E’ fiorita una piccola Maxillaria sconosciuta

L’unione fa la forza, divertiamoci a trovare i dati tassonomici di questa Maxillaria endemica nel Brasile.

max_sp_pianta In una serra abbastanza grande, capita che qualche orchidea rimanga seminascosta per parecchio tempo. Lei ce la fa a crescere… quasi arrangiandosi da sola, e poi un bel giorno decide di farsi notare mostrandoti per la prima volta i suoi fiori. Appena te ne accorgi esulti e vai subito a vedere il cartellino per leggere qualche dato – Max sp. Brasile – trovi scritto… troppo poco per capire chi è.
Perché non condividere con te, il piacere di questa ricerca ?
Note: Specie originaria del Brasile, pianta di piccole dimensioni, buona struttura, pseudobulbi ovoidi alti 3 cm dotati di 2 foglie apicali coriacee, alte 7-8 cm.
Fiorisce in giugno, fiori singoli di 2 cm.

max_sp_fioremax_sp_fiore_1Propongo il primo piano di un fiore affinché tu possa confrontarlo durante le ricerche. Visto che ci stiamo divertendo, perché non fare anche un bel quiz?
Domanda: posto che il fiore è lo stesso, che diversità noti tra le due foto?
Buona ricerca 😉

Coelogyne?… forse no, scopriamolo insieme

Sul cartellino di arrivo c’è scritto Coelogyne marmorata

coel_pcoel_f … ma esaminandola bene, questa classificazione tassonomica non mi convince. Dubito anche che questa orchidea appartenga al genere Coelogyne.
La sua struttura morfologica ha due caratteristiche evidenti: crescita degli pseudobulbi (da pianta strisciante e/o rampicante – notevole distanza fra gli pseudobulbi) e stelo fiorale esile, lungo, spunta dall’apice dello pseudobulbo ed è rifiorente.
Che dici? Ti va di scovare le sue esatte coordinate tassonomiche?

Nota: spero che le foto siano di utilità per la ricerca, per ingrandirle clicca sopra le stesse.

Orchidee spontanee: nuvole di “Pianelle”, ma non solo loro

Una grande giornata da incorniciare… e pensare che non era partita nel migliore dei modi

Cypripedium calceolus, nome popolare scarpetta di Venere o Pianella della Madonna

L’appuntamento dei soci del Club per la visita ad una delle colonie più numerose d’Europa era all’uscita del casello autostradale di Verona est alle 9.30 e fin qui tutto bene. Purtroppo, appena formata l’autocolonna, alla seconda rotonda della tangenziale, già ci sian persi. Panico a non finire, ma dopo altri due o tre errori stradali, siamo riusciti a prendere la statale che porta verso l’alta Val d’Illasi… la nostra meta.
carega_vinc_4La giornata era splendida, le prealpi veronesi limpidissime e la temperatura in pianura sopportabilissima. Era Domenica però, una Domenica di inizio estate che gran parte dei veronesi aveva deciso di spendere in montagna. Alle 10 del mattino il traffico automobilistico lungo la strada che porta in Val d’Illasi era stranamente scarso… per forza, gli escursionisti erano già tutti piazzati lungo i numerosi sentieri, sin dalle prime ore mattino: le loro automobili però, erano tutte parcheggiate lungo le rive della strettissima strada piena di tornanti che porta al rifugio Revolto (1336 metri di altitudine).
Chilometri di automobili parcheggiate senza soluzione di continuità, il nostro gruppo, dopo una serie di manovre è riuscito a parcheggiare le auto a 15 minuti di strada a piedi. Niente paura, armi e bagagli, e su per le ripide rive dei sentieri che tagliano di brutto i tornanti della strada asfaltata.
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5 giorni di black out telefonico

Non è un sogno cattivo!

Nel mitico Nord Est a 10 km da Treviso un temporale mette fuori servizio un migliaio di utenze telefoniche (compresa la mia) e rimangono senza servizio per 5 giorni!!
Il problema non è dato dal guasto di per se molto grave (cavo da 800 coppie telefoniche guasto causa infiltrazione d’acqua), ma dalla odierna diversità di approccio agli interventi di emergenza da parte della società concessionaria del servizio telefonico di rete fissa: leggi Telecom.
Quando il servizio telefonico era assicurato dalla tanto “vituperata” SIP, posto che allora funzionava anche la manutenzione preventiva (guasti di questo tipo erano facilmente preventivabili), 1000 utenze fuori servizio (tale è stata la portata del disservizio) vedevano all’opera squadre di tecnici in servizio contino fino alla riparazione avvenuta!!
In questo caso, il disservizio si è manifestato giovedì 11 giugno nel tardo pomeriggio, le prime squadre sono giunte sul posto venerdì, hanno sospeso i lavori in serata a fine orario, ripresi solamente il sabato mattina (pomeriggio niente), domenica niente, lunedì orario normale, e finalmente oggi, martedì 16 giugno è stato ripristinato il servizio.
Nulla da eccepire sulla bravura dei tecnici intervenuti. Il problema sta a monte ed è politico: la privatizzazione di qualsiasi servizio pubblico porta a queste speculazioni, niente manutenzione e niente costi aggiuntivi sulle riparazioni… chi se ne frega se la gente non può telefonare, collegarsi a internet o privarsi di tutti i servizi connessi all’utilizzo di una linea telefonica.
Povera Telecom! Aspettiamoci la stessa manfrina anche con Alitalia, tanto noi abbiamo già pagato!
Non è questa l’Italia che mi aspettavo: ha da passà ‘a nuttata!!

Scusatemi lo sfogo, con il prossimo post possiamo tornar a raccontare le orchidee.
Guido

Last Minute… escursione sul Monte Carega (VR)

Martedì 9 Giugno, in redazione di orchids.it giunge questo “dispaccio dal fronte”: mittente Vincenzo Ghirardi – Villafranca -VR

UNA GIORNATA SUL MONTE CAREGA
… E’ da un po’ di tempo che con l’amico Gianni Faccioli si parla di andare a vedere una stazione di crescita delle Cypripedium calceolus, che lui conosce bene e sa esattamente dove si trova, ed alcuni giorni fa mi è giunta, inattesa, la sua telefonata: “ che ne dici ti va di andare?”; figuriamoci …….”è come invitare un’oca a bere !!”.
Detto fatto, martedì ore otto e trenta si parte alla volta del Monte Carega. Si sale per una stradina stretta, tipica della montagna, ma soprattutto, ci verrà poi spiegato da gente del posto, che si tratta di strada militare asburgica riassestata ed adattata alle odierne esigenze. Il tempo, meteorologico, ci ha graziato, sopra le nostre teste corrono nubi pesanti gonfie di pioggia ma nessuna precipitazione.
Entriamo nel rifugio e un buon caffè ci prepara all’escursione; anzi è meglio farsi fare un panino che poi, magari quando entreremo in crisi proteinica, potrebbe risolvere la situazione.
cypripedium_calceolus_gruppSi scende per un sentiero abbastanza ripido, ma non impossibile e poi, quando spiana, si gira attorno ad alcuni alberi e ……COUP DE COEUR !!!. Se siete deboli di “corazon” non andateci: decine e decine, ma che dico ….centinaia di pianelle della Madonna da morirci sopra, belle a dismisura, fresche, ancora bagnate dalla rugiada. Macchina fotografica alla mano e via con gli scatti. Ce ne sono qui, la, su, giù, dappertutto.
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