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Hugh Low, A botanist in Borneo

Immagino che a tanti di noi, piantofili e non solo orchidofili, sia successo di viaggiare, con la mente per lo meno. A volte è un film o un documentario con una ambientazione appassionante che ci trasporta in luoghi mai abitati.A Botanist in Borneo Chi ha maggior fantasia si lascia trasportare dalle parole di un libro, dalle avventure di altri. Può essere un orchidea, un rododendro, una primula o tutto quello che ci passa per la testa; la ricerca, la fatica dell’avventura, la scoperta di una nuova specie, i pericoli, gli incontri, gli amori. La grande epoca dell’800 è passata, anche se cacciatori di piante sono tuttora esistenti. Ci sono stati personaggi che in vita hanno fatto molto rumore, altri silenziosamente hanno speso la propria vita al servizio dell’umanità. Hugh Low (1824-1905) appartiene a quella schiera di cacciatori di piante che spediti dal padre, commerciante in piante, in Malesia per soddisfare la domanda di nuove piante per il mercato inglese ed europeo, venne affascinato da una natura che non era stata ancora indagata, da una popolazione indigena che considerò non solo alla stregua di colonialista, per diventarne amministratore. “A Botanist in Borneo” è la raccolta dei suoi scritti che tenne dal 1844 al 1848, dei suoi viaggi che fece nella terra di Sarawak, Borneo. In questa terra nel 1846 trovò Dimorphorchis lowii, allora denominato Vanda.
Nella lettera indirizzata a Dr. John Lindley scrisse:Dimorphorchis lowii“Quando te la mandai ricordo di averti detto che c’era da aspettarsi qualcosa di spettacolare, e sono sicuro che quando produrrà le sue spighe di fiori in Inghilterra sarà l’ammirazione di tutti i coltivatori, probabilmente oltre ogni Orchidea finora conosciuta. Quando la vidi niente poteva essere considerato più bello: circa 200 piante crescevano in orizzontale dal fusto di un grande albero, e da ciascuna di esse due, tre o quattro catene di fiori, ognuna 10 piedi in lunghezza [2.5 m], e talvolta 12 piedi. Ogni singolo fiore è 3 pollici [7.5 cm] di diametro”. Le pagine di diario sono precedute da una ampia introduzione riguardante la sua vita e i suoi numerosi scritti riguardanti non solo le piante. Dopo il diario la raccolta di tavole, in parte disegnate da Low stesso, di piante che raggiunsero l’Inghilterra grazie a lui. Alcune orchidee sono state dedicate a Low, Paphiopedilum lowii, Dendrobium lowii, altre vennero introdotte in coltivazione grazie a lui, Coelogyne pandurata e Coelogyne asperata.
La tavola ritrae Dimorphorchis lowii, da A Second Century of Orchidaceous Plants di James Bateman, 1867. Si ringrazia Swiss Orchid Foundation

San Valentino 2009 20 anni di orchidee alla Flover di Bussolengo (VR)

flover_09Sono già passati 20 anni, sembra un secolo fa o forse ieri. Un secolo fa perché allora di mostre in giro ce n’erano ben poche e per vedere orchidee botaniche in fiore, bisognava avere la fortuna di visitare le poche collezioni esistenti.
Ieri perché è ancora vivo il ricordo della telefonata di un amico (co-fondatore insieme a me dell’ATAO), il cui tenore annunciava l’invito come associazione ad organizzare un’esposizione di orchidee alla Flover di Bussolengo, erano i primi giorni del 1989.
Iniziò così la serie di esposizioni organizzate in occasione della festa di San Valentino, alla Flover di Bussolengo.
Oggi in giro per i garden è facile vedere orchidee ed è abbastanza consueto trovare occasioni di acquisto da venditori ambulanti invitati alla vendita dai gestori dei garden, ma poter visitare spazi espositivi messi a disposizione dai titolari dei garden alle associazioni è un po più difficile.
In questo senso va fatto un plauso ai gestori della Flover di Bussolengo per aver saputo coinvolgere ed affiancare l’associazionismo orchidofilo ad eventi legati all’immagine commerciale dell’orchidea. Questo in tempi non sospetti.
>flover_09_1Da diversi anni, raccogliendo il testimone abbandonato dall’ATAO, l’organizzazione dell’esposizione di orchidee è a cura della nostra Associazione (Orchids Club Italia), che per l’occasione presenta le orchidee dei propri soci, orchidee ovviamente non in vendita.
La nostra Associazione coglie questo evento per incontrare i propri soci, per chiedere loro la collaborazione necessaria all’allestimento e per dare consigli ai visitatori.
E’ in questo contesto che, a latere dell’esposizione si articola la vendita di orchidee gestita esclusivamente dall’organizzazione commerciale del garden, compresi gli esperti che danno consigli per gli acquisti.
Forse questo evento sarà considerato di secondo piano dai cacciatori di orchidee a tutti i costi, loro avranno altre occasioni per dar fondo al portafoglio, ma tu che ami il mondo delle orchidee a prescindere, non potrai mancare… noi saremo li ad accoglierti.
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Paphiopedilum stonei… tre anni dopo

Qualche giorno fa ho fotografato un bel esemplare di Paphiopedilum stonei
Riguardando le foto mi è venuta un po di curiosità – chissà se ho già fatto un post su questa splendida pianta – mi son chiesto, e, come si fa in questi casi mi son collegato ad internet e su Google, primo nella scaletta delle pagine proposte dal motore di ricerca, è comparso www.orchids.it con il relativo post “Paphiopedilum stonei“, leggilo.
Doppia soddisfazione… prima per la valenza di questo blog e seconda per la possibilità di poter verificare lo sviluppo della pianta a distanza di qualche anno.
Rileggendo il post affiora subito una considerazione: allora, nel 2006, la pianta era fiorita nel mese di Novembre ed ora invece siamo a metà del mese di Luglio.
Cosa possiamo dedurre, forse una fioritura anomala? Questa o quella del 2006? Forse questa specie non ha un periodo preciso di fioritura? Se trovi qualche notizia in merito sarà certamente utile, intanto godiamoci questi fiori stupendi.
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Ssssssst…silenzio, parlano le orchidee.

Entrare nella serra di Guido è sempre, almeno per me, un’esperienza quasi mistica, quando si apre la porta si entra in un’altro mondo, si fa una sorta di visita virtuale in paesi tropicali mai visti, raccontati però attraverso il colore e spesso anche il profumo dei fiori delle loro orchidee.
Così, una volta tanto, lasciamo parlare loro, le orchidee, con i loro colori e le loro forme…una semplie carrellata di immagini, senza alcuna nota botanica…buona visione!
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San Donà di Piave: orchidee a primavera…in una giornata – parte seconda.

Just One Day…

Orchidee esposte, primi piani delle maliarde.

Non sarà possibile mostrarvele tutte, la sintesi sarà pertanto difficile e magari settaria (ognuno vede il bello per i propri occhi), allora procederò per temi.

Il giardino delle Phal. …di Maya
L’applauso iniziale va dedicato alla nostra Maya, a suo dire principiante, ma senza ombra di dubbio ottima coltivatrice fuori serra. Non sarò io a dirlo, guardate le foto!
Giovedì pomeriggio, a preparare l’allestimento eravamo io Antonio e Maya. Finite le operazioni ci sian concessi un caffè, anche per fare una piccola sintesi sul da farsi dell’indomani mattina. Quanti saranno i soci che porteranno piante? – esordisco. Domanda ovvia ed inevitabile per la programmazione degli spazi e Maya…quasi a scusarsi, ribatte – Guido io non ho
niente da portare, ho solo Phalaenopsis ibridacci – portale tutte – rispondo perentoriamente – le orchidee fiorite sono tutte degne di essere ammirate.
Eccole le Phal di Maya, belle, ben coltivate e molto fotografate, li in mostra a dar incitamento a tutte le timide coltivatrici che non possono permettersi di coltivare le loro orchidee in una serra.
Era felice Maya…con le sue orchidee per la prima volta esposte al pubblico.
Anche Orietta e Severino Bellotto hanno portato le loro prime orchidee in una esposizione…un bel Dendrobium (vedi foto a destra) ed una Aerides
Il loro orgoglio era incontenibile, quanta strada hanno fatto da quel primo incontro con le orchidee di Pordenoneorchidea 2005. Per chi non li conosce, Severino e Orietta sono i due visitatori subito alla mia sinistra nella seconda foto del link: complimenti ad entrambi.
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