Archivio mensile:Luglio 2005

Nebbia in serra a buon prezzo

Con 1000 Euro circa, si può risolvere il problema dell’umidificazione di una serra piccola e media, installando un impianto “Fog” veramente interessante

In presenza di spazi relativamente contenuti, fatte salve le varie soluzioni artigianali, vaschette d’acqua con griglie o argilla espansa sotto i vasi ed altre diavolerie che ognuno di noi sa tirar fuori dal cilindro per rendere più piacevole la vita alle nostre orchidee, la soluzione più efficace è senza dubbio la produzione di nebbia con l’ausilio di sistemi ad ultrasuoni ( spaccatura e nebulizzazione dell’acqua attraverso l’emissione di ultrasuoni).
I problemi diventano più pesanti, quando dobbiamo umidificare ambienti di diversi metri quadri e soprattutto serre amatoriali piccole e medie, fino ai 200-300 metri quadri.

I sistemi della produzione di nebbia, sostanzialmente si avvalgono di due tecnologie:
1) – La prima soluzione comprime l’acqua con l’ausilio di una pompa ad alta pressione (30-70 bar) per micronizzarla, facendola uscire attraverso fori piccolissimi di particolari ugelli
2) – La seconda tecnologia sfrutta l’effetto “venturi” ( la cara e vecchia pompetta a stantuffo per il flit) e micronizza l’acqua per depressione avvalendosi di ugelli composti, aria/acqua a bassa pressione.

Entrambi i sistemi hanno il grosso difetto di costare troppo (costo base non compatibile per serre piccole e medie) e/o di consumare troppa energia elettrica.

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110 e lode per Lisa

Lisa, un’affezionata amica del blog si è guadagnata il Dottorato in tecniche vivaistiche con 110 e lode, complimenti!!

Lisa scrive
Ciao ciao..dopo tanto tempo mi rifaccio sentire..sono stata molto occupata con la tesi, ma mi sono laureata in tecniche vivaistiche con 110 e lode (alla grande!!!). tu come stai??? c’è parecchio caldo anche dalle tue parti? qui fortunatamente adesso c’è un po’ più di fresco ma durerà poco!!!!
le tue orchidee come stanno? il tuo blog è un po’ che non lo leggo per impegni vari..ma ora mi rifarò.
le mie orchi ok, da alcuni rami fioriferi posti a germogliare sono partiti i primi abbozzi di nuove piantine. Anzi avrei da chiederti una cosa, la mia bletilla striata ormai sfiorita ha emesso una capsula (almeno credo) ora cosa dovrei fare? è ancora verde (vedi foto) per cui quando sarà pronta per essere raccolta? e cosa dovrei fare poi? mettere i semi contenuti (se ci sono..) in agar o posso metterli su corteccia, ti ringrazio per i consigli!!!
Inoltre volevo renderti partecipe di una bellissima sorpresa, quasi un regalo dalla natura per la mia laurea: è stato domenica quando dopo 2 giorni trascorsi in montagna in trentino, in un luogo dove è da 5 anni che vado (ma mai in giugno) passeggiando sai cosa ho avuto modo di fotografare??? 2 diverse specie di orchidee spontanee…non immagini la sorpresa, l’immensa gioia, lo stupore…inoltre nemmeno le cercavo mi sono capitate…per cui poche parole e ti mando 2 foto. le 2 specie sono: GYMNADENIA CONOPSEA e DACTYLORHIZA FUCHSI e di questa più mi guardavo in giro più ne vedevo, nel sottobosco, vicino alla strada sterrata…ed inoltre di colori diversi dal rosa al bianco con screziature diverse anche sulla stessa pianta…è stato bellissimo avrei perso l’intera giornata per perdermi tra i boschi a fotografarle tutte tutte!!!!
che ne dici, non sono bellissime???????
per il resto sto cercando lavoro in un vivaio..speriamo bene!!
un salutone bye bye

LISA, questo post è tuo

Partiamo con i consigli

La capsula ingrossata evidenzia che è in atto il processo della sua fecondazione. Nelle orchidee, quando i “pollinia” sono depositati nell’ovaia inferiore, fertilizzano le molte migliaia di ovuli. Ogni ovulo fertilizzato si trasforma in seme microscopico. Le orchidee sono state denominate Microspermae, perché producono appunto “micro-semi”.

A capsula matura, si aprono le sue spaccature ed i semi possono essere trasportati lontano dal vento; i piccoli semi ed i loro microscopici embrioni, per poter germinare devono essere aiutati con le sostanze nutritive di un fungo “ mycorrhiza”
La Bletilla striata è una delle poche (10 specie su circa 30.000) orchidee ad avere l’embrione che presenta il cotiledone con una rudimentale vascolarizzazione ed alcune cellule endospermali all’interno del seme.
Questa particolarità dei semi di Bletilla striata, rende sperimentabile anche la semina in normali substrati (ad esempio in un letto di sfagno vivo……se vuoi provare….io ti consiglierei il più rassicurante agar.

La capsula richiede alcuni mesi di maturazione, ad ogni modo è importante toglierla prima che le 6 linee di spaccatura si aprano da sole: finché la capsula è chiusa i semi rimangono sterili.

Le tue gioie viste in Trentino

Gymnadenia conopsea (L.) R. Br.
Detta anche: Manina rosea e Orchidea delle zanzare, dal greco kónops (zanzara) per la somiglianza del lungo sperone con l’apparato boccale di tale insetto
Pianta alta 20-60 cm
Foglie strette molto lunghe – Brattee più lunghe dell’ovario
Infiorescenza cilindrica con fiori di colore variabile dal lilla al bianco dotati di lungo sperone ricurvo ricco di nettare – Labello trilobato
Habitat: Prati calcarei, boschi radi.
Periodo di fioritura: maggio-giugno
Specie protetta.
Dactylorhiza fuchsii (Druce) Hylander
É l’orchidea più comune nell’Europa settentrionale e centrale. Il labello è vistosamente trilobo, con i lobi di grandezza pressappoco uguale, fortemente striati di linee rossicce curve. Lo sperone è spesso. Le foglie basali sono larghe, ottuse, di solito maculate.
Habitat: prati e radure boschive non molto acidi.
Periodo di fioritura: maggio e luglio.
Specie protetta.

Lisa, i ragazzi che stanno seguendo le semine per il Club, aspettano la tua collaborazione!…dopo le meritate vacanze!!!

Il corsivo

Caro blog, ti scrivo.

L’idea di dedicarti questo corsivo è nata facendo un giro nel tuo archivio alla ricerca di notizie utili per un amico del forum “Giardinaggio.it”.
Leggendo i commenti, noto con orgoglio la qualificata e sempre più numerosa partecipazione di appassionati, ma vedo anche, che qualche amico non si fa più sentire e mi riferisco alle puntuali precisazioni di Pier, dei vari “name 1 – 2” di Francesco, Giorgio, Jago ecc. Altri, tipo Giulio, si sono allontanati con dichiarazione pubblica……..peccato, si era instaurato un bel argomentare sulle tematiche relative alle orchidee. Sì perchè il mondo delle orchidee per crescere ha bisogno di analisi ed opinioni, perchè no, anche contrastanti.
Allora ho capito, per stuzzicare il dibattito devo buttare sul “ring”, due o tre “macigni critici”.
Che fine ha fatto l’EOC 2006? (la mostra Europea delle orchidee da tenersi in Italia). Il sito AIO,(Associazione organizzatrice) è lì fermo immobile da molti mesi. Va sempre tutto bene?
Caro blog, il secondo macigno, più che tirartelo cerco di togliertelo; a Marino, che dice di non leggerti per paura di beccarsi qualche hackers, possiamo solamente dire: attento al tuo naso, sta crescendo a dismisura!!
Il terzo macigno eccolo: mi dispiace Iacopo ma questo è anche per te ( in senso buono ovviamente!!!)
in occasione della mostra di orchidee MPC 2004, questo blog diceva….sempre meno mostra e sempre più mercato….e giù critiche ed anatemi da quasi tutte le parti…vostre. MPC 2005: l’ufficio stampa dell’organizzazione dirama questa news…stralcio…Vale la pena di sottolineare la presenza di un pubblico selezionato: i curiosi erano affiancati da una schiera di collezionisti che hanno potuto acquistare delle vere e proprie rarità botaniche, con prezzi che solo un estimatore poteva sostenere.
Un parterre di espositori, si è detto, che con piacere possono annunciare il sold out: sono state vendute quasi tutte le piante presenti e più soddisfatti possono dirsi, a ragione, gli espositori stranieri. Questi ultimi si sono visti costretti a non accontentare tutte le richieste, proprio per esaurimento scorte: lo stand tailandese ha venduto 13 000 orchidee, cioè tutte le piante sdoganate, così come è successo allo stand di Taiwan, con 3 000 esemplari.

……….e tu chiamala mostra!