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Encyclia cyperifolia: specie deliziosamente profumata…

… ovvero quando è l’aroma dei fiori ad attirare la tua attenzione.
Effettivamente è stata quella piacevole sensazione olfattiva – un profumo indefinito e composto, delicato come quello delle rose, avvolgente come quello degli agrumi e corposo dal sapore di miele… tutto in questi fiori, belli e discreti – a consigliarmi di dedicare un post a questa specie abbastanza inusuale e poco presente nelle collezioni.

Encyclia cyperifolia (C.Schweinf.) Carnevali & I.Ramírez, Monogr. Syst. Bot. Missouri Bot. Gard. 54: 1257 (1993).

Sinonimi: (basionimo) Epidendrum cyperifolium C.Schweinf., Bot. Mus. Leafl. 16: 10 (1953).
Bletia ensiformis Ruiz & Pav., Syst. Veg. Fl. Peruv. Chil.: 230 (1798).
Epidendrum microtos var. grandiflorum C.Schweinf., Bot. Mus. Leafl. 11: 98 (1943).
Encyclia microtos var. grandiflora (C.Schweinf.) Hoehne, Arq. Bot. Estado São Paulo, n.s., f.m., 2: 152 (1952).
Nativa in: Brasile, Bolivia, Peru, Ecuador.
Il nome di questa specie fa riferimento alla particolare morfologia delle sue foglie, semi-tertiformi, turgide e slanciate come spade.
Endemica in Bolivia, Brasile, Ecuador e Perù, pianta di media dimensione, epifita a sviluppo cespitoso e pendulo. Vive nelle foreste montane calde ed umide ad altitudini oscillanti da pochi metri sopra il livello del mare fino a 1200 metri.
Gli pseudobulbi sono ovoidi-pyriformi, (asssomigliano alle cipolle), leggermente solcati, con parecchi foderi basali e portano al loro apice 3-4 foglie strette, lineari, acuminate e coriacee.
Encyclia cyperifolia produce infiorescenze panicolate, che spuntano fra le foglie, all’apice degli pseudobulbi maturi. I fiori profumatissimi misurano 6 cm, hanno petali e sepali di colore beige e striature lillà con il labello di colore rosa e giallo. Le inflorescenze ramificate raggiungono la stessa altezza del fogliame.
Encyclia cyperifolia fiorisce in estate.

Coltivazione
Encyclia cyperifolia può essere coltivata sia in vaso che su supporti di legno, oppure su cestelli sospesi, purché le sia garantita buona luce ed abbondanti bagnature durante la fase di sviluppo.
La posizione ideale in serra è sicuramente in sospensione.
Come per molte altre specie di Encyclia è consigliabile il rallentamento invernale delle bagnature.

Nota: dedico questo post a tutte le visitatrici e visitatori del blog, particolarmente attratti dai profumi delle orchidee…in particolar modo all’amico Alberto Grossi.

Oncidium sphegiferum… quella piccola piantina di Enzo

Quella miniatura che mi regalò Enzo Cantagalli doveva essere O. harrisonianum, almeno così era scritto sul cartellino.
Io ho l’abitudine di scrivere (quando si tratta di scambi omaggio), la provenienza delle mie orchidee e sul cartellino di questa piccola pianta è ben evidenziato il nome di “ENZO” ed allora ho pensato bene di dedicare al mio maestro questa fioritura.
Per la verità l’orchidea di Enzo è O. sphegiferum, e non O. harrisonianum, entrambi però appartengono alla stessa sezione: Pulvinata.
Questa sezione raggruppa cinque specie: O. divaricatum, O. harrisonianum, O. pulvinatum, O. robustissimum e O. sphegiferum. Le piante di questa sezione hanno i fiori con sepali abbastanza carnosi. I petali ed il labello, tranne il suo callo, sono piuttosto sottili e morbidi o flessibili (membranaceous). Gli pseudobulbi sono piccoli con una foglia terminale prominente e sono avvolti da una brattea. Le foglie sono piane e presentano una struttura abbastanza carnosa. La cresta del labello assomiglia ad un cuscino ed è coperta da peli lanuginosi e molli. Tutte le specie di questa sezione sono originarie del Brasile. Questo gruppetto di Oncidium è molto apprezzato dai collezionisti, sia per le piccole dimensioni delle piante che per la lunga durata delle fioriture.
Oncidium sphegiferumè una specie epifita endemica nel sud del Brasile (Rio de Janeiro), richiede luce lievemente filtrata e buona umidità ambientale.
Ecco la descrizione originale dell’Oncidium sphegiferum, apparsa su edwards’s botanical register.

Coltivazione
Le foto mostrano i fiori di questa pianta e la mia soluzione di coltura. Pur non essendo un’orchidea rupicola, come si può vedere nella foto centrale, coltivo questa specie in vaso con substrato inerte. Ho scelto questa soluzione per evitare dannose stagnazioni di acqua dentro la membrana degli pseudobulbi. Come sanno molti collezionisti di orchidee, il problema della indebita stagnazione di acqua fra membrana e pseudobulbo di molte specie di Oncidium (tutte le specie cosiddette ad “orecchio d’asino”, O. ampliatum fra le più sensibili) è sempre latente…quante piante si son perse in una sola notte di disattenzione.

Oncidium sphegiferum Lindl. 1843
Sezione: Pulvinata

“Esemplari”…una nuova pagina tutta da scoprire.

La nuova pagina è una mostra virtuale permanente di esemplari di orchidee fiorite.
Presenta una rassegna di tre foto per esemplare supportate da dati tassonomici essenziali e da un link ad articoli correlati, apparsi sul blog in varie epoche. Una via facile per vedere e per attingere informazioni sulle orchidee.
Consultando la pagina le cui foto sono usufruibili in sequenza con l’effetto “lightbox” sarà come avere in una mano tantissimi esemplari di orchidee in fiore, unici per bellezza e per valore.
Per poter consultare la pagina “Esemplari” è necessaria una nuova password, che sarà rilasciata previa richiesta a info@orchids.it

Dendrobium chrysotoxum: bagliore giallo oro

Esemplari in serra: quando il giallo ti illumina
Già due anni fa questo blog proponeva una scheda sul Dendrobium chrysotoxum . La pianta madre presente nella mia collezione è ormai un esemplare con oltre 10 anni di vita. Sin dall’inizio la pianta vive nella stessa posizione della serra e nello stesso vaso.
Questo post riporta alla ribalta la pianta, a testimonianza di questa stupenda orchidea chiamata anche “arco dorato” per il colore giallo oro dei suoi fiori e per la forma pendula delle sue infiorescenze.
Dendrobium chrysotoxum Lindley 1847
Sinonimi:
Callista chrysotoxa (Lindl.) Kuntze 1891- Callista suavissima Kuntze 1891- Dendrobium suavissimum Rchb.f 1874.
Sezione: Densiflora

La specie è stata scoperta in Birmania (ora Mianmar) ed è giunta in Europa nel 1858
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E’ in fiore il Cypripedium calceolus

Dopo un anno di attesa finalmente riesco a vedere la famosa Scarpetta di Venere (o Pianella della Madonna) in piena fioritura, che continuerà ad occhio e croce per un’altra decina di giorni.
L’anno scorso me la persi per aver visitato il sito con una settimana di ritardo, mentre quest’anno nonostante pensassi ad un ritardo nella fioritura dovuta alla stagione piovosa, l’intuito mi ha suggerito che il momento giusto fosse comunque arrivato.
Sabato mattina, presto in piedi come al solito, ho aperto un balcone e sebbene a nord il tempo non sembrasse dei migliori, ho deciso di uscire per uno dei miei ormai usuali sopralluoghi. Spinto da chissà quale misteriosa vocina, anziché visitare uno dei tanti biotopi scovati in internet, nelle orecchie mi riecheggia una parolina….Cypripedium calceolus, Cypripedium calceolus, Cypripedium calceolus, Cypripedium calceolus….
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