Archivio mensile:Marzo 2017

25 Aprile a Spercenigo, orchidea nera & salsicce mezzanotte

Anteprima!
Aspettando il 25 Aprile a Spercenigo, Floridee organizza l’esilarante mostra di orchidee con sorpresa “effetto giallo” a mezzanotte.
Sulle orme di Nero Wolfe e le sue fantasmagoriche ricette di cucina… seguiranno notizie più dettagliate, per ora entriamo nell’atmosfera a metà fra noir e giallo.

Sulle orme di Nero Wolfe, cercando una ricetta per rendere unica la mostra di orchidee del 25 Aprile a Spercenigo…fantasie e sogni possibili.

“Nella vita tutto – tranne la coltivazione delle orchidee – deve avere uno scopo”.
… ed allora mettiamoci nelle mani di Lucullo!
Intervista impossibile
…Sono a New York nella Trentacinquesima Strada di fronte alla famosissima casa di arenaria dove vive Nero Wolfe. Sono in anticipo di una ventina di minuti, ma fa freddo e nevica; decido di non aspettare. Busso.
Coelogyne pandurata collezione rio Parnasso
La porta si apre e compare un esile ed impeccabile figura: Mi chiamo Archie Goodwin. E voi?
Buona sera, mi manda Floridee, gradirei conversare col signor Wolfe a riguardo di quell’introvabile orchidea nera e della famosa ricetta “salsicce mezzanotte” che tanto lo deliziarono da giovane.
A.G. — Il signor Wolfe non è in casa – è fuori sede per partecipare al convegno culinario dei quindici migliori cuochi del mondo – sono spiacente.
Non fa niente, grazie lo stesso, leggeremo i suoi prossimi romanzi.

Nero Wolfe
Quando non è impegnato a mangiare, a curare le sue orchidee o a leggere i suoi libri — è un genio nello smascherare i criminali, senza mai dover uscire dalla sua casa di arenaria sulla trentacinquesima strada ovest di New York, comodamente seduto alla sua scrivania a sorseggiare birra o impegnato con le sue orchidee nella serra al terzo piano.
Solo quella volta era fuori casa, proprio il giorno della nostra visita, per presenziare al convegno di alta cucina…

…..”Non mi resta ancora molto da vivere, non ho più molti libri da leggere, ironie da cogliere, pranzi da gustare – Sospirò a occhi semichiusi, poi li riaprì. – Cinquemila dollari. Odio mercanteggiare“.
Con un mix di perentorietà e di sornionesco pietismo verso se stesso, Nero Wolfe, il ciclopico investigatore-gourmet creato da Rex Stout, su quel treno che lo sta portando verso il convegno dei quindici migliori cuochi del mondo, tenta il tutto per tutto. L’oggetto del desiderio sono le “salsicce mezzanotte”, di cui si era deliziato un giovane Nero Wolfe, all’inizio della carriera; la controparte è Jéròme Bérin, il creatore della ricetta segreta, a suo tempo inseguito attraverso il Mediterraneo sino al Cairo fino a perderne le tracce.
Il destino sembra ora favorirlo, facendoglielo ritrovare sullo stesso convoglio e diretto alla stessa meta. Ma siamo solo all’inizio del romanzo dal promettente titolo, “Alta cucina”, e l’epilogo gastronomico non avverrà che all’ultimo respiro del giallo, quando il nodo delittuoso sarà sciolto, naturalmente ad opera di Wolfe. Ma allora sull’altro piatto della bilancia ci sarà un peso ben diverso: Jéròme Bérin, sospettato dell’omicidio di uno degli chef partecipanti al simposio, deve infatti la vita all’investigatore che, scendendo a livelli di mero mercanteggiamento, non si lascia sfuggire l’opportunità di farlo pesare, previo un sottile gioco psicologico. “- Be’…- Wolfe sospirò. – Se non volete accettarlo come gesto di amicizia, sia pure. In questo caso l’unica cosa che posso fare è presentarvi il conto. Il che è semplice. Se fosse possibile fare una valutazione precisa dei servizi professionali che vi ho reso dovrebbe essere altissima, poiché i servizi sono stati eccezionali. Così… visto che insistete per pagare… mi dovete la ricetta della salsicce mezzanotte”. Le spire del Nero pitone si avvolgono inesorabilmente intorno al collo della vittima, che tenta di divincolarsi: ” – Cosa? -Bérin gli lanciò un’occhiataccia. – Puah! Ridicolo“. Ma il pitone non allenta la presa… “– Come ridicolo? Mi avete chiesto voi cosa mi dovevate. E io ve l’ho detto” …se non quel tanto per lasciare il fiato di sigillare la trattativa.
” – Bah! – Sbuffò Bérin. – È un ricatto”. Obtorto collo, e a patto che la ricetta non sia rivelata a nessuno al mondo, Bérin si decide a rivelare la magica alchimia. Solo nel 1938, dopo cinque anni dalla morte di Jéròme, Fritz, il cuoco svizzero a servizio di Wolfe, la usa in “Orchidee nere”, ma assolutamente priva di dosi. La ricetta è pubblicata ne “Le ricette di Nero Wolfe”, così come aveva voluto il suo creatore: “II signor Bérin disse a Wolfe che esse variano a seconda del clima, della stagione, delle personalità che preparano il piatto, dei cibi che si mangiano prima e dopo le salsicce, e del vino che viene servito”.

Salsicce mezzanotte
Ingredienti
Cipolla – aglio – grasso d’oca – brandy – vino rosso – brodo di manzo – timo – rosmarino – zenzero – noce moscata – chiodo di garofano – pane grattugiato – bacon – lonza – oca – fagiano – sale – pepe nero – noccioline di pistacchio – intestini di maiale.
Tritate le cipolle e 1 spicchio di aglio poi rosolateli nel grasso di oca. Versate prima il brandy fino a coprire le cipolle, poi il vino rosso e il brodo di manzo in quantità doppia rispetto al brandy. Aggiungete un pizzico di timo e di rosmarino e spolverate con zenzero, noce moscata e con un’idea di chiodo di garofano. Cuocete a fuoco lento per 10 minuti e aggiungete pane grattugiato sufficiente a ottenere una polpa. Cuocete ancora per 5 minuti. Aggiungete prima il bacon bollito e l’arrosto di lonza, poi l’arrosto di oca e di fagiano, in quantità doppia rispetto alla lonza. Tutta la carne deve essere sminuzzata. Condite con sale e con una generosa dose di pepe nero, aggiungete del pistacchio e lasciate cuocere a fuoco lento finché l’impasto di carne abbia la consistenza del ripieno di una salsiccia fresca. Raffreddate completamente. Lavate e scottate gli intestini di maiale. Riempiteli con l’impasto di carne, strozzando di tanto in tanto con del filo per ottenere le salsicce. Cuocetele nella griglia del forno, dopo aver bucato qua e là la pelle.
A comprensione della maestria di cui Fritz è capace, segue il menù orchestrato per la cena organizzata da Lewis Hewitt, milionario americano amante delle orchidee, in cui si ritrovano annualmente i Dieci per l’Aristologia, gruppo di edonisti che persegue la perfezione nel bere e nel mangiare.

Blinis con panna acida
Zuppa di tartaruga
Passera di mare al vino bianco
Salsa di cozze e funghi
Arrosto di fagiano
Porcellino di latte
Crocchette di castagne
Insalata con salsa pioggia del diavolo
Formaggio

Durante quella cena sfortunatamente venne avvelenato uno degli ospiti (la panna acida era spruzzata d’arsenico), ma poiché Fritz era incolpevole la cena risultò superba. Includiamo la ricetta della panna acida, una costante della cucina dell’Est adottata per condire moltissime ricette.
Per ottenere la panna acida, mettete 1 tazza di in un vaso di vetro sterilizzato. Aggiungete 2 cucchiai di latte fermentato, coprite il vaso e agitate vigorosamente. Aggiungete un’altra tazza di panna, coprite e agitate ancora. Lasciate riposare per 24 ore al caldo, mettete nel frigorifero per altre 24 ore.
Oltre ad essere un amante e grande intenditore di birra, Nero Wolfe è noto per il suo debole nei confronti del Martini, di cui riportiamo una ricetta, nata negli States negli anni ’30-40′, dal nome di “Adonis”:

2/3 Sherry Fino muy seco
1/3 Martini
1 goccia d’Orange bitter

Si prepara nel mixing glass e si versa nel bicchiere “old fashion” con ghiaccio, senza decorare.
Un altro liquore che spesso interviene nelle misture americane è il Gin, come per “Caruso”, ispirato al celebre cantante italiano, che in America ha avuto particolare successo agli inizi del XX secolo, quando sui palcoscenici furoreggiava la voce del grande tenore.

1/3 Dry Gin
1/3 Vermouth Dry
1/3 Liquore di menta verde

Si shakera e si versa nel bicchiere “old fashion” con ghiaccio, senza decorazioni.

Note:
1 -la cena con effetto giallo può iniziare non prima delle 22 del 24 Aprile e le salsicce saranno servite rigorosamente a mezzanotte: gli invitati si dovranno presentare con l’orchidea nera all’occhiello.
2 – parte dei testi e delle foto sono tratti dal materiale divulgativo di “ a qualcuno piace giallo 4a edizione” a cura della Provincia di Brescia, che ringraziamo per l’utilizzazione.

Per un pugno di dollari… pardon, di euro

Breaking news

Premio orchidea o meglio “Orchidea award” 2017… la miglior orchidea in mostra vale 20 Euro, ancor peggio, 20 euro in buono sconto da consumarsi nella serra del garden di periferia che organizza “l’evento” , questa è una pubblicità che si legge su Fb, e ad assegnare questo “ambito premio” interverrà in giudizio il manipolo di Vistorta.
Pazzesca la deriva commerciale, le orchidee meritano altro, dio salvi le orchidee dalla follia commerciale e dall’ignoranza.

Floridee… nuove idee nell’orchidofilia

Floridee, il manifesto.
La parola “manifesto” evoca sempre importanti avvenimenti storici in tutti i campi della vita associata.
Quando si materializza l’esigenza di annunciare un nuovo corso lo si fa con un manifesto, poco importa se sarà cartaceo o digitale, sarà solo questione di disponibilità tecnologiche del preciso momento storico nel quale avviene.

Floridee , come si può ben vedere nella foto, nasce a Pordenoneorchidea, proprio nella veste storica di manifesto murale e l’occhio del lettore attento noterà di sicuro che appare solamente il titolo. Volutamente. Volutamente è stato affisso “bianco”, volutamente per lasciare libero tutto lo spazio ideale da costruirsi insieme a quanti vorranno riempirlo.

Si dirà: ANCORA! Sì, ancora, e la voglia di “conoscere” la si è “toccata con mano” proprio durante le giornate di Pordenoneorchidea, ricche di phatos e di amarcord.
I “mi ricordo”, le domande e le conversazioni dei tanti appassionati presenti lasciavano trasparire sentimenti di gioia per la bellezza delle orchidee in mostra, ma per certi aspetti anche di delusione. Nell’Italia dell’orchidofilia si commettono da tempo, errori, a volte in buona fede, ma spesso pacchiani e finalizzati ad interessi che nulla hanno a che vedere con lo spirito orchidofilo amatoriale.
Ecco che questo manifesto, bianco e libero da incrostazioni, può diventare un’occasione unificante. Conversando con gli orchidofili senza tessera… e sono tanti, ci si accogre che le Associazioni locali cioè tutte quelle la cui attività risulta di fatto, circoscritta ad ambiti territoriali, rappresentano solo una piccola fetta dell’amatorialità e spesso capita che se la contendano fra loro. A tal proposito, durante le giornate di Pordenoneorchidea ho avuto modo di vivere siparietti divertenti del tipo: “Buongiorno Guido, sono della sua Associazione”“Quale?” – rispondo – “mi ha iscritto proprio lei, qui, l’anno scorso”… replica la signora, ed ecco che devo spiegare anche l’inspigabile, storie di sopprusi di miserie intellettuali e di conflitti di interesse.
Io sogno da sempre un’orchidofilia italiana unita e per vedere realizzato il mio sogno mi sono sempre prodigato, a volte sbagliando, ma sempre in buona fede e ammettendo i miei errori.

Si dirà: e allora?
A mio avviso si può partire dall’esistente cioè dalla presa d’atto che a livello nazionale ed internazionale, per storia e per rappresentatività in Italia esiste solamente un’Associazione di riferimento ed è attorno a questa evidenza che si potrebbe costruire una forte rappresentarza del mondo italiano delle orchidee.
Sto parlando dell’AIO, che a volte ho criticato aspramente, che spesso ho contribuito a mantenerla in vita, che ora non sto millantando nessun titolo per rappresentarla o per farne parte, ma che volenti o nolenti è da lì che si può partire… rafforzandola, magari.
Ecco, questo è il messaggio che intende divulgare Floridee, un manifesto bianco che non vuole diventare Associazione, ma solamente luogo di discussione: un Agorà, per l’appunto.
Ce la faremo? Bella domanda alla quale non so rispondere.

Breaking news: orchidee premiate

In serata si sono concluse le votazioni popolari a Pordenoneorchidea. Idea perfettamente riuscita, oltre 400 voti popolari espressi. Il comitato di Floridee ha proceduto allo spoglio dei voti ed alla presenza di un folto gruppo di visitatori ha proclamato (ancora in via ufficiosa) la triade vincitrice di Pordenoneorchidea 2017.
Qualche pianta è ormai stremata dopo tanti giorni fuori casa, ma nel complesso la mostra tiene bene.

Le espressioni di voto del pubblico si sono avvalse di una “nomination” proposta da coltivatori e collezionisti presenti all’apertura della mostra. Sono state nominate 18 orchidee: i visitatori avevano la facoltà di esprimere una sola preferenza.
Allo scopo di poter proclamare le orchidee vincitrici con la mostra ancora in corso, il comitato Floridee, visto anche l’enorme partecipazione del pubblico, ha deciso di chiudere le votazioni venerdì 10 Marzo alle ore 18.

In via esclusiva ed in attesa della proclamazione ufficiale che avrà luogo Domenica 12 Marzo alle ore 11, il comitato ha reso pubblico l’esito delle prime tre orchidee premiate:

Primo premio, orchidea vedette di Pordenoneorchidea 2017 è risultata eletta una Cattleya presentata in esposizione da coltivatori trentini dell’Associazione Trentino Orchidee.

Vallette sono risultate elette una Cymbidium presentata dal coltivatore trevigiano Furlan Alfiero e un Bulbophyllum presentato in mostra dal coltivatore tedesco Frank Roelke.

L’interesse suscitato fra il pubblico, coinvolto nella individuazione del concetto di bellezza da attribuire ad un’orchidea, è stato veramente sorprendente. Si potrà dire che altri metodi avrebbero portato a risultati diversi, ma l’enorme platea partecipante dà indubbio valore a questo voto popolare e deve far riflettere quanti si atteggiano con il fare di esperti giudicanti davanti ad una pianta di orchidea.

Per ora, volutamente l’annuncio è sinetico, seguiranno notizie più dettagliate-

Oscar dei fiori – Ortogiardino Fiera Pordenone

Oscar dei fiori, prima edizione di un premio originale che mancava nel panorama floricolo italiano.

Domenica 5 Marzo nel contesto della fiera “Ortogiardino”, alla presenza del Presidente della fiera di Pordenone, Ing. Renato Pujatti e del responsabile commerciale Dr. Francesco Terrin, sono stati consegnati gli attestati “Oscar dei fiori” a personaggi che nel corso del 2016 in vario modo hanno contribuito a rappresentare il fantastico mondo del verde e dei fiori.

La cerimonia, semplice come lo sono tutte le iniziative nella loro fase embrionale, si è tenuta nell’Agorà degli spazi organizzati per Pordenoneorchidea in un’atmosfera scenografica di alto livello artistico.

Il filo conduttore sul quale si è mosso il Comitato artistico nella selezione dei personaggi a cui dedicare il premio, ha colto ispirazione da una metafora spesso evocata dalla scrittrice e giornalista Anna Maria Botticelli (scomparsa prematuramente) alla quale è dedicata l’attuale edizione di Pordenoneorchidea: “Non siamo noi che serviamo ai fiori ed alle piante, ma sono loro che servono a noi”

Il comitato artistico in collaborazione con Pordenonefiere Spa, ha inteso elevare a valore quattro aspetti del mondo dei fiori: la loro coltivazione, la loro rappresentazione pittorica, la loro raffigurazione nella fotografia, e il loro racconto attraverso la letteratura ed il giornalismo.

La premiazione
Le premiazioni si sono svolte alla presenza di un pubblico attento e delle massime autorità istituzionali di Pordenonefiere Spa.
Il Presidente, Ing. Renato Pujatti, nel suo discorso introduttivo ha voluto sottolineare come sia importante spaziare su nuovi orizzonti rappresentativi, sia nella loro dimensione scientifico culturale e non da ultimo per portare nel territorio le varie manifestazioni fieristiche in calendario. Significativa in tal senso la scenografia del giardino in piazza, allestita per conto dell’ente Fiera in centro Città.

Floridee ha coordinato i lavori preparatori della selezione dei personaggi da nominare per “L’Oscar dei Fiori 2017” proponendo di assegnare l’attestato a:

COLTIVAZIONE
Ex equo a Mirella Collavini (Udine) e Tiziano Caronello (Treviso), con la seguente motivazione:
“Per la loro totale dedizione al mondo dei fiori con semplicità e genuina passione”.

ARTE FIGURATIVA
A Zanette Ciro (TREVISO), con la seguente motivazione:
“Per la forza e l’armonia espressiva dei suoi soggetti pittorici”
Ciro Zanette, pittore autodidatta (suoi sono i quadri che fanno da cornice alle premiazioni), presente in varie mostre personali e collettive, eclettico e fortemente ancorato nella sua ricerca di soggetti del mondo rurale e romantico di un passato ormai andato.

FOTOGRAFIA
A Ferruccio Carassale (GENOVA), con la seguente motivazione:
“Per la sua maestria a cogliere l’attimo magico della natura nelle sue istantanee”
Ferruccio, maestro della fotografia ante litteram, dal rullino alla digitale, le sue foto accompagnano da anni, gli articoli delle maggiori riviste italiane del giardinaggio.

LETTERATURA E GIORNALISMO
Memoria postuma a Anna Maria Botticelli (MILANO), con la seguente motivazione:
“Per aver saputo coniugare scienza, botanica e viaggi onirici nei suoi racconti verdi”.
Ritira il premio Ernesto Minotti, compagno e marito di Anna Maria. Ernesto ricorda con struggente passione la vita e le parole di Anna Maria: “Non sono le piante che hanno bisogno di noi, ma siamo noi che abbiamo bisogno di loro”
Recensione:
Anna Maria Botticelli è nata a Genova ed ha vissuto l’ultima parentesi della sua vita a Milano. Biologa e microbiologa di formazione, da sempre ha nutrito la passione per le piante che l’ha portata a vivere varie esperienze professionali, partendo dallo studio e coltivazione delle orchidee, per approdare poi al racconto dei fiori e delle piante, nella veste di giornalista e di scrittrice. Ha collaborato per oltre 20 anni con diverse case editrici italiane, come Arnoldo Mondadori Editore, Cairo Editore, Periodici San Paolo, Pentagono Editrice, quale autrice di servizi e rubriche sul tema del verde. Per Gardenia, il più importante mensile italiano di fiori, piante, orti e giardini, ha curato monografie dedicate alle bulbose primaverili, ai Pelargonium e alle orchidee. Molti sono i suoi libri pubblicati in collaborazione con fotografi, erboristi e farmacisti, fra i quali: Ritratti di Orchidee, La salute foglia per foglia, Giardini in vaso, e non da ultimo il bellissimo volume Orchidee, edito dalla De Agostini nel 2014.

RINGRAZIMENTI ED AUSPICI FINALI
In chiusura di questa sentita cerimonia, mi piacerebbe recapitare ad un indirizzo sicuro il mio desiderio che ci sia anche una seconda, terza e così via, edizione dell’Oscar dei Fiori, e per essere sicuro che giungerà a destinazione spedirò il mio desiderio con lettera raccomandata.
Un grazie a quanti hanno contribuito alla conduzione di questo evento: al personale ed ai dirigenti della Fiera, a tutti gli amici che hanno collaborato con passione, nessuno escluso: ad maiora!