Archivi categoria: Orchids

Categoria madre del blog: giorno per giorno con le orchidee, diario di un appassionato.

Ibridi superbi

Ibridi intergenerici belli ed affascinanti

Questo ibrido intergenerico veramente interessante è stato ottenuto incrociando due orchidee molto belle e famose: Slc. Hazel Boyd e Sl. Psyche.

Collezione Guido De Vidi
Slc. Little Hazel ‘Lea’.I suoi piccoli fiori di colore rosso vibrante durano parecchie settimane, sono vellutati, compatti e molto regolari nelle loro proporzioni.
La pianta è veramente una miniatura, che non supera i 7 – 8 centimetri d’altezza (pseudobulbi e foglie comprese) è molto lenta nel suo sviluppo e raramente si possono ottenere divisioni perché i retrobulbi invecchiano precocemente.
Questa orchidea fiorisce in primavera e può essere coltivata in serra intermedia, sia su zattera che in piccoli vasi.
Le ibridazioni con Sophronitis danno ai loro discendenti, colore intenso e fiori di lunga duratura.
Durante il periodo della fioritura Slc. Little Hazel ‘Lea’ si stressa molto è pertanto consigliabile curarla con particolare attenzione durante tale periodo.

I Post di Pollice Verde, a gentile richiesta

Questi Post, scivolati in archivio, vengono riportati in chiaro per gentile richiesta.

Prime impressioni della manifestazione “Pollice verde alla Fiera di Gorizia”

Mi è stato chiesto di proporre le mie orchidee in esposizione alla prima edizione di Pollice verde, ma ho creduto di non poterci andare; era l’ultima giornata di “Pordenone orchidea” la stanchezza sulle mie spalle era palpabile e le orchidee in mostra boccheggiavano per le lunghe 9 giornate trascorse fuori sede.
Invece i successivi contatti con lo staff organizzatore riuscirono a concretizzare la collaborazione.
Oggi pomeriggio (ieri ndr) partiva l’evento e nelle intenzioni degli operatori
Continua a leggere

Dendrophylax lindenii, orchidea fantasma

Dendrophylax lindenii un’orchidea portata alla ribalta dal film “Il ladro di orchidee”
Dendrophylax lindenii (Lindley)Garay 1969
L’origine del nome “lindenii” si riferisce a Linden, cercatore di orchidee Belga del 1800.
Conosciuta comunemente come “orchidea rana” oppure “orchidea fantasma”.
Sinonimi: Aeranthes lindenii (Lindl.) Rchb. F. 1864 – Aeranthus lindenii (Lindley) Rchb.f. ?- Angraecum lindenii Lindley 1846; Dendrophylax lindenii (Lindl.) Bth. Ex Rolfe 1888 – Polyrrhiza lindenii (Lindley) Cogn. 1910
Questa strana ed altrettanto rara orchidea è originaria della Florida, Bahamas e Cuba; vive arrampicata sugli alberi delle foreste umide e calde.
La Dendrophylax lindenii è un’orchidea epifita di piccole dimensioni senza foglie e pertanto le sue radici sono dotate di cloroplasti per generare la clorofilla indispensabile alla sua sopravvivenza; questa caratteristica rende la pianta molto rara, vulnerabile e difficilmente adattabile in ambienti non ideali.
Questa orchidea presenta i suoi fiori bianchi e fragranti all’apice di uno stelo esile e ricurvo all’inizio della stagione estiva e sta vivendo un’inaspettata pubblicità a seguito dalla sua presenza nel Film “ Il ladro di orchidee” tratto dall’omonimo libro di Susan Orlean.
Come spesso capita quando si costruiscono storie e film legati al filo conduttore delle nostre maliarde tropicali, non si producono grandi pellicole e soprattutto non si reca un buon servizio alle orchidee.
Dendrophylax lindenii è comunemente chiamata “orchidea fantasma” per la sua morfologia, senza foglie, con le radici abbarbicate ai tronchi degli alberi ospitanti ed i suoi fiori bianchi, che sembrano sospesi. Inoltre, il suo fiore bianco, richiama l’altro nome comune della specie “orchidea rana”; il petalo prolungato del labello assomiglia ai piedini posteriori di una rana nella fase di salto.
L’ orchidea fantasma fiorisce durante l’estate, producendo singoli fiori in successione che vengono impollinati dall’insetto “ sfinge gigante”.
Questa orchidea è rara innanzi tutto per la gran difficoltà di riproduzione del suo habitat d’origine ed in secondo luogo per la sua tendenza all’estinzione naturale causata dalla carenza di insetti impollinatori.
La Dendrophylax lindenii è super protetta dalle convenzioni Internazionali ed è pertanto vietata la sua raccolta.
L’orchidea fantasma, che vive nel continente Americano, presenta molte affinità con le orchidee di origine Africana e queste caratteristiche di somiglianza con le “ Angraecoidi Africane” trovano la seguente spiegazione geologica. Il continuo movimento delle placche terrestri che ha modellato i continenti come ora li vediamo, circa 200 milioni d’anni fa, ha spaccato il supercontinente Pangaea, mandando alla deriva pezzi di un unico ambiente biologico verso le attuali posizioni e l’America Centrale (Florida) presenta affinità in questo senso.

Paphiopedilum rothschildianum

Padri e figli

Paphiopedilum rothschildianum (Rchb. f.) Pfitzer 1895 Subgen Polyantha Sec. Mastigopetalum Haller 1897.

Sinonimi: Cordula rothschildiana (Rchb.f) Rolfe 1912; Cypripedium neo-guineense Linden 1888; Cypripedium nicholsonianum Hort; Cypripedium rothschildianum Rchb.f. 1888.

Paphiopedilum rothschildianum: l’habitat naturale di questa specie è caratterizzato dai freschi versanti del Monte Kinabalu nel Borneo malese – regione del Sabah – e prende il nome dal barone Ferdinand de Rothschild, membro di una fomosa famiglia di banchieri Svizzeri (1800) nonché collezionisti di orchidee. Il fiore si vede raramente fuori del suo habitat naturale, e questa fioritura nella mia collezione è un’occasione particolarmente meravigliosa, per vederlo, toccarlo e fotografarlo dal vivo.

E’ un’orchidea terrestre, a volte anche litofita, vive fra i pendii e le scogliere delle strette valli del Borneo lungo i corsi d’acqua corrente ad oltre 1200 metri d’altezza. E’ una pianta di grandi dimensioni a crescita molto lenta, con foglie ellittiche e ligulate, che possono raggiungere anche i 60 centimetri di lunghezza.
Lo stelo fiorale esce dal centro del ceppo fogliare maturato durante l’anno, ha un portamento eretto, alto 70 – 80 centimetri, marcatamente rossastro e pubescente, con brattee fiorali ellittico/ovali portanti da due a quattro fiori di grandi dimensioni, color rossastro con striature bianche sul sepalo dorsale. Le punte dei due petali laterali possono raggiungere anche i 25 cm. La pianta in fotografia misura 28 centimetri, fra gli estremi dei petali laterali. In coltivazione Paphiopedilum rothschildianum fiorisce di norma in primavera estate.
Nei luoghi di endemicità, Paphiopedilum rothschildianum predilige siti prospicienti i corsi d’acqua corrente con buona luminosità lievemente filtrata da ombreggiatura. Questa straordinaria specie botanica va coltivata in serra intermedia, il rinvaso va fatto soltanto se le radici occupano tutto il vaso; l’apparato radicale non va toccato, intervenire soltanto se si notano marcescenze nell’apparato radicale. Il substrato per il rinvaso può essere costituito da due parti di corteccia più o meno sminuzzata secondo la dimensione della pianta, una parte di torba di sfagno, una di agriperlite mista a sabbia grossolana e granito calcareo.
Paphiopedilum rhotschildianum va concimato ogni mese con fertilizzante equilibrato in dose 0,5 g. per litro d’acqua. Il substrato del vaso va mantenuto umido e non bagnato, la pianta va sistemata nella parte più ventilata della serra intermedia, lasciando abbastanza spazio attorno ad essa.

I neofiti che si avvicinano al mondo delle orchidee sentono spesso parlare di piante costose, ma ugualmente, molto mitizzate dai collezionisti di lungo corso e spesso non riescono a capirne i motivi. Uno di questi miti è stato per lungo tempo il famoso Paphiopedilum rhotschildianum, e per certi aspetti continua ancora ad esserlo, ma da dove nasce tutto questo desiderio di possederlo?
A mio parere i motivi sono essenzialmente tre: lentezza di sviluppo della pianta (questa che vedete nella foto ha circa 20 anni ed ha iniziato a fiorire da non più di 4-5 anni fa), secondo motivo è sicuramente dovuto al divieto di commercializzazione di piante raccolte in sito, terzo fattore è la sua relativa difficoltà di riproduzione da seme (pare che la germinalità dei suoi semi sia molto limitata).
Quindi cari amici orchidofili, cercate pure il vostro Paphiopedilum rhotschildianum, ma munitevi di pazienza e costanza, possibilmente compratevi piante di piccole dimensioni ed assicuratevi dell’affidabilità del fornitore.
Attorno a questa specie sono nate e continuano a nascere varie leggende… strane importazioni a prezzi stracciati, semine favolose, varietà super premiate – costosissime – che poi non si dimostrano sempre all’altezza dei titoli; queste e tante altre storie servono solamente a far crescere il suo mito ed il suo costo di vendita!!
La pianta della foto è stata acquistata nel 1985 da Lecoufle, molto piccola, un unico ceppo di 6-7 centimetri, regolarmente spostato ogni due anni in un vaso più grande, senza manomettere le sue radici per evitare ferite accidentali: così facendo si mantenevano sempre in forma.
Finalmente qualche anno fa si è presentata l’opportunità di dividerla e vi garantisco che non è stata un’operazione tanto tranaquilla, ora ho due esemplari di provenienza Lecoufle.
Nella mia collezione c’è anche un’altro esemplare di provenienza storica!
Paphiopedilum rhotschildianum Charles E. FCC/AOS, acquistato in Germania negli anni 80 da due miei amici che ora non coltivano più orchidee al costo di 500.000 lire. Visto il prezzo, la pianta fu comprata in copropprietà e appena fu possibile (forse anche prima del possibile) fu divisa in due parti. Una delle due non ha avuto lunga vita, l’altra è arrivata nella mia serra senza foglie, ma per fortuna con il ceppo radicale ancora vegeto: ora siamo prossimi alla seconda fioritura.