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Categoria madre del blog: giorno per giorno con le orchidee, diario di un appassionato.

News

AL CORSO, AMICI CON LE ORCHIDEE
Una piacevole mattinata quella di Domenica 9 Maggio, trascorsa tra le orchidee. La mirabile ospitalità offerta dalla padrona di casa, ha conquistato tutti i partecipanti che alla fine della lezione, superato il comprensibile distacco iniziale, hanno fatto onore alle sue prelibatezze di cucina.
L’irresistibile menu e l’insuperabile “soppressa de casada” di Ivan, sono stati abbondantemente annaffiati dal prosecco superiore di Graziano, già nominato capoclasse all’unanimità dei voti.
Durante l’incontro conviviale post lezione, persone che arrivavano da tutte le località del Triveneto e che mai si erano viste prima, hanno fraternizzato con spontanea e reciproca simpatia.
In questa atmosfera di amicizia, sono nati i primi progetti per il futuro, consigli e disponibilità reciproche e tanta voglia di ritrovarsi…..con le orchidee.

NEWS CORSO

IL CORSO PRATICO SULLE ORCHIDEE; E’ INIZIATO.
Alle ore 10 di Domenica 9 Maggio, puntuali ed entusiasti come gli alunni nel primo giorno di scuola, si sono cimentati con i problemi della coltivazione delle orchidee, 12 aspiranti orchidofili, accompagnati da famigliari ed amici. L’idea di contenere il numero dei partecipanti a 10 -12 iscrizioni, per consentire anche la presenza di famigliari ed amici, si è dimostrata funzionale e già si pensa ad una sessione autunnale.
La redazione di orchids.it ha consegnato ad ogni iscritto, in segno di benvenuto, una Miltonia roezlii.
Trovarsi attorno un tavolo, prima a parlare di orchidee e poi tutti assieme a dividere pulire e sistemare i Cymbidium, è stata un’esperienza emozionante e molto propedeutica. La seconda lezione avrà luogo Domenica 23 Maggio e saranno trattati i seguenti temi: tassonomia, il perchè dei nomi, i piccoli segreti del rinvaso, come scegliere vasi, supporti e come costruire i vari tutori ed i vari tipi di cestini.

NEWS

SCHERZI DEL MERCATO

Nell’edizione 2004, di ORTOGIARDINO in Fiera a Pordenone, si è verificato uno strano fenomeno di mercato.
Nel villaggio di primavera, fra le tante altre orchidee del settore commerciale, erano esposte per la vendita, un centinaio di Phalaenopsis per così dire particolari. L’occhio del conoscitore, le avrebbe definite “portatrici di malformazione genetica” in quanto mostravano tutte nella stessa forma, tre labelli.
Il fenomeno è dovuto all’estrema frammentazione cellulare, nelle operazioni di clonazione.
I difetti derivanti dalla clonazione, sono di varia natura e vanno appunto dalla malformazione manifesta, a fenomeni estemporanei che emergono nella fioritura solo in particolari casi di stress, oppure estrema difficoltà nella fioritura, ed altri ancora…
Quanto detto sopra, è ovviamente visto nell’ottica del collezionista…….sì! Perché a Pordenone, le famose Phalaenopsis “trilabellate”, sono andate subito a ruba… strani scherzi del mercato.

PUNTURA

L’ISOLA DI WIGHT, IL GIORNO DOPO…O QUASI
Una riflessione pubblica e dovuta, alle irripetibili ed immotivate offese all’autore.
Nel post di www.orchids.it “ MONTEPORZIO COME L’ISOLA DI WIGHT”si scriveva fra l’altro:
…….“Con le dovute differenziazioni, il parallelo può avere qualche assonanza, questa fiera delle orchidee e non solo orchidee, nata dalla fertile iniziativa di Gianni Ferretti (non solo orchidofilo), per tutta una serie di opportunità logistiche (Roma a due passi, con i media pronti a far da cassa di risonanza), fa di questo piccolo e ridente luogo del centro Italia, l’occasione di un pellegrinaggio ristoratore (anche nel senso vero della parola) per molti appassionati delle orchidee, emuli delle passate chat- convention tanto care ai giovani internet-dipendenti.
Però, una rondine, come si suol dire, non fa primavera e già con questa edizione, fatti i dovuti ed ovvi complimenti a quanti hanno lavorato alla riuscita dell’evento, si notano i limiti.
L’aria di buon mercato, attira i commercianti ma l’evento diventa sempre più fiera e sempre meno, luogo di esposizione e di elevazione a valore del collezionismo.”……

Messaggio postumo e pubblico, indirizzato ai vari orchidofili reduci da Monteporzio…

Da: “Gianni Ferretti”
Data: Ven Apr 30, 2004 8:51 am
Oggetto: Piante di Ecuagenera

Carissimi,
questa mattina mi sono arrivate le piante da Ecuagenera che alcuni di voi
hanno ordinato.
Secondo mia figlia, che le ha ritirate alla posta, nelle scatole c’è solo
l’elenco delle piante e non a chi vanno spedite.
Chi le ha ordinate, dovrebbe mandarmi la propria lista comprensiva di
indirizzo a cui spedire le piante.
Ovviamente scrivetemi in privato.
Io preparerò i pacchi domenica e lunedì le spedirò.
Non chiedetemi in che condizioni sono perchè fino a questa sera non le
vedrò.
Ciao a tutti
Gianni

notizie liberamente tratte da yaoogruppi..ommessi gli indirizzi personali
NO COMMENT….

Cyrtopodium

Miracoli in serra
Cyrtopodium R. Brownn 1813
Epidendroideae, Cymbidieae, Cyrtopodiinae.
Le specie di questo genere sono chiamate anche “orchidee sigaro” per la struttura dei loro pseudobulbi. Sono conosciute circa una trentina di specie, alcune di media grandezza, altre decisamente grandi. Possiamo trovarle sugli alberi quindi epifite, possono essere terricole oppure litofite e vivono nella fascia tropicale e sub tropicale dell’America.

Cyrtopodium andersonii ( Andrews) R. Br. 1813
Gli pseudobulbi di questa specie, lunghi circa un metro, affusolati ed appuntiti, sono caratterizzati da delle carenature internodali che segnano l’attaccatura delle foglie, lunghe 70 cm. e decidue.
Appena formatosi il nuovo pseudobulbo (inizio primavera) si struttura subito la spiga fiorale, che cresce freneticamente anche oltre un metro e settanta cm. e dopo un mese sbocciano già le prime infiorescenze giallo brillante, in un’apoteosi progressiva che dura tutta l’estate.
A tarda estate, caduti gli ultimi fiori delle spighe (circa un centinaio per spiga) e con gli pseudobulbi di stagione maturi ed in pieno vigore, la pianta va in leggero riposo e le foglie cominciano ad ingiallire e staccarsi una ad una lentamente, durante tutto l’inverno.
Durante il periodo del riposo, vanno progressivamente diradate le annaffiature ed è questo il periodo più critico perché si può incappare in una bagnatura di troppo che può portare dei problemi anche letali agli pseudobulbi di riserva, quali marciume.
Vista la mole della pianta alla quale non può essere garantito eccessivo spazio libero attorno, può capitare che si prenda un’annaffiatura indesiderata.
Le radici in riposo, non assorbono e quindi rimangono bagnate per molto tempo, avviando in tal modo il processo di marcescenza che velocemente si propaga al qualche pseudobulbo.
Quest’inverno nel bel mezzo delle giornate più buie e nebbiose (pianura Padana) con temperature minime in serra, alla soglia dell’accettabilità (problemi di costi), la mia mastodontica Cyrtopodium andersonii con quattro pseudobulbi ed ancora qualche foglia sulla punta del fusto più giovane, durante una delle mie frequenti visite scandaglio, attira la mia attenzione e mi mostra una estesa chiazza molle alla base del penultimo pseudobulbo: fosse stato l’ultimo poco male, avrei avuto ancora i miei bravi tre pseudobulbi per l’indispensabile rinvaso.
Il panico dilaga in me, l’unica pianta in serra, proprio nel momento della possibile prima divisione, si trova invece in chiare difficoltà vitali.
In tali circostanze l’intervento drastico è d’obbligo: eliminazione totale delle radici compromesse ed eliminazione dello pseudobulbo marcito alla base.
Il risultato dell’operazione, per la verità poco esaltante, presentava un gruppo di due pseudobulbi, più uno singolo e un altro da buttare, fra l’altro con la pianta in riposo e quindi poco propensa a ripristinare le proprie funzioni vitali. Comunque, fatte le dovute protezioni delle ferite con un fungicida, effettuo il rinvaso: un vaso con due pseudobulbi ed un altro con uno, sostenuti per bene con i loro bravi tutori.
Cyirtopodium andersonii è una pianta epifita che può essere tranquillamente coltivata in vaso con bark di pino di misura medio-grossa, ricordarsi di fertilizzarle molto, ha tanto bisogno di cibo.

Esperimento
Il restante pseudobulbo marcito, non potevo distruggerlo, immaginate un gran sigarone bello turgido nella sua parte superiore, ma senza base e quindi senza struttura radicale, lo guardavo pensando: e se per caso da qualche carenatura spunta una gemma?
Mi sono munito del mitico bisturi regalatomi dal mio amico patologo, l’ho sterilizzato passandone la lama su una fiamma a gas ed ho eliminato tutta la parte marcita dello pseudobulbo.
Poi ho coperto la parete recisa con polvere fungicida, così come si fa col grasso per i prosciutti, è l’ho lasciato ad essiccare per molti giorni.
Successivamente l’ho sistemato in un vasetto con del substrato di bark, così come si vede nella foto di sinistra.

Miracolo
Dopo tre mesi di attesa, ho una pianta già fiorita che fotograferò più avanti, il singolo pseudobulbo ha già la nuova gemma sviluppata, e quel pezzettino da buttare… guardate la foto!… Miracolo!