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Filo diretto: il blog, voi, e le orchidee

In attesa delle prossime novità (Daniel sta lavorando per ridar vita al blog), inganneremo il tempo dialogando fra noi su questo post.

In questi giorni il blog è stato oggetto di ripetuti attacchi “hackers”, nel frattempo sono giunte in redazione varie mail ed anche commenti, forse qualche cosa s’è persa per strada, se non avete ricevuto risposta vi chiediamo la cortesia di ricontattarci, questo post sarà il filo diretto con voi, fino alla prossima risistemazione del blog.
www.orchids.it

La mail di Stefania
Buonasera ………..
noi non ci conosciamo ,,, io sono Stefania e sono una appassionata di orchidee a livello casalingo.
se non e’ un problema avrei piacere di essere messa al corrente degli incontri che fate come associazione ”orchids” per scambiare opinioni e consigli .
Ho visto la sua meravigliosa serra in uno speciale in tv e mi chiedevo se lei mi potesse consigliare dove trovare una piccola serra da appartamento per orchidee a clima caldo con relativi accessori (ventola-termostato e vaporizzatore).
La ringrazio e spero in un incontro personale al più presto….
STEFANIA

Ciao Stefania, benvenuta fra le orchidee.
Il tuo indirizzo di posta elettronica è già stato incluso nella lista degli amici di Orchids Club Italia e quindi riceverai tutte le nostre notizie…ovviamente c’è sempre orchids.it…l’angelo custode delle orchidee 😉
Per quanto concerne la piccola serra, appena sarà pienamente attivo il blog (ora non è possibile postare foto), presenteremo la piccola serra wardiana presentata alla mostra di Onigo dall’amico Aldo Dello Iacovo.
Guido

La mail di Marina
Buonasera,
è la prima volta che scrivo, ma già da un po vi seguo sul vostro bel sito dove trovo molte risposte ai miei 1000 dubbi.
Adesso ne avrei due in particolare: un paio di settimane fa sono stata ad una piccola mostra di orchidee a Bologna e ho comprato delle piantine di Den. pierardii. Per ora hanno i bocciolini, quindi li lascerò nei loro vasetti con lo sfagno, ma poi vorrei metterli su zattera: posso usare come base un tronchetto molto rugoso di olivo o ci sono controindicazioni?
Di più, come comportarmi esattamente?
Secondo quesito: una delle mie 3 Cattleye, dopo aver fiorito ha messo radici nuove e germoglio, l’ho rinvasata, credo e spero nel modo giusto, ma il germoglio sta crescendo esattamente perpendicolare allo pseudobulbo precedente. Modificherà la sua direzione in seguito o c’è qualcosa che devo fare?
Grazie per ogni consiglio che mi arriverà.
Altra cosa, già che ci sono. Abito vicino a Firenze, sembrerà strano, ma trovare piante di orchidee, tranne le solite phal. o cymb. è impossibile.Gradirei tantissimo avere informazioni, se qualcuno le ha, su qualche vivaio che venda qualcosa di un po più particolare, non dico speciale, visto che comunque sono una principiante.
Spero di avere scritto all’indirizzo giusto, ma con internet sono una vera frana.
Grazie, cordiali saluti e
tanti complimenti.
Marina

Ciao Marina, grazie per i complimenti.
Il tuo D. pierardii puoi lasciarlo nello sfagno finché fiorirà, E’ un’ ottima idea la sistemazione su tronchetto, ma ti conviene fare l’operazione quando le tue piantine sono in vegetazione (presenza di nuovi germogli e radici attive), avendo cura di attaccarle a testa in giù e di legare un po di sfagno attorno alle radici.
Il nuovo germoglio della tua Cattleya cresce orizzontale forse perché cerca luce dalla finestra…gira la pianta o trovale altra sistemazione.
Non proprio vicino a Firenze, ma comunque in Toscana (Grosseto) è nata una nuova azienda che vende orchidee da collezione, ecco il link Il Sughereto
Buona coltivazione.
Guido

Il commento di Alessandro

Ciao io ho un’orchidea ma non so di che tipo è. Mi farebbe piacere sapere se qualsiasi orchidea viene trattata alla stessa maniera o ci vogliono delle cure specifiche a seconda della specie.
grazie
Ciao

Ciao Alessandro,
non proprio cure specifiche per ogni specie ma non tutte le orchidee richiedono le stesse condizioni di coltivazione.
A grandi linee possiamo raggrupparle in tre grandi gruppi: temperature fredde (5-20 G°), temperature intermedie (12-25 G°) e temperature calde (18-32 G°).
Per altre indicazioni sarebbe utile vedere la pianta, se puoi invia una foto a info@orchids.it.
A presto
Guido

Vanda lamellata

L’orchidea della primavera, bella e profumata
Lindley descrisse e registrò questa deliziosa specie in Edwards’s Bot. Reg. 24(Misc.): 66 (1838), sulla base di una pianta portata a fioritura nelle Filippine dai signori Loddiges.
Il nome specifico allude alle sottili creste presenti sul labello. Vanda lamellata è endemica nelle isole meridionali di Taiwan, Filippine e nella parte settentrionale del Borneo dove cresce a basse altitudini.

Collezione Guido De Vidi- foto 21.03.08

Vanda lamellata Lindl., Edwards’s Bot. Reg. 24(Misc.): 66 (1838).
Sinonimi e varietà:
Vanda unicolor Steud., Nomencl. Bot., ed. 2, 2: 744 (1841), nom. inval.
Vanda cumingii W.Baxter in J.C.Loudon, Suppl. Hort. Brit.: 654 (1850).
Vanda clitellaria Rchb.f., Flora 55: 277 (1872).
Vanda vidalii Boxall ex Náves, Fl. Filip., ed. 3, 13A: 240 (1880).
Vanda nasughuana Parsons, Orchid Rev. 39: 39 (1931), nom. inval.
Vanda amiensis Masam. & Segawa, Trans. Nat. Hist. Soc. Taiwan 24: 212 (1934).
Vanda yamiensis Masam., J. Geobot. 15: xii (1966).
Vanda lamellata f. alba Valmayor & D.Tiu, Philipp. Orchid Rev. A-V(3): 24 (1983).
Vanda lamellata var. calayana Valmayor & D.Tiu, Philipp. Orchid Rev. A-V(3): 24 (1983).

Le 4 varietà caratterizanti la specie.
Vanda lamellata var. boxallii.
Porta fino a 40 fiori per infiorescenza. I petali sono di colore bianco crema con la metà interna dei sepali laterali marrone scuro. Il labello è rosa viola. Questa specie vive ad altitudini più elevate rispetto alle altre varietà, in natura fiorisce più di una volta all’anno.

Vanda lamellata var. calayana
Petali e sepali sono di colore giallo uniformemente macchiati di marrone.

Vanda lamellata var. flava.
Le infiorescenze sono di colore giallo verde e marrone senza evidenti marcature. Questa è la forma albina della specie ed è abbastanza rara in coltivazione.

Vanda lamellata var. remediosae.
Petali e sepali sono di colore bianco crema con la metà interna dei sepali color verde chiaro. Il labello è viola pallido.

V. lamellata si sviluppa su fusti monopodiali di 6-30 cm di lunghezza dotati di foglie lineari e distiche, lunghe 9-33 cm e larghe circa 1 cm. Le infiorescenze arcuate sono lunghe 20-35 cm e portano da 8-20 fiori delicati e dolcemente profumati della dimensione complessiva di 3 centimetri. I fiori sono molto variabili, nel numero e nel colore, a seconda della forma. Spesso il riflesso di petali e sepali può essere verde, bianco, o giallo crema, con macchie dal marrone al rosso-bruno. Il labello è bianco/giallo con 6 venature rosso porpora verso la base. Spesso la parte centrale dei lobi può essere spruzzata di rosa o rosso-viola.
V. lamellata fiorisce in tardo inverno prima primavera.
Forse il colore più eclatante è quello della var. boxallii Rchb.f., per questo molto usata nelle ibridazioni.
In natura V. lamellata è spesso trovata su rami e tronchi di alberi nelle foreste costiere o in prossimità di corsi d’acqua, a volte anche in zone luminose, ad altitudini non superiori ai 100 metri sul livello del mare. In natura le piante crescono bene al di sotto del 50-70% di umidità relativa, con buona luce e costante ventilazione. Le minime temperature invernali possono scendere anche a 12° gradi centigradi.

Coltivazione
V. lamellata in condizioni ideali di coltivazione può fiorire anche più volte all’anno.
La corretta coltivazione consiglia regolari fertilizzazioni e bagnature durante tutto il periodo di sviluppo, che vanno rallentate quando le piante sono inattive. In tal modo si asseconda il ciclo umido-secco.
V. lamellata può essere coltivata in vaso o in cestino, con substrato di bark grossolano, oppure anche a radice nuda. In quest’ultimo caso è necessario disporre di ambienti appropriati: serre con impiantistica evoluta.

Buona Pasqua 2008

Comunque la pensiate vi auguro una Pasqua serena

Orchids.it spesso racconta e mostra le orchidee della mia collezione. Attraverso le foto del blog, ormai conoscete ogni angolo della serra dove esse vivono…questa percezione la colgo quando, in occasione delle vostre visite, osservate le piante come fossero le vostre; per questo desidero farvi i miei auguri Pasquali proprio dalla loro casa…sono loro in fondo, che alimentano la nostra amicizia e la nostra passione.

Pace e felicità a tutti.
Guido

Il mondo di Orchids.it

Ho dato un’occhiata alle statistiche di questo blog…ecco alcuni dati

Dati statistici rilevati oggi
Orchids.it è monitorato dal programma “Google Analytics”. I dati sono molto lusinghieri, non solo per l’enorme mole di visite, ma anche per la profondità delle stesse, per il numero di pagine visitate e per il tempo di permanenza nel sito.
In fondo orchids.it è una semplice finestra, per altro anche troppo spartana a causa della mancanza di banda, indispensabile ad una sua gestione più sofisticata: disponiamo solamente di una linea ISDN.
Condividere con voi questo strumento innovativo è un’avventura affascinante, e nello stesso tempo impegnativa, in quanto crea aspettative e rapporti interattivi tenuti insieme da opinioni e da punti di vista, non sempre condivisi.
Bisogna dire che c’è voluta una buona dose di coraggio a raccontare le orchidee in un blog.
L’idea è nata qualche anno fa quasi per caso. L’obbiettivo era quello di creare un sito internet con varie pagine statiche, contenenti foto, notizie e consigli, per contribuire alla crescita del collezionismo orchidofilo italiano.
Così, come tante altre imprese autogestite della mia vita è partito www.orchids. it e per scelta (geniale) di mio figlio, ha assunto la veste inconsueta di un blog…un po diario ma soprattutto palestra d’incontro e di interattività
La mia prima reazione, devo dire la verità, non è stata entusiastica: questa paginetta striminzita ed inizialmente senza foto, mi lasciava molto perplesso…io sognavo quei siti con effetti flash e con tante pagine piene di notizie e di foto.
Interagire all’interno dello strano microcosmo dell’orchidofilia è una delle imprese più difficili da affrontare. Come in tutte le nicchie hobbystiche, anche in questa e soprattutto in questa, proliferano fenomeni elitari, sterili e spesso in contrapposizione fra loro.
Ad oggi mi pare che l’idea funzioni, penso che il mixer vincente di questo blog sia dato da tre fattori importanti: informazioni in continuo aggiornamento, spirito amichevole e la promozione di molteplici occasioni di incontri reali con Orchids Club Italia…dove per esserci basta partecipare.
Tutto qui e senza copyright….se vi piace copiatela pure la nostra esperienza.

Phaius flavus, chi l’ha vista?

Orchidea terricola di facile coltivazione, ma difficile da trovare e da vedere.
L’orchidea descritta in questo post è Phaius flavus. Qualche visitatore di Pordenoneorchidea l’avrà certamente fotografata. L’ho portata per la prima volta in una mostra per ripagarla delle sue fioriture, sempre puntuali nonostante tutte le vessazioni che subisce in serra.
Provo un senso di colpa nel mostrarvi questa specie dai fiori luminosi e fragranti. La sua dimensione in altezza (da 60 a 80 cm) crea problemi di spazio e pertanto, visto che è un’orchidea adattabile a varie situazioni climatiche, capita spessso di vederla sistemata in spazi angusti, rifiutati dalle altre piante.
Paradossalmente, quegli spazi angusti poco luminosi e freschi, le sono sufficienti per vivere e fiorire..
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