Pleurothallis sonderiana, ora Acianthera sonderiana

Foto in evidenza: Acianthera sonderiana, collezione Rio Parnasso, coltivatore Guido De Vidi, fioritura Settembre 2015.

Delicatissima miniatura dai fiori gialli, originaria del sud del Brasile e Argentina. Vi è una certa confusione per quanto riguarda il nome di specie che a volte si vede scritto “sonderana”, ma Kew accetta ‘sonderiana’ come l’ortografia corretta.

Acianthera sonderiana (Rchb.f.) Pridgeon & M.W.Chase

Basionimo: Pleurothallis sonderiana Rchb.f.
Sinonimi:
Humboldtia sonderiana (Rchb.f.) Kuntze
Specklinia sonderiana (Rchb.f.) F.Barros
Pleurothallis sonderiana var. longicaulis Barb.Rodr.

Origine: Brasile
Sudest (Minas Gerais, Espírito Santo, São Paulo, Rio de Janeiro), Sud (Paraná, Santa Catarina, Rio Grande do Sul)
Habitat: sui rami degli alberi della foresta Atlantica, in zona ombreggiata.

Descrizione originale tratta da: Orchidaceae in Lista de Espécies da Flora do Brasil. Jardim Botânico do Rio de Janeiro. (http://floradobrasil.jbrj.gov.br/2010/FB037197): Barros, F. de, Vinhos, F., Rodrigues, V.T., Barberena, F.F.V.A., Fraga, C.N. 2010.

“Plantas epífitas, cespitosa. Raízes filiformes. Rizoma inconspícuo. Caule secundário 0,8-3,0 cm compr., cilíndrico, revestido por bainha tubulosa, membranácea. Folhas 2,2-2,8 x 0,1-0,2 cm, lineares, coriáceas, carnosas, ápice agudo, margem inteira, nervura central destacada. Inflorescência 0,8-1,7 cm compr., em racemo, ereta, glabra, 1-3-flora, pedúnculo ca. 0,3 cm compr.; raque ca. 0,4 cm compr. Flores ca. 0,4 cm compr., alaranjadas; pedicelo + ovário ca. 0,2 cm compr.; sépalas membranáceas, translúcidas, glabras, a dorsal ca. 0,4 x 0,2 cm, oblonga, nervura central proeminente, ápice agudo, base retusa, as laterais ca. 0,5 x 0,4 cm, oblongas, nervura central proeminente, ápice agudo, base retusa, coalescentes até 2/3 do compr., formando um sinsépalo oblongo; pétalas ca. 0,2 x 0,1 cm, espatuladas, nervura central destacada, ápice agudo, base atenuada, margem inteira; labelo ca. 0,3 x 0,2 cm, 3-lobado, âmbito lanceolado, lobos laterais ca. 0,1cm compr., sub-falcados, ápice agudo, margem inteira, lobo terminal ca. 0,1 x 0,1 cm, subelíptico, margem curtissimamente denticulada, disco, glabro, 2-carenado; ginostêmio ca. 0,2 cm compr., filiforme. (RODRIGUES, 2008, p. 28).”

Copia della stampa botanica con la quale è stata illustrata Acianthera sonderiana (sin. Pleurothallis sonderiana)
Data di esecuzione: 1893-1896
Pubblicazione: “Flora Brasiliensis” vol. 3 pt. 4, fig. III from tab. 102
(http://www.botanicus.org/page/137271)
Autore: Alfred Cogniaux (1841 – 1916)

Coltivazione:
Temperature fresche intermedie, luce filtrata al 70%.
Garantire sempre buona umidità alle radici, può essere coltivata sia in piccoli vasi, cestini e su zattere di felce arborea.
Fioritura: Agosto/Settembre

Dendrobium bracteosum

Dalle poche ore di durata dei fiori di Dendrobium crumenatum ai 3-5 mesi di questa specie c’è tutto il fascino di un grande genere di orchidee.

Dendrobium bracteosum Rchb. f. 1886 SEZIONE: Pedilonum

L’attuale strutturazione tassonomica del genere Dendrobium si articola su varie sezioni, ognuna delle quali raggruppa molte specie. La linea di demarcazione fra sezione, genere o sottogenere non è sempre ben definita e può capitare che la letteratura indichi come nome di genere quello che invece si riferisce alla sezione di appartenenza.
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Pleurothallis luteola, per qualcuno Specklinia luteola, per WCSP Acianthera luteola

Non so a quanti orchidofili potrà interessare l’analisi, l’ennesima analisi delle continue revisioni tassonomiche delle orchidee.
Ci sono alcuni gruppi, e quello delle Pleurothallidinae è sicuramente fra questi, che inevitabilmente si prestano a continui rimescolamenti tassonomici, non sempre condivisi da tutta la comunità scientifica.
In questi giorni, nella mia collezione è in fioritura una miniatura appartenente al genere Pleurothallis in senso lato, classificata nel suo nome specifico in occasione della sua prima fioritura (2008), attraverso uno di quei simpatici quiz, che attirano sempre l’attenzione dei lettori di questo blog.

Le foto rappresentano la stessa pianta fotografata il 4 Settembre 2011

Prima descrizione: Autore John Lindley
Pleurothallis luteola Lindl. 1841
Pubblicazione in: Edwards’s Botanical Register 27: Misc. 1. 1841
Confrontando la stessa pianta dopo tre anni, balza subito agli occhi l’evoluzione della sua crescita.
L’esemplare in foto sarà esposto allla mostra di Schio, sarà l’occasione per ammirarla da vero.
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Bulbophyllum haniffii

Una specie miniatura appartenente al genere Bulbophyllum.

Il genere Bulbopyllum comprende circa 2000 specie note, raggruppate in 78 sezioni.
Questo genere, oltre ad essere molto grande è anche complicato e ancora bisognoso di ulteriori revisioni tassonomiche.
Qualsiasi specie del genere Bulbophyllum è originale ed affascinante, per dimensione, forma dei fiori, per il loro aroma non sempre in sintonia con i nostri gusti olfattivi, e non da ultimo per le storie che le accompagnano.
Andremo ora a scoprire una particolarissima specie di Bulbophyllum dai fiori piccolissimi e molto originali: Bulbophyllum haniffii appartenente alla sezione Epicrianthes

Bulbophyllum haniffii Carr 1932
Sezione: Epicrianthes [Blume] Benth. & Hkr.1828
Origine: Tailandia, Myanmar (ex Birmania), Laos e Malesia peninsulare
Sinonimi: Epicranthes haniffii (Carr) Garay & W.Kittr. 1985 publ. 1986
I fiori si formano lungo il rizoma orizzontale, escono da cortissime infiorescenze, sono di colore marrone, misurano 9-10 millimetri e fioriscono in Agosto-Settembre.
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Osmunda…

A gentile richiesta di una frequentatrice del blog.

Tutto quello che c’è da sapere su questa felce, foto e link:
Osmunda regalis la felce proibita Osmunda regalis, non puoi raccoglierla, ma puoi coltivarla

Tranquilli!! Le fibre sminuzzate che appaiono nelle foto, risalgono ad acquisti fatti da amici orchidofili negli anni 80, quando il commercio era ancora possibile.
Ricordo ancora con una vena di simpatia, il fornitore di tanti orchidofili dilettanti dell’epoca. Era un vecchio pensionato di Altopascio (LU) il quale, forse per arrotondare la sua magra pensione, raccoglieva osmunda e sfagno nei boschi circostanti, per spedirla a richiesta via ferrovia, in “ballettine” in sacchi di juta… altri tempi.
Vale la pena di sottolineare la grande resistenza delle radici di osmunda: dopo 20 anni dalla raccolta sono ancora utilizzabili.