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Cycnoches chlorochilon

Questo post è scritto da Francesco, 17 anni, quarta liceo scientifico. Francesco è il più giovane orchidofilo che segue e commenta sul blog, grazie e buone orchidee.
L’articolo è materialmente postato dalla redazione in attesa che Francesco riceva la password di autore e di nuovo membro della redazione di orchids.it

cycnoches_chlorochilonCycnoches chlorochilon
Sinonimi: Cycnoches ventricosum var. chlorochilon
Questo genere vanta 16 specie, che sono diffuse nelle regioni tropicali dell’America centrale e meridionale.
Il nome del genere viene dal greco kuknos=cigno e aichen=collo, in riferimento alla colonna di queste orchidee piegata
La specie C.chlorochilon si può considerare la specie tipo del genere.
La pianta presenta pseudobulbi fusiformi alti fino a 25 cm con foglie elittiche decidue di colore verde chiaro;le infiorescenze sono ascellari e sono composte fino a 10 fiori per i fiori maschili d un massimo di 5 per quelli femminili, spesso di grandi dimensioni e molto profumati.
Questa specie fiorisce generalmente in inverno ed ha la caratteristica di produrre il tipo di fiori in modo differente per evitare l’autoimpollinazione.
Di questo genere sono noti alcuni ibridi come la Cycnoches “Wine delight” ed pochi altri.
Un altro genere prossimo è Catasetum, che hanno diversa morfologia di fiori ma la stessa caratteristiche di produrre i fiori in condizioni differenti.
Le piante producono fiori femminili in presenza di luce ed umidità elevata mentre quelle maschili in condizione di ombra e poca umidità.
La pianta chiede discrete quantità di acqua durante la crescita mentre da dopo la fioritura non deve essere irrigata perché facilmente soggetta a marciume radicale.
Alcuni coltivatori levano la pianta dal vaso , gli taglino quasi tutte le radici ed aspettano la comparsa di un nuovo germoglio per ripiantarla.
E’ una pianta che da discreta soddisfazione e sopporta temperature anche alte e può rifiorire due volte l’anno se ha le cure adatte.

Nota bene: queste informazioni sono state prese dall’articolo precedente di Guido sulla sua Cycnoches peruviana e sul web…accetto qualsiasi segnalazione di errori da parte mia(non sono mai stato un buon scrittore!)

Cycnoches

La forza della natura

SOTTOFAMIGLIA: Epidendroideae
TRIBÙ: Cymbidieae
SOTTOTRIBU’: Catasetinae
GENERE: Cycnoches
Cycnoches è un genere con 23 specie sparse in gran parte dell’America tropicale. Questo gruppo di orchidee, si caratterizza per i suoi pseudobulbi affusolati e lunghi, pieni di internodi, portanti foglie decidue. Dai nodi apicali si formano gli steli fiorali ricadenti.
I fiori dei Cycnoches sono unisessuati, oppure con entrambi i sessi, ma non ermafroditi. Generalmente i fiori maschili sono di più di quelli femminili si differenziano per la loro lunga colonna; inoltre, hanno i pollinia dotati di una vera e propria molla, che funge loro da motore per essere lanciati verso gli insetti impollinatori.
I due pollinia, rigidi e rotondeggianti, sono collegati ad uno stipite prolungato che alternativamente è collegato ad un viscidum rotondo. Sono piante epifite e vivono nelle foreste umide di pianura, da 0 a 600 metri d’altezza, tra i tronchi di alberi morti in decomposizione.
I Cycnoches durante il periodo vegetativo, amano temperature calde, tanta acqua e decisa fertilizzazione; terminata la fioritura, inizia il riposo che in queste orchidee è molto marcato al punto da dover sospendere qualsiasi bagnatura fino al successivo momento vegetativo.
Qualche coltivatore toglie dal vaso la pianta in riposo, elimina totalmente le radici dagli pseudobulbi e la deposita in ambiente illuminato ed asciutto in attesa del nuovo ciclo.

Cycnoches peruviana e/o peruvianum Rolfe 1891.
Sinonimo: Cycnoches egertonianum.
Luogo d’origine le foreste umide e calde del Perù; periodo di fioritura in natura, Autunno – Inverno.
Cycnoches peruviana, produce una lunga infiorescenza arquata e pendente. che può arrivare anche a 70 cm. di lunghezza.
Desidero mostrare questa fioritura perché ha dell’incredibile.
Come si può vedere nella foto, lo stelo fiorale esce dall’apice di un piccolo pseudobulbo formatosi alla stregua di keiki, con tanto d’apparato radicale, su di un nodo dello pseudobulbo giovane.
Questa accelerazione vegetativa è stata causata da un incidente di percorso, qualche mese fa lo stelo fiorale già formatosi sullo pseudobulbo di stagione, è stato brutalmente mangiato da una lumaca di passaggio. Ovviamente, venendo a mancare la possibilità riproduttiva a mezzo seme, la pianta, non essendo ancora entrata nel periodo di riposo è riuscita a formare una nuova piccola piantina che a sua volta è fiorita.
La forza della natura!! Questo post vuole elevare a valore, la voglia di vivere delle orchidee.