Nella vita, tutto tranne la coltivazione delle orchidee, deve avere uno scopo.
… fantasie e sogni possibili, nati da una mancata ed immaginaria intervista a Nero Wolfe.
… “Sono a New York nella trentacinquesima strada, di fronte alla famosissima casa di arenaria dove vive Nero Wolfe. Sono in anticipo di una ventina di minuti, ma fa freddo e nevica; decido di non aspettare. Busso.
Coelogyne pandurata collezione Guido De Vidi
La porta si apre e compare un esile ed impeccabile figura:
– Mi chiamo Archie Goodwin. E voi?
– Buona sera a lei, sono Guido De Vidi mi manda la redazione di Orchids Club Italia, gradirei conversare col signor Wolfe a riguardo di quell’introvabile orchidea nera e della famosa ricetta “salsicce mezzanotte” che tanto lo deliziò da giovane.
A.G. – Il signor Wolfe non è in casa, è fuori sede per partecipare al convegno culinario dei quindici migliori cuochi del mondo – sono spiacente.
Guido – Non fa niente, leggeremo le avventure di questo viaggio, nel suo prossimo romanzo”…
Nero Wolfe, quando non è impegnato a mangiare, a curare le sue orchidee o a leggere i suoi libri, è un genio nello smascherare i criminali, senza mai dover uscire dalla sua casa di arenaria sulla trentacinquesima strada ovest di New York, comodamente seduto alla sua scrivania a sorseggiare birra o impegnato con le sue orchidee nella serra al terzo piano.
Solo quella ed unica volta era fuori casa per presenziare al convegno di alta cucina…
Nero Wolfe sul treno diretto al convegno culinario
…..”Non mi resta ancora molto da vivere, non ho più molti libri da leggere, ironie da cogliere, pranzi da gustare – Sospirò a occhi semichiusi, poi li riaprì. – Cinquemila dollari. Odio mercanteggiare“.
Con un mix di perentorietà e di sornionesco pietismo verso se stesso, Nero Wolfe, il ciclopico investigatore-gourmet creato da Rex Stout, su quel treno che lo sta portando verso il convegno dei quindici migliori cuochi del mondo, tenta il tutto per tutto. L’oggetto del desiderio sono le “salsicce mezzanotte”, di cui si era deliziato un giovane Nero Wolfe, all’inizio della carriera; la controparte è Jéròme Bérin, il creatore della ricetta segreta, a suo tempo inseguito attraverso il Mediterraneo sino al Cairo fino a perderne le tracce.
Il destino sembra ora favorirlo, facendoglielo ritrovare sullo stesso convoglio e diretto alla stessa meta. Ma siamo solo all’inizio del romanzo dal promettente titolo, “Alta cucina”, e l’epilogo gastronomico non avverrà che all’ultimo respiro del giallo, quando il nodo delittuoso sarà sciolto, naturalmente ad opera di Wolfe. Ma allora sull’altro piatto della bilancia ci sarà un peso ben diverso: Jéròme Bérin, sospettato dell’omicidio di uno degli chef partecipanti al simposio, deve infatti la vita all’investigatore che, scendendo a livelli di mero mercanteggiamento, non si lascia sfuggire l’opportunità di farlo pesare, previo un sottile gioco psicologico. “- Be’…- Wolfe sospirò. – Se non volete accettarlo come gesto di amicizia, sia pure. In questo caso l’unica cosa che posso fare è presentarvi il conto. Il che è semplice. Se fosse possibile fare una valutazione precisa dei servizi professionali che vi ho reso dovrebbe essere altissima, poiché i servizi sono stati eccezionali. Così… visto che insistete per pagare… mi dovete la ricetta della salsicce mezzanotte”. Le spire del Nero pitone si avvolgono inesorabilmente intorno al collo della vittima, che tenta di divincolarsi: ” – Cosa? -Bérin gli lanciò un’occhiataccia. – Puah! Ridicolo“. Ma il pitone non allenta la presa… “– Come ridicolo? Mi avete chiesto voi cosa mi dovevate. E io ve l’ho detto” …se non quel tanto per lasciare il fiato di sigillare la trattativa.
” – Bah! – Sbuffò Bérin. – È un ricatto”. Obtorto collo, e a patto che la ricetta non sia rivelata a nessuno al mondo, Bérin si decide a rivelare la magica alchimia. Solo nel 1938, dopo cinque anni dalla morte di Jéròme Bérin, Fritz, il cuoco svizzero a servizio di Wolfe, la usa in “Orchidee nere”, ma assolutamente priva di dosi.
La ricetta
La ricetta è pubblicata ne “Le ricette di Nero Wolfe”, così come aveva voluto il suo creatore: “II signor Bérin disse a Wolfe che esse variano a seconda del clima, della stagione, delle personalità che preparano il piatto, dei cibi che si mangiano prima e dopo le salsicce, e del vino che viene servito”.
Leggendo questo post (naturalmente accodato agli altri), mi chedo: non sarebbe bello avere queste notizie scritte su carta? tipo notiziario mensile o bimensile. Qualcun altro sente questa necessità o è solo mia?
Cordialmente
Alberto