con fiori alti 7,5 centimetri e larghi 6,5 con le code dei sepali lunghe 10 centimetri e rivolte all’indietro.
I sepali presentano macchie diffuse color rosso su una base crema. Il labello è molto grande, bianco con solcature profonde ed è arricciato a forma di semicerchio. E’ appeso al centro del fiore e si muove liberamente. I fiori spuntano dalla parte più bassa del composto sistemato in cestini di rete per agevolarne l’uscita.

Tempi di rinvaso, il blog piange!!

Care amiche ed amici del blog, ho iniziato i rinvasi in serra e …….mi son messo le mani nei capelli…piante che aspettano da 4 – 5 anni!! Penso che il mio blog per qualche tempo vi deluderà, ad ogni buon conto vi racconterò quel che troverò di interessante….nel frattempo inviate vostre storie e foto di orchidee, diventeranno i vostri post!

DAL MONDO DELLE ORCHIDEE: classificazione di specie, nobiltà&miserie, mostre.

Una specie del Costa Rica

Un carissimo amico orchidofilo di S. Donà di Piave, dopo tanti anni e soprattutto con la nuova serra ha avuto la grande soddisfazione di veder fiorita una sua amatissima orchidea (foto a sinistra – origine Costa Rica) potrebbe essere del genere Aspasia? Chi conosce questa specie? Grazie anticipate per le informazioni.

Elettra e le sue orchidee in attesa di trasloco.

Elettra, orchidofila ed artista in……(erba) ha escogitato un rifugio originale per le sue orchidee…in attesa di “cambio di destinazione”. Come potete vedere, le orchidee sanno adattarsi….brava Elettra, più avanti mostreremo anche i fiori.

Ciao Guido,
allego alcune foto scattate oggi. Come ben sai le mie povere orchidee sono in attesa di trasferirsi con me in agosto a Bassano, ora sono relegate nel campo profughi che vedi nella foto così nominata, il “giardino” della fabbrica, in un accampamento di fortuna. Le forti amiche non sembrano lamentarsi e si adattano a vivere a contatto con i più umili tarassaci (vedi nobiltà e miseria) condividendo umidità e parassiti.

Impressionanti Phalaenopsis a MPC.

Anche quest’anno ha chiuso i battenti con successo “Orchidee in centro”, evento orchidofilo che il Comune di Monteporzio Catone (Roma) organizza da vari anni.
Questa edizione, ha proposto anche un programma propedeutico collaterale (forse le osservazioni mosse l’anno scorso da questo blog hanno portato il loro piccolo contributo) con la presenza dell’associazionismo.
Qualche espositore si è limitato al solito banco di vendita, attirandosi le ire funeste degli organizzatori ed altri invece, hanno contribuito all’aspetto espositivo con pezzi da “90” veramente eccezionali. Fra tutti spiccano indubbiamente le Phalaenopsis arrivate dalla Cina che vedete nella foto sopra a sinistra.
L’esposizione degli amatori vedeva presenti le piante di Zelinda, Giulio, Iacopo ed altri? Se arriva qualche foto sarò molto lieto di pubblicarla.