Liparis condylobulbon

Il genere: Liparis – origine del nome dalla parola greca Liparos, che significa grasso o unto riferendosi alla lucentezza liscio lucido sulle foglie grasse.
La prima descrizione del genere è stata pubblicata in De Orchideis Europaeis Annotationes: 21, 30, 38. Agosto-Settembre 1817
Specie tipo: L. loeselii (L.) Rich.

Distribuzione: in tutto il mondo, zone tropicali e temperate, dal livello del mare al di sopra dei 1000 metri a seconda della specie. Le concentrazioni maggiori nelle regioni tropicali dell’Asia e dell’Oceania. In questa grande area ci sono tre gruppi, liofite, epifite, e terrestri.
Il genere conta un gran numero di specie – 200-300 a seconda della fonte – e contiene sia epifite ai tropici come terrestri nelle regioni temperate.
Risulta strano che questo vecchio e variegato genere non sia ancora stato oggetto di dispute tassonomiche.

La specie:
Liparis condylobulbon Rchb. f., Hamb. Gartenz. 18: 34. 1862; T. P. Lin, Native Orch. Taiwan 2: 217(f.) 1976.
Sezione: Cestichis
Sinonimi:
Liparis confusa J. J. Sm.
Liparis dolichopoda Hayata

Il nome di specie fa riferimento alla forma dei suoi pseudobulbi, somiglianti a dei fiaschi

Nome popolare: orchidea sfinge, in Cina è conosciuto come ‘Xi Jing Yang Er Suan’
Ampiamente distribuito nelle Filippine, Tailandia, Sumatra, Giava, Sulawesi, Papua Nuova Guinea e le isole del Pacifico. Taiwan, soprattutto ad est a quote basse (100-500 metri).

Piante epifite con rizomi distinti. Rizoma rigido, ca. 3 mm di diametro., con pseudobulbi ogni 2-4 cm di distanza. Steli carnosi di colore giallastro verde.
Pseudobulbi lunghi cilindrici, 6-12 cm di lunghezza, 5-8 mm di diametro, ristretti all’apice, dilatati alla base. Piante bifoliate, all’apice del fusto, oblanceolate lineari, 10-15 cm di lunghezza, 1-1,5 cm di larghezza, apice acuto e cuneato. Racemi terminali; peduncolo e rachide ca. 10-20 cm di lunghezza, quasi terete, brattee lanceolate, 3-5 mm di lunghezza; pedicello dell’ovaio 8 millimetri di lunghezza.
Fiori numerosi, densi, verde pallido o quasi bianco, con sepali e petali fortemente riflessi; sepali oblunghi, 3,5 mm di lunghezza, 1 mm di larghezza, ottusi all’apice.
Petali lineari, 3,5 mm di lunghezza, 0,5 mm di larghezza; labello 3-4 mm di lunghezza, 2-2,5 mm di larghezza, base eretta, incurvata, ricurvo verso il basso dalla metà, margine apicale minuziosamente ciliato; disco fatto con 2 calli alla base; colonna verde, 2 mm di lunghezza, più o meno arcuata, apice poco appariscente alato, dilatato alla base; antera verde, margine bianco alla base; masse polliniche ovoidali allungate, ca. 0,5 millimetri di lunghezza.

Coltivazione: temperature da serra calda/intermedia, buona umidità costante, ambiente ventilato, sistemazione in piccoli vasi con substrato drenante (bark, sfagno), ferilizzazioni nella norma. Pianta di facile coltivazione anche in casa.

Padre Andreetta è salito in cielo il 13 Settembre 2011

Forse vi sarà sicuramente capitato di ammirare qualche orchidea ecuadoregna, che portava il nome di specie “andreettae”
Questo nome, assegnato a diverse specie è stato dato in onore di un grande personaggio dell’orchidolgia mondiale: Padre Angelo Andreetta, missionario Salesiano in Ecuador dal 1950
Padre Andreetta è morto lo scorso 13 Settembre, era nato a Castions di Zoppola (PN) Friuli Italia nel 1920.
Chi studia o più semplicemente chi ama le orchidee deve molto al grande lavoro e studio dedicati da questa persona alle orchidee e noi tutti dobbiamo essergli moto riconoscenti. Sul sito di Ecuagenera è apparso questo articolo in suo ricordo.

Traduzione in sintesi dell’articolo:
Omaggio al missionario Padre Angel Andreetta
Il sacerdote salesiano Padre Angel Andreetta arriva in Ecuador nel 1950 come missionario. Inizialmente si stabilisce a Bomboiza nella Provincia di Morona Santiago.
Grazie alla sua missione ebbe modo di effettuare molte escursioni in varie località ecuadoregne, rimanendo colpito dalla grande diversità biologica, in particolare del gran numero di orchidee. In occasione dei suoi viaggi documentò fotograficamente e raccolse alcune piante sconosciute alla scienza. La sua collezione di orchidee iniziò in Bomboiza nella azienda Yumancay de Paute, Provincia di Azuay.
Andretta lavorò congiuntamente con diversi Tassonomi della flora orchidacea con la finalità di registrare e descrivere specie sconosciute sino ad allora, ha condiviso la sua conoscenza con molti appassionati locali e stranieri, sottolineando l’importanza del salvataggio e preservazione di tale ricchezza ambientale.
Più tardi, la sua collezione è stata donata generosamente ed ora è custodita da Ecuagenera.
Padre Andretta non è stato solamente uno studioso ed appassionato della flora orchidacea, ma anche dedicato la sua vita al servizio dei giovani poveri, al solo fine di garantire un tenore di vita migliore.
Dopo una vita di lavoro e di servizio, e dopo aver lasciato un patrimonio affascinante nel mondo delle orchidee muore 13 SETTEMBRE 2011.
Animati da sentimenti di affetto, rispetto e ammirazione per l’uomo di Scienza e Degnissimo Sacerdote con la sua ampia visione ha dato l’incoraggiamento ed il sostegno decisivo per valutare e dare la necessaria importanza per la flora del nostro paese. Rendiamo omaggio alla sua memoria.

Qualche notizia sulla sua vita, reperita sul web:

Il paradiso delle orchidee
L’unico orto botanico dell’Ecuador che meriti questo nome, scrive un quotidiano di quella Repubblica, si trova nel centro missionario di Bomboiza, una linda e moderna cittadinaa attraversata da un largo ed ombroso viale bordato ai lati da belle piante ornanmentali e cori grazioso villette inaugurate lo scorso armo. Questo «orto botanico» che prende il nome da «Mons. Pintado salesiano, Vescovo coadiutore con diritto di successione del venerando Mons. Comin, Vicario Apostolico di Mendez e Gualaquiza, è chiamato il « paradiso delle orchidee». Il merito di questa realizzazione va al missionario salesiano Don Angelo Andreetta, che per lunghi anni, oltre che coltivare anime, ha raccolto e coltivato gran numero di orchidee, delle quali molte specie nuove ottenute con incroci, e di piante ornamentali e floreali in genere. I Kivari, che non avevano mai avuto interesse per i fiori – perehè non si possono ne bere ne mangiare – sull’esempio del missionario, li coltivano e con essi adornano le loro casette. La missione di Bomboiza è diventata così una vera « oasi nella foresta », anche nel senso materiale.

L’ORCHIDEA SALESIANA È DIVENTATA FRANCOBOLLO

L’orchidea « Scuticaria Salesiana » è stata scelta come soggetto per un francobollo oggi in circolazione nell’Ecuador.

Questa particolare varietà (di cui il BS aveva parlato nello scorso settembre a pag. 5) è stata selezionata dal missionario padre Angelo Andreetta, che anni fa l’aveva presentata all’« Esposizione internazionale delle orchidee » di Medellín, e l’aveva vista premiare col primo premio e diploma di merito botanico. Padre Andreetta ha lavorato a lungo in Bomboiza nell’Oriente Ecuatoriano, fra gli indios Shuar, e oltre che coltivatore di anime è diventato anche esperto coltivatore di orchidee. Negli anni di residenza a Bomboiza ha realizzato un orto botanico che lo studioso José Strobel è ha definito «paradiso delle orchidee». Prima di lui gli Shuar non si interessavano dei fiori, dato che « non si possono mangiare né bere ». Ma a poco a poco hanno imparato dal missionario ad averli in simpatia, e ora con le orchidee adornano le loro casette.

Don Andreetta conosce tutti i segreti di queste piante, sa combinare incroci e ottenere nuove varietà: alla prima da lui ottenuta ha dato il proprio nome, ad altre il nome di suoi amici, e questa l’ha chiamata semplicemente salesiana.

Di recente l’Ecuador ha dedicato alle orchidee una riuscita serie di francobolli, e ha assegnato al bell’esemplare salesiano il valore di sucres 10,60 (pari a quasi 400 lire) della posta aerea.

Nota: sarò molto lieto di inserire in questo post, anche le vostre notizie riguardanti la vita di questo grande ed umile uomo di fede e di scienza.
Guido

Viaggio in Ecuador: alla scoperta delle orchidee ecuadoregne

Nei giorni della mostra di Schio ho conosciuto Alex Portilla di Ecuagenera Orquideas Ecuador
Le conversazioni sono state molto interessanti ed insieme abbiamo parlato di orchidee, di collaborazioni scientifiche che si concretizzeranno con pubblicazioni sul blog, e di viaggi…sì avete capito bene: viaggi.
Per la prossima primavera Ecuagenera propone dei pacchetti organizzati con visita guidata nei vari siti di endemicità delle specie equadoregne.

A grandi linee questi sono i costi: aereo 800 euro circa, e 70 euro pro giorno, tutto compreso in Ecuador, il tutto organizzato da Ecuagenera… e con Alex come accompagnatore ufficiale.
link al sito di Ecuagenera
Che ne dite?

Nella foto: al centro Alex, a sinistra Antonio Camani consigliere A.I.O. a destra Adriano Cumini di Orchids Club Italia.
L’idea è nella sua fase embrionale, sia come costi che nel suo aspetto organizzativo, se è di vostro interesse scrivetelo nei commenti e se desiderate la riservatezza comunicatelo a info@orchids.it

Thiene: quando una “e” fa la differenza

Sorrisi e canzoni: Enzo Jannacci – Ho visto un Re
Il post precedente concludeva così:…“Chissà se i media locali riusciranno a cogliere queste emozionanti suggestioni e sapranno elevarle a valore di notizia”…

Il giornale di Vicenza del 26/09/2011, raccontando di “Viridalia” (Thiene) presenta il pezzo così:

TITOLO: Viridalia capitale di frutti antichi e di erbacce rare

SOTTOTITOLO: In oltre 8.000 hanno pagato per entrare dentro al castello Tra le attrattive le 320 orchidee da tutta Italia e i tree-climbers che si sono legati e arrampicati sulle piante secolari del parco

Nell’articolo a firma di Alessandra Dall’Igna, fra l’altro si legge: ………”Per la sua terza edizione, “Viridalia” ha voluto puntare su qualità e originalità: niente ciclamini o gerani, per intenderci, ma frutti antichi, erbacce rare, piante dimenticate. Oltre, naturalmente, alle 320 orchidee arrivate da tutta Italia e dall’estero per far bella mostra di sè al Castello di Thiene….. «Non avremo ottenuto i numeri della prima edizione ma in confronto abbiamo alzato la qualità della mostra e salvaguardato il Castello, che due anni fa era stato messo a dura prova dalla folla di visitatori- ci tiene a precisare Paola Thiella, curatrice dell’evento – abbiamo consapevolmente scelto di non cercare i grandi numeri, anche se il sabato mattina l’ingresso è stato libero, ma di creare una mostra mercato di nicchia, dove il pubblico potesse acquistare il fiore introvabile, l’albero sconosciuto».

Nota a margine: galeotte son state le erbacce rare del Castello.

Schio, le orchidee esposte fra i telai del lanificio Conte

Questo evento orchidofilo, seppur nato e maturato fra polemiche ed incomprensioni, ha centrato in pieno i suoi obiettivi. Non solo ha raggiunto un inconfutabile successo di pubblico, ma nel contempo ha anche lanciato un forte messaggio culturale: elevare a valore storico ed ambientale l’archeologia industriale del luogo, che negli ultimi due secoli, in Schio ha simboleggiato quel felice connubio fra impresa e lavoratori rappresentato dalla “Lanerossi”.
La nobiltà di questa proficua visione intellettuale, alla luce dei risultati, vola al di sopra delle sterili polemiche e delle malcelate ambizioni personali di chi le ha generate.

Schio: suggestioni.
Il messaggio degli organizzatori di questo evento è chiaro, suggestivo e inimitabile… l’archeologia industriale (nelle foto si possono intravvedere i telai, strumenti che hanno dato lavoro e ricchezza a tutta la zona per molti anni), ancora ben presente in città, quale occasione di rivalutazione storica ed ambientale.
Le orchidee di tanti appassionati orchidofili, comprese quelle degli amici Orchids Club Italia, sono giunte in massa a testimoniare questo accostamento, che rimarrà unico nella storia delle esposizioni di orchidee.
Personalmente, ma penso che il mio sia un sentimento comune alle migliaia di visitatori, mi sento onorato di aver potuto testimoniare, seppur umilmente, questo spaccato di cultura e di richiamo storico. Complimenti agli Angeli di Schio… impareggiabili!

L’evento orchidofilo, ha visto anche la presenza di qualificati stand di produttori di orchidee da collezione ed inoltre è stato il set di importanti meeting e conferenze: corso allievi giudici organizzato dall’A.I.O. – Conferenza e viaggio fotografico sulle orchidee dell’ Ecuador, presentato da Alex Portilla (Ecuagenera) – consiglio direttivo A.I.O
Leggi anche il sito di Alberto
Chissà se i media locali riusciranno a cogliere queste emozionanti suggestioni e sapranno elevarle a valore di notizia.