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Cattleya Sophia Martin ‘spots’
Quasi un quiz, ma non solo…
Ieri ho fotografato questi fiori affascinanti e prima di proporveli in un post ho cercato qualche notizia senza trovare materiale esaustivo.
Il motivo forse sta nel fatto che gli ibridi sono continuamente usati in successivi incroci e quindi i vecchi progenitori sono superati dalle nuove generazioni.
Io sono abbastanza imbranato nella ricerca su internet, per questo chiedo la vostra collaborazione per ricostruire la storia di questo bellissimo ibrido in foto.
Questa Cattleya assomiglia molto alla C. interglossa, sicuramente ha come progenitore la C. amethistoglossa.
Forza ragazzi, linkate tutto quel che trovate, chissà che non riusciamo a risalire alle specie che hanno dato vita a questo ibrido.
Trichoglottis brachiata…quei bei fiori rosso porpora
Orchidea nera? Non proprio, ma i suoi fiori sono di un bel colore scuro
Alta, appesa sui sostegni superiori della serra, viveva indisturbata da anni la mia Trichoglottis brachiata senza mai mostrarmi i suoi fiori… per la verità uno sono riuscito a vederlo qualche anno fa.
Tanto ero rassegnato che durante le bagnature, nemmeno buttavo lo sguardo su di lei ma, sorpresa delle sorprese, quasi nascosti dalle foglie coriacee, ecco che quest’anno sono spuntati i suoi bellissimi fiori.
Questa bella specie produce fiori testurizzati con petali e sepali ricchi di rosso porpora, labello viola e bianco, talvolta è denominata Orchidea Nera
Trichoglottis brachiata Ames, Orchidaceae 7: 136 (1922).
Familglia: Orchidaceae
Sottofamiglia: Epidendroideae
Tribù: Vandeae
Sottotribù: Aeridinae
Nome scientifico: Trichoglottis brachiata Ames
Sinonimi: Trichoglottis atropurpurea Reichb.f. 1877;Trichoglottis philippinensis Lindley var. brachiata (Ames) L. O. Williams
Distribuzione: Filppine
Origine del nome: dalla struttura corpulenta della sua vegetazione (brachitipo)
Specie epifita endemica nelle Filippine, vive ad altitudini di 300 metri sul livello del mare.
Pianta a sviluppo monopodiale dotata di lunghe ramificazioni che necessitano di sostegni, garantiti in natura da grosse radici bianche prodotte lungo i fusti vegetativi.
Le vegetazioni sono avvolte da foglie distiche, coriacee, oblunghe-ovali e carinate. In estate, nelle ascelle delle foglie si formano corte infiorescenze con 1 o 2 fiori carnosi e fragranti, carichi di un bel colore scuro.
Trichoglottis brachiata richiede molta acqua, abbondanti fertilizzazioni e molta luce durante il periodo della crescita. Conviene coltivare questa orchidea in vasi con substrato grossolano (bark di grossa pezzatura) dotati di tutore lungo il quale sostenere i suoi fusti vegetativi.
Le deliziose fioriture di questa bella specie diventano copiose su esemplari molto sviluppati; Trichoglottis brachiata non è consigliabile a neofiti sprovvisti di serra.
Christensonia vietnamica ‘Konstantina’
Una specie deliziosa rimasta nascosta fino ai giorni nostri
Questo cultivar dai fiori color verde lo dedico alla mia futura nuora Konstantina che ama il colore verde pastello.
La storia
Una volta scoperte, alcune orchidee rimangono per diverso tempo nel limbo in attesa della loro identità e questo stato di “oblio tassonomico” si verifica anche ai nostri giorni. Christensonia vietnamica è per certi aspetti l’emblema di quanto scritto poc’anzi. Probabilmente questa orchidea è stata vista anche nel passato, ma le vicende storiche e politiche del Paese dove vive (Vietnam), forse hanno contribuito a tenerla nascosta fino a pochi anni fa.
Christensonia vietnamica Haager 1993
Sottofamiglia: Epidendroideae.
Tribù’: Vandeae.
Sottotribù: Aeridinae.
Le prime piante di questa orchidea sono state scoperte dal botanico Ceco Jiri Haager durante una spedizione geologica nel Vietnam del sud.
La specificità della nuova orchidea ha suggerito alla comunità scientifica internazionale di collocarla in un genere assestante (1993).
Al nuovo genere è stato assegnato il nome di “Christensonia” in onore al grande impegno profuso dal tassonomista Eric Christenson nel settore delle Vandacee.
Il genere Christensonia è costituito da un’unica specie (Christensonia vietnamica), ed è quindi monotipo: il nome specifico (vietnamica), fa riferimento al suo paese di origine.
Descrizione
Christensonia vietnamica è un’orchidea epifita di piccole dimensioni a sviluppo monopodiale con foglie laterali bilobate e vive in zone pianeggianti ad altitudini non superiori ai 100 metri.
I fiori sono relativamente grandi rispetto alle dimensioni della pianta, si formano su corte infiorescenze semi erette a gruppi di 4 a volte anche 7, sono di colore verde chiaro con un pronunciato dente cilindrico ed il labello bianco.
In coltivazione, Christensonia vietnamica fiorisce in tarda estate.
Morfologicamente è molto vicina alle Aerides, Rhynchostylis, Renanthera, probabilmente assomiglia di più alla V. flabellata comunemente conosciuta come Aerides flabellata.
Coltivazione
Christensonia vietnamica richiede ambienti luminosi, ma leggermente più ombreggiati delle cugine Vanda.
Il substrato di coltivazione in cestino può essere costituito da bark molto grosso per consentire alle radici consistenti e carnose di insinuarsi con facilità e va tenuto sempre umido.
Può essere coltivata anche su zattera (soluzione che io preferisco) ed in questo caso, soprattutto in coltivazione fuori serra, va nebulizzata più volte il giorno. Durante la stagione dello sviluppo e della fioritura le fertilizzazioni possono essere somministrate anche settimanalmente. La frequenza va ridotta a metà durante la stagione fredda: concime 20.20.20 diluizione mezzo grammo per litro d’acqua.
Questa specie non presenta particolari problemi ed è assai resistente agli attacchi patogeni: possiamo tranquillamente considerarla di facile coltivazione.