Il genere Polystachya è stato fondato da Sir William Hooker nel 1825. Il nome deriva dalle parole greche Poly (molti) e Stachys (spiga di grano), facendo riferimento sia alla presenza di molti steli fiorali, caratteristica della maggior parte delle specie, che alla morfologia di un infiorescenza in boccio.
Specie tipo: Polystachya luteola (Sw.) Hook. nome illegale – Polystachya concreta (Jacq.) Garay & H.R. Sweet – nome accettato
Polystachya zambesiaca Rolfe 1895
Sinonimi: Polystachya hislopii Rolfe 1914; Polystachya lawrenceana var. hislopii (Rolfe) Kraenzl. 1926; Polystachya phiriae Fibeck 1999
Specie epifita a volte litofita, endemica in diversi paesi africani: Malawi, Mozambico, Sud Africa, Tanzania, Zambia e Zimbabwe.
Habitat preferito su affioramenti rocciosi ad altitudini che vanno dai 900 ai 2000 metri nelle foreste caratterizzate dalla presenza di Brachystegia (specie predominanti delle foreste di miombo dell’Africa centrale e meridionale).
Pianta di piccole dimensioni – quasi miniatura – con pseudobulbi ovoidali oblunghi che formano 2-3 foglie lanceolate, leggermente piegate, di colore verde spento.
Produce infiorescenze pubescenti con tanti piccoli fiori non resupinati di colore giallo verde smeraldo.
Fioritra autunnale; coltivazione in piccoli vasi, temperatura intermedia, ambiente umido con un leggero riposo invernale più secco più fresco.