…sono le ore 15 del 9 Giugno 2008, il cielo è terso e splende un sole finalmente estivo, in serra ci sono per mettere ordine ai rinvasi – vari Phaius e Zygopetalum che da anni faccio colpevolmente vivacchiare sotto i bancali della serra…
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ma la mia attenzione è catturata da questa orchidea appesa in alto verso la luce…penso che qualsiasi ulteriore commento sia inutile, solamente una dedica: a Rosetta per il nostro giorno “8”.
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Cirrhopetalum picturatum…una bella foto
Cirrhopetalum picturatum Loddiges of Hackney 1840
A volte basta una foto, a volte no. Dopo anni di coltivazione, i “Bulbophillum o Cirrhopetalum” che dir si voglia, continuano ancora a mettermi in confusione.
La specie che propongo nella foto a fianco ne è un esempio, leggi questo post, divertiti a fare qualche ulteriore approfondimento anche tu e trai le tue conclusioni. Buon divertimento.
Quinta visita virtuale alla serra: metti che fuori stia piovendo…
…siamo il 5 di giugno, la pioggia, a volte scrosciante e poi sottile quasi come la nebbia, si diverte a giocare con le pozzanghere disegnate sul prato, ormai stagnante per essersi bevuto troppa acqua. Anch’io ho fatto una buona scorta di acqua piovana, sì, purtroppo l’acqua della mia fontana è troppo calcarea e sporca eccessivamente le piante quando è usata per far nebbia.
Per la verità non so dare una spiegazione plausibile al fenomeno, aiutatemi voi, io penso che:
– l’eccessiva micronizzazione delle particelle d’acqua (pompa a 70 bar), consente loro di evaporare e di separarsi dal calcio, che cade indisturbato sopra tutto quel che trova.
– col tempo sia aumentata la quantità di calcare nella mia acqua (nell’ambiente degli esperti in trattamento acque si dice che nelle falde freatiche della pianura Padana sia notevolmente aumentata la presenza di sostanze calcaree), ma non dispongo di prove documentate in questo senso.
A dire il vero il fenomeno si è presentato prepotentemente da quando ho installato l’impianto “fog” , probabilmente con le normali bagnature, l’acqua che cade sulle piante, scivolando giù porta con se anche le particelle di calcio e pertanto il fenomeno non si manifesta. Ho pensato di installare un depuratore ad osmosi inversa, ma il costo mi ha consigliato di seguire altre vie: in una giornata di sole mi servono quasi 100 litri d’acqua per mantenere l’umidità costante in serra.
Ho recuperato, gratis, una cisterna da 1000 litri (quelle di plastica usate per il trasporto di oli alimentari) e l’ho piazzata sotto la grondaia della serra: con l’aggiunta di qualche altro serbatoio, riesco ad accumulare acqua per garantire un’autonomia di circa 20 giorni…quindi benvenuta la pioggia! 😉
….ma dentro nella serra non piove ed allora facciamoci un bel giro, ci sono delle belle fioriture da vedere.
Vanda tessellata………………… Stanhopea trigrina………………….. Dendrobium secundum
Cattleya violacea – Dendrobium bullenianum sin. topaziacum – Coelogyne pandurata
Appuntamento alla prossima visita, con soggetto a richiesta…se volete 😉
Arriva l’estate, orchidee fuori…e le vacanze?
Come trovare un angelo custode per le nostre orchidee quando si va in vacanza?… ed inoltre dove come e quando portarle fuori
Sono due temi di grande attualità che interessano tutti i collezionisti, sia chi coltiva in serra che il neofita con due Phalaenopsis sul balcone.
L’idea di scrivere qualche cosa su questi aspetti della coltivazione, l’ha suggerita Carla di Gradisca d’Isonzo con questa mail:
...”Volevo fare una proposta a tutti gli amici di questo sito .Durante il periodo estivo è più facile allontanarsi da casa per periodi lunghi ,ma le nostre orchidee a chi lasciarle ? E’ un problema serio. Magari alcuni di noi abitano vicino senza saperlo e allora perché non darci una mano reciprocamente durante le assenze? Le nostre orchidee ci ringrazieranno. Mando qualche foto della mia”” residenza” estiva . Buone fioriture a tutti”…
Come si può vedere nelle foto inviateci da Carla, lei ha già sistemato all’esterno le sue orchidee diversificando anche l’ambientazione; ad esempio appendendo sotto gli alberi quelle che possono prendere tranquillamente l’acqua piovana e proteggendo quelle fiorite con una leggera struttura organizzata. Questa è una soluzione, quante altre sono possibili? Invia anche tu qualche foto
al blog – info@orchids.it – della tua sistemazione esterna, magari motivando anche il perché della scelta…noi la pubblicheremo su “ORCHIDEE SOS VACANZE” Una nuova pagina del blog messa a vostra disposizione, per chiedere e dare aiuto alle coltivatrici ed ai coltivatori amatoriali in difficoltà.
Thunia alba, chi l’ha vista in fiore?
Seppur deliziosa ed affascinante è assai difficile vederla in fiore nelle collezioni
Una bella sorpresa vederla in fiore e seguire la progressione della fioritura: le due foto a sinistra sono state scattate a distanza di un giorno… in quella più sotto si può notare l’apertura del secondo fiore.
Thunia alba (Lindl.) Rchb. f. 1852
Thunia alba è la specie tipo di un piccolo genere composto da circa 6 specie. E’ endemica in India, in Birmania e nella parte nord della Tailandia.
Il genere: specie ed ibridi
Le uniche specie presenti nelle coltivazioni sono: Thunia alba, Thunia bensoniae, Thunia majorensis, Thunia marshalliana, Thunia venosa e Thunia winniana. Fra tutte, quelle più popolari fra i collezionisti sono: Thunia alba e Thunia marshalliana
A tutto il 1998 risultano prodotti questi ibridi primari:
Thunia Veitchiana, incrocio fatto nel 1885 (Thunia bensoniae x Thunia marshalliana); Thunia. Gattonensis, incrocio fatto nel 1917 (Thunia majorensis x Thunia winniana); Thu. Wrigleyana , parenti sconosciuti.
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