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Ascocentrum garayi, storia ed incertezze botaniche

Nella foto in evidenza: Acocentrum garayi collezione Rio Parnasso, foto 24.05.2016

Brevi note sulle incertezze tassonomiche del genere Ascocentrum, nella fattispecie dei colori giallo-arancione.

Ascocentrum miniatum (Lindley) Schlechter 1913 e/o Ascocentrum garayi E.A. Christenson 1992

IMG_0452Eravamo nel mese d’Aprile del 1998, quando in Villa Albrizzi-Franchetti a Preganziol di Treviso, fu esposta una mia pianta di Ascocentrum, cartellinato con il nome di spece “miniatum”.
In quell’occasione però, i giudici presenti decisero che l’esatta classificazione della pianta esposta era: Ascocentrum garayi.
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Ascocentrum garayi o miniatum?…la disputa continua

Non fosse altro per la sua longevità, questo esemplare merita un posto d’onore nel mondo orchidofilo.
Questo post è dedicato a chi pensa di poter coltivare orchidee con facilità ed ai “collezionisti subito”. Una vera collezione di orchidee è come il buon vino, per essere tale deve vivere diverse stagioni e deve richiedere tanta pazienza.
Siete d’accordo? Non siete d’accordo?
Ascocentrum garayi ‘Rosetta’ Christenson 1992
Presento questa specie con il nome assegnatoli ad un concorso del 1998, dove la pianta vinse una medaglia d’oro. A dire il vero, a distanza di anni nutro ancora qualche dubbio sull’esatta identificazione di allora ed è per questo che riapro la discussione invitando anche qualche giudice a dire la sua. Questa pianta presente nella mia collezione da oltre 20 anni, mai divisa, sempre puntuale e generosa nelle sue fioriture. Non ricordo più la sua sistemazione iniziale, forse su una zattera, ora non si può più vedere nulla, tanto la pianta è cresciuta, al punto da sviluppare le nuove vegetazioni sulla parte vecchia di se stessa.
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Holcoglossum amesianum, orchidea afrodisiaca?

Dalla Cina…con amore

I CINESI HANNO SCOPERTO UN’ORCHIDEA AFRODISIACA
Scienziati cinesi della Tsinghua university di Shenzhen hanno scoperto un nuovo tipo di orchidea, l’ Holcoglossum amesianum, che vive a duemila metri, a temperature rigidissime, che è in grado di autoimpollinarsi e produce un polline che allontana gli insetti. Proprio da questo polline, trasformato in compresse, gli scienziati ritengono di poter ricavare un potente afrodisiaco che avrebbe un effetto rinvigorente per gli uomini e rivitalizzante e protettivo per le donne.

Questo trafiletto è apparso sul CORRIERE DELLA SERA di alcuni giorni fa: traetene le conclusioni che preferite, io presento una breve scheda del l’orchidea in questione, che coltivo da qualche anno. Con la prossima fioritura proverò a sintetizzare il polline dei suoi fiori…vi terrò informati.

Collezione Guido De Vidi -Diritti riservati.
Holcoglossum amesianum “DOTTORI” (Rchb. f.) Christenson 1987
Ex Vanda amesiana
Il nome proprio della specie è stato dato in onore del botanico Ames.
Questa orchidea di medie dimensioni, monopodiale, epifita e/o litofita è endemica in Birmania (nome attuale del paese Myanmar), Cambogia, Laos, Vietnam, Cina e Tailandia.
Predilige molta luce. In natura questa orchidea vive in pieno sole abbarbicata sui pendii rocciosi e sugli alberi delle foreste montane primarie a 1200 – 1600 metri di altitudine.
Possiamo considerarla un’orchidea da clima fresco, ma richiedente un periodo di caldo luminoso durante la fase vegetativa estiva.
Alla base del fusto rigido si sviluppano diverse foglie semi teretiformis, acuminate e di colore verde scuro dalle cui brattee ascellari crescono lunghi steli con diversi fiori bianchi (10 – 40) con il labello sfumato di viola: sono molto profumati e fioriscono in autunno/inverno.

Note di coltivazione:
L’Holcoglossum amesianum forma grosse radici e qualche volta tende a produrre più ceppi pseudo-basali, che non vanno confusi con quelli delle orchidee simpodiali, ma sono normali filiazioni tipiche delle Vandaceae (formazione di nuove piante lungo il podio principale). Questa caratteristica vegetativa consiglia di coltivare l’Holcoglossum amesianum in contenitori costruiti con asticelle di legno duro. Il substrato può essere costituito di bark grosso e carbone di legna. Si ottengono buoni risultati anche con sistemazioni su zattere di legno e/o sughero.
Collocando l’ Holcoglossum amesianum nella parte più luminosa della serra o dello spazio domestico disponibile, le fioriture sono puntuali e generose…in casa la scommessa si fa più difficile.
Questa orchidea non richiede particolari periodi di riposo vegetativo, ma è consigliata una particolare attenzione con le bagnature invernali: eccedendo si corre il rischio di procurare dei ristagni ascellari indesiderati.
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