Archivi tag: dendrobium

Dendrobium primulinum var. assamicum

I Dendrobium non finiscono mai di stupire!!
Ecco una deliziosa e, come si può ammirare in foto, anche molto generosa specie in fiore nella mia collezione: Dendrobium primulinum Lindley 1858

den_primulnum_1den_primulnum_2
Questa specie è endemica in Assam, Himalaya orientale, Nepal, Himalaya occidentale, Isole Andamane, Myanamar, Thailandia, Laos, Cina Yunnan e Vietnam. Le piante di questa specie sono di grandi dimensioni, richiedono caldo durante la fase di sviluppo e vivono abbarbicate sugli alberi decidui, ad altitudini da 500 a 1000 metri, dove hanno bisogno di luce diretta del sole per almeno 3 ore al giorno.
Dendrobium primulinum sviluppa fusti robusti, penduli, tereteformis, sulcati e avvolti di guaine bianche. Nelle coltivazioni europee fiorisce in primavera su corte infiorescenze con brattee minute e 1 – 2, fiori profumati che nascono dai nodi situati lungo i fusti già spogli. Richiede molta acqua e tanto nutrimento a partire dalla post fioritura fino al completo sviluppo delle nuove vegetazioni (generalmente fino alla fine di settembre), quando è il momento di procurare clima secco e fresco.
Esistono almeno due varietà di Dendrobium primulinum, una con la gola del labello marcatamente color giallo, ed una seconda (meno comune nelle coltivazioni), Dendrobium primulinum var. assamicum), con la gola del labello molto pallida e leggermente striata.
Il lettore attento si chiederà sicuramente come sia possibile garantire a questa specie (luce, caldo, umidità e freddo secco) in un ambiente dove convivono migliaia di varietà e specie di orchidee, che chiedono esigenze colturali diverse. Ovviamente nelle coltivazioni miste non è assolutamente possibile di discernere ed allora si cerca il compromesso, quel compromesso che accontenta tutte le orchidee della collezione… ed anche il coltivatore!!! Facile a dirsi, un po più complicato a realizzarsi 😉
Leggi anche questo post sui dendrobium

Nota postuma: Riprendo questo post 9 anni dopo la sua pubblicazione, per evidenziare che la crisi dell’esemplare è sempre dietro langolo. La pianta fotografata nel 2010 è andata successivamente in crisi e ci son voluti parecchi anni prima di rivedere una fioritura decente, sì, decente, non ottima, ma è sempre dura risollevarsi da una crisi..

Da Sacile a Spercenigo, passando per San Donà

Appena archiviata l’esposizione di Sacile, già si lavora per le due prossime esposizioni in programma i prossimi 25 e 26 Aprile in contemporanea… Orchids Club Italia raddoppia!

La mostra di Sacile
sacile_orchestraE’ finita sotto la pioggia (fuori in piazza), ma poco è importato, noi eravamo sotto la Loggia della Villa Comunale a goderci anche lo spettacolo della filarmonica cittadina con il suo repertorio che spaziava dalle voci bianche di un coro locale a Carlos Santana con “Oye como va”, passando per il magico swing di Benny Goodman, Glenn Miller e Duke Ellington. Non c’è che dire… proprio una bella giornata!

sacile_paph_hirsL’esposizione come al solito deliziosa, belli esemplari in mostra, affettuoso ed utile incontro fra amiche ed amici orchidofili del nostro Club.
I soci presenti, qualificatissimi giudici, senza dubbio alcuno hanno promosso “The best in show” questo magnifico esemplare di Paphiopedilum hirsutissimum proveniente dalla collezione di Alberto Ghedin.
Un grazie particolare alla Prosacile che ci riserva da anni il salotto cittadino per le nostre orchidee, oggetto di ammirazione dell’affezionatissimo pubblico sacilese.

Apprezzatissima la novità di questa edizione: le Tillantsie di G&C.I.

sacile_tillan_carloSull’onda del grande interesse riscontrato dall’accostamento (orchidee – tillantsie), durante i giorni di Pordenoneorchidea, anche in occasione di questo evento abbiamo ripresentato la collezione dei nostri soci, Carlo Ivano De Marchi e Gabriella Muraro, poliedrici collezionisti di varie famiglie vegetali… orchidee comprese 😉
Come si può vedere nella foto a sinistra, il pubblico ha molto apprezzato l’idea… complice anche la proverbiale pazienza e costanza dell’amico Carlo, sempre disponibile a dare spiegazioni.
Questo felice conubbio sarà sicuramente riproposto nelle prossime esposizioni, dedicheremo anche una pagina del blog alle Tillantsie.

sacile_rondine sacile_logo_ded_ sacile_insieme

A simbolo della mostra abbiamo scelto queste tre foto scattate da Vincenzo Ghirardi: una rondine in visita alla mostra… purtroppo a testimoniare il detto “una rondine non fa primavera”, figli e fiori del “Dendrobium fimbriatum var. oculatum” ed una visione d’insieme dell’evento.

Note:
– Leggi anche le news sul sito orchidcoltura di Alberto Ghedin.
– Nel prossimo post uscirànno i programmi di San Donà e di Spercenigo.um

Hugh Low, A botanist in Borneo

Immagino che a tanti di noi, piantofili e non solo orchidofili, sia successo di viaggiare, con la mente per lo meno. A volte è un film o un documentario con una ambientazione appassionante che ci trasporta in luoghi mai abitati.A Botanist in Borneo Chi ha maggior fantasia si lascia trasportare dalle parole di un libro, dalle avventure di altri. Può essere un orchidea, un rododendro, una primula o tutto quello che ci passa per la testa; la ricerca, la fatica dell’avventura, la scoperta di una nuova specie, i pericoli, gli incontri, gli amori. La grande epoca dell’800 è passata, anche se cacciatori di piante sono tuttora esistenti. Ci sono stati personaggi che in vita hanno fatto molto rumore, altri silenziosamente hanno speso la propria vita al servizio dell’umanità. Hugh Low (1824-1905) appartiene a quella schiera di cacciatori di piante che spediti dal padre, commerciante in piante, in Malesia per soddisfare la domanda di nuove piante per il mercato inglese ed europeo, venne affascinato da una natura che non era stata ancora indagata, da una popolazione indigena che considerò non solo alla stregua di colonialista, per diventarne amministratore. “A Botanist in Borneo” è la raccolta dei suoi scritti che tenne dal 1844 al 1848, dei suoi viaggi che fece nella terra di Sarawak, Borneo. In questa terra nel 1846 trovò Dimorphorchis lowii, allora denominato Vanda.
Nella lettera indirizzata a Dr. John Lindley scrisse:Dimorphorchis lowii“Quando te la mandai ricordo di averti detto che c’era da aspettarsi qualcosa di spettacolare, e sono sicuro che quando produrrà le sue spighe di fiori in Inghilterra sarà l’ammirazione di tutti i coltivatori, probabilmente oltre ogni Orchidea finora conosciuta. Quando la vidi niente poteva essere considerato più bello: circa 200 piante crescevano in orizzontale dal fusto di un grande albero, e da ciascuna di esse due, tre o quattro catene di fiori, ognuna 10 piedi in lunghezza [2.5 m], e talvolta 12 piedi. Ogni singolo fiore è 3 pollici [7.5 cm] di diametro”. Le pagine di diario sono precedute da una ampia introduzione riguardante la sua vita e i suoi numerosi scritti riguardanti non solo le piante. Dopo il diario la raccolta di tavole, in parte disegnate da Low stesso, di piante che raggiunsero l’Inghilterra grazie a lui. Alcune orchidee sono state dedicate a Low, Paphiopedilum lowii, Dendrobium lowii, altre vennero introdotte in coltivazione grazie a lui, Coelogyne pandurata e Coelogyne asperata.
La tavola ritrae Dimorphorchis lowii, da A Second Century of Orchidaceous Plants di James Bateman, 1867. Si ringrazia Swiss Orchid Foundation

Dendrobium jenkinsii, storie e follie

La letteratura che si richiama al mondo delle orchidee, le descrive raccontando tutto quello che ruota attorno ad esse; oltre a presentare il fascino di un genere vegetale unico, dipinge anche uno spaccato di vita vissuta, a volte dolce, in altri casi tormentata e non priva di risvolti da film giallo o noir.

Chissà se interessano queste mie divagazioni nel raccontare il bello, il brutto e le storie che portano con se le maliarde, chissà, appunto, tanto vale giocare con la fantasia.

Il post potrebbe fermarsi alla descrizione della deliziosa orchidea del titolo, magari con qualche consiglio – sempre soggettivo e per forza di cose generalizzato – ma la curiosità e la voglia di entrare nella storia e nelle avventure che il tempo ha legato a molte orchidee esotiche, mi spinge oltre… vediamo di percorrere insieme questo viaggio.
Continua a leggere