Archivio mensile:Aprile 2008

Orchidee litoranee

Un caro Amico, Alessio, come me appassionato di fotografia e di orchidee spontanee mi ha scritto un paio di giorni fa chiedendomi un parere su delle orchidee che aveva fotografato lo scorso fine settimana sul litorale di Lignano sabbiadoro, a pochi passi dal mare, dietro alle “dune” che separano la spiaggia dalla pineta.

Quelle che ad un breve e frettoloso primo sguado erano sembrate fotografie della stessa specie si sono poi rivelate, secondo il nostro modesto parere di appassionati, ma non ancora esperti due specie differenti seppur simili.
In alto a sinistra dovremmo essere in presenza di una Ophrys sphegodes Miller specie relativamente diffusa su tutto il territorio mentre la foto a destra dovrebbe essere una Ophrys incubacea Bianca nota anche con i sinonimi di Ophrys atrata Lindley e Ophrys sphegodes subsp. atrata E. Meyer.
Da quelle che sono state le ricerche sui supporti cartacei in mio possesso l’Ophrys incubacea dovrebbe essere una specie diffusa principalmente al centro (dalla Toscana ed Emilia romagna in giù) e al sud (e più frequentemente in quest’ultima parte d’Italia).
Fatto non so quanto eccezionale sarebbe la presenza al nord dove a quanto pare i ritrovamenti sono tanto sporadici, quanto molto localizzati.
Attendiamo conferma da amici più esperti e da tutti coloro che come appassionati, vorranno aiutarci a capire se abbiamo ben interpretato le specie ritrovate, ed in caso di errore a farci capire dove abbiamo sbagliato.


Visualizzazione ingrandita della mappa

Brutta sorpresa durante il rinvaso dei Paphiopedilum: cocciniglia cotonosa

In tanti anni di coltivazione è la prima volta che trovo la presenza di cocciniglia su piante di Paphiopedilum

Forse è il prezzo che si paga portando spesso le orchidee fuori dalla serra…direte voi – vedi? – Hanno ragione quei collezionisti che manco a pagarli portano le loro orchidee nelle esposizioni !
Credo che comunque valga la pena di correre qualche rischio, se la logica della super protezione avesse un fondamento non bisognerebbe mai uscire di casa per non prendersi un raffreddore.
Guardando il lato positivo della vicenda, cercheremo di utilizzare questa situazione per fare qualche indagine e per attivare azioni appropriate di disinfestazione. Ad esempio, lo sapevate che la famosa “manna degli ebrei” altro non è che una cocciniglia, la Trabutina mannipara e, che un altro appartenente a questa famiglia, il Kermes vermilio è utilizzato per la colorazione (rossa) di alcuni famosi aperitivi di uso comune.
Le cocciniglie sono “cugine” degli afidi (entrambi Rincoti), il loro alimento è assunto tramite apparato boccale perforante succhiatore ed è costituito dagli umori vegetali delle piante colonizzate. L’assunzione delle sostanze succhiate nelle piante è significativa, tali insetti dispongono di un filtro che trattiene acqua, zuccheri, sostanze minerali, necessari al loro fabbisogno fisiologico; la rimanenza è espulsa all’esterno del corpo attraverso specifici orifizi. Di conseguenza attorno ad una colonia di cocciniglia è presente anche la melata zuccherina, alimento di funghi patogeni ed altri insetti.

L’infestazione

La foto a sinistra mostra le pagine inferiori di alcune foglie di Papiopedilum urbanianum colonizzate dalla Cocciniglia cotonosa e quella di destra una femmina adulta in primo piano.
E’ stato già scritto anche in altri post del blog, quanto siano pericolose e difficili da debellare le infestazioni di cocciniglia. Ci sono diverse specie, fra le tante, quella cosiddetta “cotonosa” è la più subdola perché le prime avvisaglie della sua presenza giungono sempre in ritardo ovvero quando l’infestazione è già dominante. Nel caso di specie, la prima colonizzazione inizia nelle pagine inferiori delle foglie dei Paphiopedilum e finché qualche individuo adulto non migra è difficile accorgersene. L’unico segnale di allarme è il progressivo e generale stato di deperimento delle piante infestate.
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San Donà di Piave: orchidee a primavera…in una giornata – ultima parte

Just One Day

Ci sarebbero ancora tante belle orchidee da mostrarvi, ma il filone di questa terza parte recita “…compleanni, anniversari e personaggi”…e quindi il racconto dovrebbe orientarsi sul versante luculliano, però ancora due, desidero pubblicarle.
Una perché è la prima volta che si mostra in pubblico – evento assai raro – e l’altra per dare onore al merito della sua coltivatrice casalinga.
Questa che vedete nella foto a sinistra è Cyrtopodium andersonii (Lamb. ex Andrews 1813), la famosa “orchidea sigaro” della Florida.
Il nome popolare, questa orchidea lo deve alla forma dei suoi pseudobulbi che, dopo aver perso le foglie, assumono esplicitamente la forma di grossi sigari cubani.
Forse la foto non riesce ad esprimere al meglio l’originalità di questa specie, d’altro canto la sua altezza rende l’impresa quasi impossibile. Siccome la sua fioritura durerà per tutta l’estate, mi riprometto di effettuare altre foto più significative.
Alla vostra destra invece potete ammirare la bellissima Ascofinetia presentata in mostra da Valentina con l’orgoglio di chi mostra in pubblico per la prima volta il proprio figlioletto.
Ascofinetia: (Neofinetia falcata x Ascocentrum ampullaceum) – dovrebbe essere il Grex: Cherry Blossom ibridato da Iwanaga nel 1961.
Complimenti a Valentina!
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Post N° 1000

Faccio il solito “Login” su WordPress per iniziare a scrivere la terza parte di “Just One Day”, e mi accorgo che sto per scrivere il millesimo articolo del blog. Concedetemi quindi un piccolo editoriale.

1000 post, letti 610.000 volte, 240.000 visite al blog
Questa è la fotografia di orchids.it, oggi…per un blog monotematico e per giunta dedicato ad un settore assai specialistico è un risultato sorprendente.

Eravamo nel 2004 e precisamente il 24 del mese di Febbraio quando ho scritto la prefazione…il primo articolo, quasi un manifesto murale di pubblicizzazione…sembra ieri, eccolo quel post.
All’inizio mancavano i vostri commenti, che iniziarono a giungere più avanti. Guardandolo ora quel blog dei primi giorni, fa quasi tenerezza: tanta volontà, tanti errori e qualche notizia.
Ora questo sito è l’approdo di tutta l’orchidofilia italiana – prima o poi, chi cerca notizie sulle orchidee si trova a cliccare www.orchids.it perché i motori di ricerca lo posizionano quasi sempre ai primi posti.
Mille articoli non sono pochi, rappresentano un grande archivio di libera consultazione.
Sono molti i visitatori affezionati che approdano giornalmente al blog, i post del blog sono anche letti silenziosamente da molti appassionati e studiosi delle orchidee, per capirci da chi scrive libri e calca le cattedre universitarie…le loro opinioni porterebbero ulteriore arricchimento intellettuale a questa tribuna e sarebbero bene accette.
Per la verità questo blog si avvale già della collaborazione di preparatissimi conoscitori delle orchidee, molti post portano le loro firme ed è a questi amici che va il mio ringraziamento sincero.
Orchids.it è anche e soprattutto la casa di Orchids Club Italia…la casa delle orchidee.
L’avventura continua…grazie a voi.
guido

San Donà di Piave: orchidee a primavera…in una giornata – parte seconda.

Just One Day…

Orchidee esposte, primi piani delle maliarde.

Non sarà possibile mostrarvele tutte, la sintesi sarà pertanto difficile e magari settaria (ognuno vede il bello per i propri occhi), allora procederò per temi.

Il giardino delle Phal. …di Maya
L’applauso iniziale va dedicato alla nostra Maya, a suo dire principiante, ma senza ombra di dubbio ottima coltivatrice fuori serra. Non sarò io a dirlo, guardate le foto!
Giovedì pomeriggio, a preparare l’allestimento eravamo io Antonio e Maya. Finite le operazioni ci sian concessi un caffè, anche per fare una piccola sintesi sul da farsi dell’indomani mattina. Quanti saranno i soci che porteranno piante? – esordisco. Domanda ovvia ed inevitabile per la programmazione degli spazi e Maya…quasi a scusarsi, ribatte – Guido io non ho
niente da portare, ho solo Phalaenopsis ibridacci – portale tutte – rispondo perentoriamente – le orchidee fiorite sono tutte degne di essere ammirate.
Eccole le Phal di Maya, belle, ben coltivate e molto fotografate, li in mostra a dar incitamento a tutte le timide coltivatrici che non possono permettersi di coltivare le loro orchidee in una serra.
Era felice Maya…con le sue orchidee per la prima volta esposte al pubblico.
Anche Orietta e Severino Bellotto hanno portato le loro prime orchidee in una esposizione…un bel Dendrobium (vedi foto a destra) ed una Aerides
Il loro orgoglio era incontenibile, quanta strada hanno fatto da quel primo incontro con le orchidee di Pordenoneorchidea 2005. Per chi non li conosce, Severino e Orietta sono i due visitatori subito alla mia sinistra nella seconda foto del link: complimenti ad entrambi.
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